La signora dal taxi del futuro alzando il tetto trasparente. Dentro restano due passeggeri intenti a leggere, seduti su una sorta di panchina circolare. Sul mezzo non c’è traccia di autista, nè tanto meno di pedali e volante. Le grandi ruote sono ricoperte da una superficie soffice e gommosa, il motore è certamente elettrico, la guida affidata a un sistema autonomo che non supera i 50 orari e fa scendere i passegggeri al momento giusto.

Così il Concept EZ-GO di Renault racconta la mobilità del 2050. Uno scorcio di domani dentro un Salone che cerca di capire come sarà l’auto del futuro.

Quella di oggi è insieme alta tecnologia e poesia delle forme e si riassume nella Ferrari 488 Pista che abbiamo scelto per la foto di copertina. Ma intorno alla Rossa si moltiplicano i modelli elettrici e ibridi, con anime e motorizzazioni diverse. Il segnale di tendenza lo dà la moda, che impone il trionfo dei Suv, i più apprezzati dal mercato con una percentuale che ormai sfiora il 30%. E così chi vuole precorrere i tempi sposa Suv ed elettrico in un matrimonio che sembra quasi perfetto.

Ginevra tiene a battesimo il primo B-Suv a emissizioni zero, Hyundai Kona Electric. E Jaguar lancia I-Pace, il primo Suv di lusso alimentato solo ad elettroni.

La veterana Nissan Leaf si ripresenta più agguerrita e tecnologica con autonomia di 400 km e mette in pista un Concept, Kuro, che diventerà presto crossover elettrico. Ma le prove di futuro non si fermano qui.
Sono ancora i coreani di Hyundai a cavalcare una via parallela all’elettrico: il motore a idrogeno. Dopo averlo sperimentato su iX35, ecco il nuovo concept Nexo, che rinnova una scommessa tecnologica affascinante.

I motori a idrogeno emettono solo residui d’acqua e non hanno il problema di smaltire le batterie usate, come acccadrebbe con la rivoluzione elettrica. In più bastano cinque minuti di tempo per un normale pieno. Ma per affermare questo nuovo modello serve una scelta politico-isituzionale perché oggi l’unico centro di distribuzione di idrogeno è a Bolzano, su un asse che attraverso la Germania sconfina nel Nord Europa.
Così l’ibrido classic, stile Toyota, rimane la scelta più pratica in questi tempi così difficili da decifrare. Anche se Ginevra suggerisce col marchio Skoda una prospettiva nuova, un ibrido atipico che sposa elettrico e metano.

L’ibrido si evolve
Su questo concetto ardito si basa Skoda Vision X, il concept di un urban crossover che presto diventerà anche auto di serie. Vision X ha due motori. Un 1.5 a metano che trasmette il movimento alle ruote anteriori e un motore elettrico montato sull’assale posteriore. Si tratta in sostanza di un 4X4 privo dell’albero di trasmissione che produce risparmi di carburante consistenti e contiene al minimo le emissioni. Una bella scommessa sulla ruota di Ginevra 2018.
Giuseppe Tassi

Ultima modifica: 20 Marzo 2018