Il Forum The Urban Mobility Council, una piattaforma di riflessione sulla mobilità promossa dal Gruppo Unipol, ha illuminato le potenti capacità dell’intelligenza artificiale nel delineare il futuro della sicurezza stradale in ambito cittadino. Dalle ricerche condotte dal Politecnico di Milano e dal MIT Senseable City Lab emerge una visione chiara: l’impiego dell’intelligenza artificiale offre un supporto strategico sia ai residenti sia alle amministrazioni pubbliche. L’evento ha inoltre segnato la presentazione del primo rapporto del The Urban Mobility Council, redatto con l’Isfort.
Il Politecnico di Milano, in stretta collaborazione con UnipolTech, ha sviluppato un innovativo strumento predittivo per la sicurezza urbana. RoadSafeAI, così denominato, valuta il rischio su strada analizzando direttamente immagini della rete viaria, integrando dati telematici relativi a frenate brusche captate dai dispositivi presenti a bordo veicolo. Tale soluzione mira a fornire alle amministrazioni strumenti affidabili per individuare le aree cittadine più problematiche e pianificare interventi mirati volti ad aumentare la sicurezza collettiva. La sperimentazione ha coinvolto un’area centrale di Milano, 25 chilometri quadrati, dove tra il 2023 e il 2024 sono stati registrati oltre 80.000 eventi di decelerazione improvvisa, segnali di potenziali pericoli.
L’area urbana oggetto di analisi è stata divisa in migliaia di sezioni, ciascuna di 200×200 metri, sottoposta a esame approfondito. Ad ogni sezione è stato assegnato un punteggio di rischio, da 0 a 10, basato sulla frequenza e la distribuzione degli eventi critici. Su tali informazioni è stato addestrato RoadSafeAI, una rete neurale convoluzionale capace di apprendere il legame tra la conformazione delle vie e il livello di pericolo. I risultati ottenuti sono significativi: l’algoritmo ha mostrato una precisione oltre il 95% nella previsione del rischio su aree non incluse nella fase di addestramento. Tale efficacia rende la tecnologia impiegabile anche in contesti urbani privi di dati telematici, utilizzando solo le immagini stradali.

Il design urbano determina la velocitÃ
La ricerca del MIT Senseable City Lab, con il supporto di UnipolTech, ha analizzato la correlazione tra il disegno della sede stradale e la velocità media di circolazione, mantenendo lo stesso limite imposto. Lo studio sovverte una percezione comune: la sola riduzione dei limiti di velocità non è sufficiente per rallentare il traffico cittadino. Si dimostra come la conformazione fisica delle vie abbia un’influenza decisiva sul comportamento di chi guida, ben più della semplice segnaletica. Molte città , inclusa Milano, stanno valutando la diminuzione dei limiti a 30 km/h per migliorare la vivibilità e la sicurezza. Il Senseable City Lab ha impiegato l’intelligenza artificiale per esaminare milioni di immagini e dati sulla mobilità veicolare, raccolti dai dispositivi UnipolTech.
I dati emersi sono inequivocabili: la configurazione delle strade incide in maniera determinante sul modo di condurre i veicoli. Questo evidenzia la necessità di affiancare alle disposizioni normative interventi concreti di progettazione urbana, per garantire una vera efficacia alle aree a 30 km/h. Tra i dettagli principali emersi: i conducenti riducono la velocità di 2-3 km/h nelle zone a 30 km/h rispetto a vie simili con un limite di 50 km/h, suggerendo un impatto limitato della sola segnaletica. Vie strette e circondate da un’alta densità edilizia tendono a rallentare il traffico in modo naturale. Al contrario, vie ampie, aperte e con lunghe visuali favoriscono una velocità di guida maggiore.
