Perchè il Salone del Mobile di Milano abbraccia l’auto

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Il Salone del Mobile di Milano – non è una novità – è diventato grande e abbraccia tutti i campi del design. Fi cui il genio italico è maestro. Il «fuorisalone» o «design week» ha quasi preso il sopravvento sulla manifestazione primigenia e concentra in pochi giorni il meglio del settore a livello mondiale. Dunque, come poteva mancare l’automotive? Anche perché il binomio design-auto si è rivelato vincente. E perfino i bravi costruttori asiatici hanno capito che è meglio che i loro modelli siano disegnati da europei e italiani. Così, nel fuorisalone, abbiamo ammirato esercizi di stile come la Citroen C4 Cactus Unexpected by Gufram. Una concept ottenuta rielaborando gli interni e gli esterni, compresi i caratteristici «airbump» ridefiniti su modello dei cactus che hanno reso celebre Gufram.

Non solo. Bmw e Garage Italia Customs di Lapo Elkann hanno presentato le elettriche i3 e i8 Memphis Style Edition.  Un omaggio al Gruppo Memphis, il collettivo di design e architettura fondato da Ettore Sottsass negli anni ’80. I due esemplari unici sono caratterizzati da una livrea decorata con linee oblique, orizzontali e verticali, con motivi ipnotici e tinte vivaci. Ford, invece, ha portato al Design Week la sua St Line, disponibile su tutta la gamma. A partire dalla nuova Fiesta  definita «la compatta con la tecnologia più avanzata al mondo». St Line nasce dal lavoro congiunto di designer e psicologi che hanno studiato per mesi come le persone interagiscono con la propria auto.

Alfa Romeo ha giocato in casa

Dal canto suo, Alfa Romeo ha inaugurato allo spazio Zegna la mostra «Emozioni Alfa Romeo». Che celebra i valori e l’italianità del Biscione, esponendo due Stelvio, una Giulia Quadrifoglio e una 6C 2500 Super Sport Villa d’Este con carrozzeria Touring del 1949. Nell’occasione è stato dato l’annuncio da parte di Alfredo Altavilla, chief operating officer Fca nell’area Emea, dell’ingresso di Alfa Romeo in Altagamma, la fondazione che accorpa i marchi più prestigiosi del made in Italy, presieduta da Andrea Illy.

Ma la presenza più ricca di contenuti è stata senz’altro quella di Audi, con il suo «City Lab». Ospitato al Seminario Arcivescovile di corso Venezia 11, dove si è discusso sul futuro della mobilità e dove sono state esposte la nuova gamma A5 e la nuova S5 Coupé. Dunque non più solo design come esercizio di stile, ma funzionale all’auto del domani.

E come sarà? Intelligente. Una macchina che già ora sterza, frena, evita gli ostacoli, parcheggia da sola. Sempre connessa online col resto del mondo e che fra non molto sarà del tutto autonoma. Un futuro dove i robot sono già qui. E sarà proprio l’automobile il primo contenitore «di massa» dell’intelligenza artificiale. Infine al Design Week non poteva mancare un’icona mondiale dello stile italiano. Vespa, che ha annunciato una partnership con il marchio di abbigliamento Peuterey.

Ultima modifica: 8 Aprile 2019