di Simonluca Pini
Il 32% dei genitori italiani non usa correttamente i seggiolini auto. Di questi, il 57% afferma di non allacciare sempre il bambino nel seggiolino. Il 21% dei genitori con bimbi entro i 4 anni di età ammette di non utilizzare sistemi antiabbandono.
Numeri raccolti dall’indagine di Altroconsumo, presentati durante un incontro organizzato in collaborazione con Cybex, azienda leader nella sicurezza dei bambini in auto, dedicato alla sicurezza dei più piccoli durante i viaggi su quattro ruote.

Dove mettere il seggiolino in auto
Sulla collocazione del seggiolino in auto, rispetto al senso di marcia, sono soprattutto i giovani genitori, con età inferiore ai 35 anni, che tendono a posizionare il seggiolino in modo scorretto (19%). Il 18% dei genitori intervistati ammette di non allacciare sempre il bambino nel seggiolino. Un comportamento sottovalutato ma gravissimo, spesso giustificato dal fatto di compiere tragitti brevi o a bassa velocità.
Secondo dati Istat, il 73% degli incidenti avviene su strade urbane e quindi anche in tragitti di pochi chilometri. Come spesso accade i comportamenti scorretti sono anche frutto di poca conoscenza sull’argomento. C’è una stretta correlazione tra il livello di informazione e la messa in pratica di comportamenti corretti con il seggiolino auto: chi è più informato adotta comportamenti corretti nel 79% dei casi.
La variabile che incide maggiormente sull’informazione riguardo al corretto utilizzo del seggiolino auto è il fatto che il figlio sia il primogenito o meno, seguita dall’età e dal genere del genitore. Gli uomini under 44, con un solo figlio, risultano i meno informati sul corretto utilizzo del seggiolino.
Bimbi in auto, meno sicurezza al sud e nelle isole
L’indagine analizza diversi aspetti legati all’uso del seggiolino auto: le caratteristiche dei dispositivi scelti dalle famiglie, i comportamenti potenzialmente scorretti nell’installazione o nell’utilizzo e il livello di conoscenza delle norme vigenti. La rilevazione è stata condotta tra il 9 e il 16 settembre 2025 tramite un questionario online somministrato a un campione di genitori italiani, distribuito secondo la popolazione italiana, con figli di età compresa tra 0 e 12 anni (fascia nella quale generalmente si raggiungono i 150 cm di altezza, limite per l’obbligo del seggiolino).
L’indagine ha coinvolto il gruppo di consumatori iscritti alla piattaforma di Altroconsumo, Qualify. Il 32% dei genitori ha un comportamento non corretto nell’utilizzo dei sistemi di ritenuta in auto per i propri figli. I fattori che incidono maggiormente sono, in ordine di frequenza, l’abitudine a non allacciare sempre le cinture di sicurezza o altro sistema di ritenuta (57%) il mancato utilizzo di un seggiolino adeguato rispetto all’altezza e/o al peso del bambin o(36%), il non corretto posizionamento e/o orientamento del seggiolino in auto (26%).
In particolare, le abitudini non corrette sono più frequenti tra i genitori che risiedono al Sud e nelle Isole (50%) e i genitori di bambini tra i 6 e i 12 anni (39%). Nel 12% dei casi il seggiolino non è adeguato al bambino aumentando in maniera esponenziale i rischi per il piccolo passeggero. In particolare, risulta che i genitori sono molto più attenti con i neonati e l’attenzione diminuisce con l’aumentare dell’età dei bambini. Nella fascia 0-23 mesi l’adeguatezza è quasi totale; mentre, è di solo il 68% nella fascia maggiore di 10 anni di età. Il 21% dei genitori con bimbi entro i 4 anni di età afferma di non utilizzare un sistema antiabbandono in auto.
È un dato sorprendente e preoccupante soprattutto alla luce del fatto che da marzo 2020 è entrata in vigore una norma che impone ai genitori di bambini fino a 4 anni di età di avere dei sistemi di ritenuta con meccanismo antiabbandono.

L’evento, svoltosi il 20 ottobre presso il Cybex Creative Hub di Milano, è stato aperto dai saluti istituzionali del Sottosegretario al Ministero dei Trasporti Tullio Ferrante e ha visto la partecipazione di Alberto Pirrone, Direttore Generale di Altroconsumo, Johannes Schlamminger, Ceo di Cybex, Marco Mazzei, Vicepresidente commissione Mobilità, Ambiente, Verde e Animali del Comune di Milano, e Sandro Vedovi, Responsabile progetti di sicurezza ed educazione stradale di Fondazione ANIA.
“La nostra indagine conferma che sulla sicurezza stradale – ha dichiarato Alberto Pirrone, Direttore Generale di Altroconsumo – dei bambini c’è ancora molto da fare. Le norme del Codice della Strada sono chiare e rigorose, ma troppo spesso vengono ignorate. È evidente la necessità di rafforzare formazione e informazione, i controlli sono importanti, ma la vera prevenzione passa dall’educazione stradale —a scuola, nei corsi per futuri genitori e nei percorsi di rilascio delle patenti di guida”.

Le parole di Johannes Schlamminger, Ceo di Cybex:
“I risultati dell’indagine condotta in Italia sono in linea con le principali evidenze a livello globale, mostrano la necessità di una collaborazione strutturata tra brand e istituzioni per affrontare il divario esistente tra innovazione tecnologica e applicazione concreta. La sicurezza dei bambini rappresenta da sempre il pilastro della nostra missione. In Cybex innoviamo costantemente per sviluppare prodotti sempre più sicuri, avvalendoci del nostro Safety Center di Bayreuth, in Germania, dove conduciamo oltre 1.000 crash test ogni anno. Tuttavia, la tecnologia può generare un impatto reale solo se utilizzata correttamente. È per questo che investiamo in programmi educativi su scala globale, in collaborazione con enti e partner strategici. Colmare il gap tra innovazione e consapevolezza è oggi una responsabilità condivisa e una priorità imprescindibile, in Italia come nel resto del mondo”.
Altro punto fondamentale per Cybex è come la sicurezza sia l’elemento chiave e primo impegno in ogni prodotto destinato alla sicurezza dei bambini, come confermato dagli importanti investimenti in ricerca e sviluppo, anche nei prodotti più attenti alle tendenze di moda e al lifestyle.

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Ultima modifica: 21 Ottobre 2025