Un algoritmo di intelligenza artificiale, addestrato con immagini stradali e informazioni spaziali, possiede la capacità di prevedere il rispetto dei limiti da parte dei conducenti. Ciò rappresenta un potente strumento per urbanisti e amministrazioni. Lo studio ha avuto inizio a Milano, analizzando oltre 51 milioni di punti di telemetria veicolare da dispositivi UnipolTech e immagini di Google Street View
La ricerca è stata poi estesa ad Amsterdam e Dubai, per testare l’algoritmo in ambienti urbani diversi, considerando le peculiarità culturali, climatiche e infrastrutturali. Il Direttore del MIT Senseable City Lab, Carlo Ratti, ha affermato: “Questo studio conferma che cambiare il numero su un cartello non basta. Se vogliamo strade più sicure, dobbiamo progettarle in modo che inducano intuitivamente i conducenti a rallentare. Questo concetto è noto da tempo, ma solo oggi, grazie all’intelligenza artificiale, possiamo affrontarlo con strumenti quantitativi, fin dalla fase di progettazione“.

Intelligenza artificiale: il rapporto svela la mobilità italiana
L’evento ha anche ospitato la presentazione del primo Rapporto The Urban Mobility Council, elaborato in collaborazione con Isfort. L’obiettivo di tale documento è offrire, con cadenza annuale, uno strumento qualificato per descrivere le dinamiche e le innovazioni della mobilità dei cittadini, specie nei contesti urbani. Dai dati raccolti emerge un calo della domanda di mobilità rispetto ai livelli pre-pandemici, con un decremento del 3% rispetto al 2023 e dell’8,5% rispetto al 2019, dovuto anche all’invecchiamento della popolazione. La mobilità urbana costituisce circa il 70% degli spostamenti totali degli italiani, ma l’automobile privata rimane il mezzo prevalente, impiegata per oltre il 50% degli spostamenti nelle aree cittadine.
Nonostante le crescenti difficoltà legate alla circolazione e al posteggio nei centri urbani, il trasporto pubblico copre meno dell’8% degli spostamenti, con significative differenze territoriali: una maggiore diffusione al Nord e un uso strutturale dell’automobile nel Sud. Il parco veicolare italiano è particolarmente esteso in Europa, con oltre 41 milioni di unità , equivalenti a 70 veicoli ogni 100 abitanti, ma risulta anche tra i più datati, con una vettura su quattro che supera i 20 anni di vita. La mobilità elettrica mantiene un ruolo marginale, costituendo lo 0,7% del totale circolante.
Il settore dei trasporti ha generato oltre 125 miliardi di euro di valore aggiunto nel 2024. Tuttavia, le statistiche sulla sicurezza stradale destano preoccupazione: più di 3.000 decessi e oltre 224.000 feriti nel 2023, con la maggior parte degli incidenti concentrata in ambito urbano (73,3%). L’Italia accusa un ritardo rispetto agli obiettivi dell’Unione Europea, registrando un numero superiore di vittime per milione di abitanti rispetto alla media continentale.
Il Rapporto auspica un rafforzamento dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile e l’integrazione delle politiche ambientali con criteri di neutralità tecnologica, proponendo strumenti innovativi come la Green Box, capace di misurare le emissioni reali dei veicoli e orientare l’accesso a zone a traffico limitato.
Enrico San Pietro, Group Insurance General Manager di Unipol, ha dichiarato: “Gli incidenti stradali, che provocano ogni anno oltre 3.000 morti, costituiscono un enorme costo sociale per il nostro Paese. Per riprendere un percorso virtuoso di riduzione degli incidenti, i dati provenienti dai dispositivi telematici analizzati in profondità possono essere di grande aiuto, non solo come feedback costruttivi ai singoli automobilisti, ma ancora di più al fine di individuare i punti critici all’interno delle nostre città sui quali le amministrazioni pubbliche possano intervenire in modo mirato e tempestivo per migliorarne la sicurezza“.
Stefano Genovese, Head of Institutional&Public Affairs Unipol Assicurazioni, ha concluso: “Gli effetti degli obiettivi normativi imposti dalla transizione ecologica stanno entrando concretamente nella vita e nelle tasche degli italiani, che ogni giorno si spostano per lavoro, famiglia e svago. Le cronache quotidiane raccontano soprattutto di nuovi blocchi, divieti e costi in crescita per i cittadini. Serve anche accompagnare la collettività con soluzioni, come quelle oggi offerte dall’intelligenza artificiale e dai dati, che permettano di conciliare la necessità di muoversi liberamente con gli obiettivi di decarbonizzazione e aumento della sicurezza sulle strade“.
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Ultima modifica: 7 Luglio 2025


