Filtro antiparticolato: la differenza dei motori diesel

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Il filtro antiparticolato è un elemento dell’auto importante per la sostenibilità ambientale. Esaminiamo questa componente.

Il filtro antiparticolato è uno strumento che permette di ridurre notevolmente le emissioni di PM10 degli autoveicoli alimentati a gasolio; grazie a questo sistema, la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente sono garantiti. Tra non molto, questi sistemi saranno installati anche su tutti gli autoveicoli alimentati a benzina. Vediamo di cosa si compone questo sistema.

Perché è presente solo sui motori diesel

Il filtro antiparticolato è un sistema innovativo installato sugli autoveicoli a diesel che permette di limitare notevolmente le emissioni. Si tratta di un sistema composto da un hardware (ovvero il filtro vero e proprio) e un software, lo speciale programma che ha la funzione di effettuare il controllo dello stato di salute del filtro antiparticolato. Questo sistema è stato installato sugli autoveicoli alimentati a diesel all’inizio degli anni 2000. Oggi questo sistema è installato su tutte le autovetture alimentate a gasolio, a partire dall’Euro 4.

Tuttavia questo sistema virtuoso ed importante per la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente, non è sempre apprezzato ed amato da tutti gli automobilisti. Alcuni automobilisti particolarmente accaniti, odiano a tal punto questo sistema che lo fanno disinstallare dal proprio autoveicolo. Il filtro antiparticolato, per lavorare correttamente necessita di temperature molto alte; in queste condizioni potrà rigenerarsi in maniera automatica.

Tuttavia queste condizioni di alte temperature non avvengono se si utilizza poco l’auto, per pochi chilometri e a basse velocità tutti i giorni. Una delle possibili conseguenze di questa condizione che caratterizza l’uso di molti veicoli è che il filtro si tappi danneggiandosi, e rendendo pertanto necessario sostituirlo.

La rigenerazione è forzata?

Il sistema che caratterizza questo filtro è sicuramente complesso, ma ha il grande pregio di abbattere in modo drastico le emissioni di particolato, riducendo in modo notevole i rischi per la salute dell’uomo e delle altre creature viventi. Le polveri sottili, secondo tutti i recenti studi, sono senza dubbio una delle prima cause dello lo sviluppo del cancro. Tuttavia come detto in precedenza, per rigenerarsi il filtro necessita di alte temperature che non sempre le automobili garantiscono, essendo usate quotidianamente per poco tempo a velocità limitate, impedendo che queste temperature vengano raggiunte.

Bisogna comunque precisare che i filtri antiparticolato di ultima generazione sono decisamente meno problematici e hanno notevolmente risolto i loro limiti di efficienza. I nuovi filtri sono inoltre stati installati più vicino al motore e quindi in grado di raggiungere prima la temperatura necessaria alla rigenerazione.

Ultima modifica: 20 Febbraio 2018