Francesco Gori, nato a Firenze nel 1952, e’ dal 2006 amministratore delegato e direttore generale di Pirelli Tyre S.p.A. Ha fatto tutta la carriera in seno alla societa’ milanese. Laureato in Economia e Commercio presso l’Universita’ degli Studi di Firenze, entra nel 1978 a far parte della direzione Vendite Italia. Dal 1980 al 1990 diviene di volta in volta responsabile di settori come vendite export, mercati Nord Europa, direttore strategia e pianificazione prodotto, direttore Marketing. Nel 2001 diventa direttore generale Settore Pneumatici
{{IMG_SX}}Il pneumatico rappresenta una parte importante per la sicurezza del veicolo. Come si comportano gli italiani?
“Male, perche’ non considerano l’importanza di avere un “scarpa” perfetta ma soprattutto tenuta secondo le indicazioni del costruttore. Purtroppo nelle nostre indagini abbiamo constatato che gran parte degli automobilisti viaggiano con la pressione insufficiente. Vorrei ricordare che le gomme sono come le scarpe per un individuo. Viaggiare con la pressione non corretta vuol dire abbassare notevolmente la sicurezza, aumentare il consumo di carburante e diminuire la durata del pneumatico”.
E’ solo una questione di mantenere corretta la pressione?
“No. Esiste anche il problema, grazie ad alcune ricerche dell’ associazione dei costruttori, che molti veicoli viaggiano con il battistrada inferiore a 6 millimentri come prescrive la norma del codice. Ecco, accanto ai giusti controlli per l’uso di alcol e droghe crediamo che sarebbe necessaria una campagna in tal senso per avere un parco circolante piu’ sicuro specialmente adesso che si va verso l’inverno”.
Esistono nuovi sistemi tecnologici per aumentare la sicurezza magari colloquiando con il computer di bordo?
“Esistono tecnologie avanzatissime che Pirelli ha gia’ sperimentato da tempo e che ben presto potremo averle di serie. Mi riferisco ai rilevatori di dati da inserire all’interno del pneumatico che forniranno, in futuro , notizie essenziali per la guida. Non solo, il guidatore sara’ informato oltre che della vita e delle condizioni della gomma, anche delle condizioni dell’asfalto oppure di parti vitali della vettura in diretto contatto con il pneumatico. Insomma come da un’analisi dell’occhio si puo’ valutare le condizioni di molte parti del corpo cosi’ con le nuove gomme si avra’ un check up continuo”.
L’evoluzione nella costruzione di un pneumatico ha gia’ raggiunto i massimi livelli?
“No perche’ stanno arrivando nuovi materiali. Noi della Pirelli operiamo in tutte le direzioni con la ricerca di nuovi materiali a cominciare dal miglior e maggior utilizzo dell’acciaio per finire alla fibra di carbonio. Studiando e sperimentando nuove soluzioni arriveremo sempre piu’ ad avere pneumatici performanti, piu’ rispettosi dell’ambiente e con maggiore percorribilita’”.
Il lancio del nuovo Cinturato puo’ andare in questa direzione?
“Certamente, perche’ il nuovo Cinturato Pirelli porta avanti una rivoluzione come negli anni ’50 che consiste in una minor resistenza al rotolamento del 20%. Questo significa la riduzione dei consumi del 4% ottenuta da fattori interni alla struttura e dal disegno “matematico” del battistrada. Da non sottovalutare la riprogettazione dell’intera geometria del pneumatico, dai fianchi al battistrada, fatta su modelli Mirs, che aumenta l’aderenza sia sull’asciutto sia sul bagnato diminuendo nel contempo gli spazi di frenata dell’11%”.
Pneumatici che sono spesso al centro dell’attenzione non solo per sicurezza del veicolo, ma anche per il rispetto dell’ambiente. Cosa sta facendo Pirelli in questa direzione?
“Siamo avanti due anni rispetto alla normativa europea che obbliga le case costruttrici ad eliminare gli olii aromatici dalla costruzione del pneumatico. Pirelli, gia’ dalla produzione attuale, ha eliminato al 100% gli olii aromatici dalle mescole. Non solo. Abbiamo introdotto la silice che aumenta la resa chilometrica del 30% facendo diminuire della stessa importante percentuale il problema dello smaltimento dei vecchi pneumatici”.
Come nasce un nuovo pneumatico, come per esempio il Cinturato?
“Come ho piu’ volte detto, un pneumatico puo’ arrivare a comportamenti “passionali” perche’ si tratta effettivamente di un prodotto che ha fortemente contribuito alla modernizzazione della societa’ italiana. Il nuovo Cinturato si articola per ora in due offerte: P4 per le auto medio-piccole (meno di 190 km/h) e P6 (fino a 220 km/h) per le auto ad alte prestazioni. Il pneumatico nasce a Bollate (centro “storico” per quanto riguarda Pirelli) dopo una gestazione di 12 mesi di studio su modelli matematici e su prove stradali. A questo proposito vorrei mettere in rilievo la grande collaborazione che abbiamo instaurato con le piu’ grandi e importanti case costruttrici. Collaborazione necessaria per arrivare a questi livelli di qualita’”.
Pirelli e’ da sempre stata sinonimo di sportivita’. Campioni del mondo nei rally, campioni del mondo con Bayliss, perche’ non avete partecipato alla gara per la Monogomma nella MotoGp?
“Il nostro palmares dei titoli mondiali e’ enorme e siamo soddisfatti di quello che stiamo facendo, non solo per rally e Superbike. Ci sarebbe piaciuto partecipare ad armi pari anche alla sfida per la MotoGp, ma il bando non ci permetteva di arrivare a lunedi’ prossimo (a Valencia dopo il MotoGp) con le gomme gia’ pronte per le prime prove. Come avremmo potuto preparare una gomma in pochi giorni senza conoscere le caratteristiche delle moto, cosa che invece erano a conoscenza Michelin e Bridgestone? Tirate voi le conclusioni di questa operazione gomme”.
Ultima modifica: 16 Novembre 2017