La mitica Vespa, la più amata al mondo tra gli scooter, si rinnova nello stile e nella dotazione tecnica. Ecco il nuovo potente modello GTS, motore 300 HPE, con oltre 23 cavalli.
Mentre la versione supertech, con strumentazione TFT a colori e sistema di navigazione integrato, debutterà nel prossimo marzo. Il modello GTS è stato ideato non solo per muoversi comodamente in città ma anche per viaggi lunghi.
Piacevole nella guida, accessibile a tutti. La gamma Vespa GTS si compone di ben cinque versioni: Vespa GTS, GTS Touring, GTS Super, GTS Super sport e la nuova, tecnologica GTS SuperTech, con display TFT a colori che sfrutta al massimo la connettività con lo smartphone attraverso il sistema «Vespa Mia».
Il cuore di Vespa GTS
Due motorizzazioni, oltre al monocilindrico 125 i-get si affianca ora il nuovo motore 300 HPE (High performance engine), il massimo della tecnologia motoristica del gruppo Piaggio, capace di erogare una potenza di oltre 23 cavalli, è il motore più potente mai adottato su una Vespa.
E viene controllato da una centralina di ultima generazione, già predisposta per la futura normativa Euro 5.
Inoltre, tra le novità , l’ampio vano sottosella che sfrutta al massimo lo spazio ed è in grado di ospitare comodamente due caschi. E c’è un comodo cassetto nel retro scudo all’interno del quale è collocata anche una porta per collegamenti USB.
In particolare l’evoluzione stilistica di Vespa GTS si distingue nei nuovi fari, anteriore e posteriore. Che adottano la tecnologia di illuminazione full Led.
Il frontale è tutto ridisegnato e al centro è stata incorporata la tipica «cravatta». Nuovi anche gli specchi retrovisori e le griglie laterali. Si tratta di un restyling davvero azzeccato, che rende questo modello elegante e tecnologicamente perfetto.
La nuova Vespa GTS dispone inoltre dell’ultima evoluzione del monocilindrico di 300 cc a 4 tempi, 4 valvole, raffreddato a liquido e a iniezione elettronica. Rispetto alla precedente versione la potenza massima raggiunge il valore di 17,5 kw a 8.250 giri, un incremento del 12 per cento.
Anche una significativa riduzione dei consumi, con la percorrenza che passa da 29,4 km/l a 31,2 km/l. L’obiettivo principale è stato dunque quello di ottimizzare il rendimento termodinamico, ridurre gli attriti.
E abbassare la rumorosità di funzionamento del propulsore, aumentando al tempo stesso le prestazioni. Obiettivo pienamente raggiunto.
Renzo Vatti
Ultima modifica: 12 Febbraio 2019