Sicurezza stradale, è campano il primo varco d’emergenza in classe H4

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E’ campano il primo varco d’emergenza in classe H4. “Tolleranza zero”, così è stata nominata la riforma del Codice della Strada. Dall’inasprimento delle pene per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, fino alla regolamentazione nell’uso dei monopattini; si tratta di un provvedimento doveroso, alla luce dei dati poco confortanti sull’incidentalità stradale del nostro Paese: Istat nel 2022 ha registrato 165.889 incidenti con lesioni a persone. Le vittime sono state 3.159, registrando un +9,9% rispetto al 2021, mentre i feriti salgono a 223.475 (+9,2%). Il tasso di mortalità delle nostre strade purtroppo è in aumento, passando da 48,6 a 53,6 morti ogni milione di abitanti.

Questi dati posizionano l’Italia dal 13° posto del 2021 al 19° attuale, nella graduatoria UE. Con questi numeri, perseguire l’ambizioso obiettivo UE “Vision Zero”, che auspica di azzerare le morti in strada entro il 2050, appare molto complesso.

 

L’importanza spesso sottovalutata delle infrastrutture

Per ridurre i morti sulle strade, oltre al comportamento responsabile dell’automobilista, anche le infrastrutture stradali giocano un ruolo chiave: sono parte della sicurezza stradale passiva e, se in buone condizioni, permettono di salvare vite umane. “Non dobbiamo pensare solo alla manutenzione dei viadotti, del manto e della segnaletica stradale, ma anche agli ostacoli fissi che devono essere protetti, affinché in caso d’impatto di un veicolo errante le conseguenze negative vengano fortemente limitate. Parlo dei new jersey e del guardrail, degli attenuatori d’urto, a protezione di alberi, piloni, cuspidi, fino ai terminali di barriera e ai varchi d’emergenza ” commenta Roberto Impero, Ceo di SMA Road Safety.

Roberto Impero, Ceo di SMA Road Safety
Roberto Impero, Ceo di SMA Road Safety

L’azienda campana, da decenni in prima linea per offrire al mercato soluzioni salvavita sostenibili, tecnologicamente avanzate e facili da assemblare, ha progettato Titanus, il primo varco in classe H4 che si appresta a risolvere una criticità importante.

 

La criticità, sottovalutata, presente sulle nostre autostrade

Il DM 6792/2001 stabilisce che lo spartitraffico debba essere interrotto, ogni due Km, da un varco d’emergenza. Finora, come previsto dalla normativa vigente, sono stati installati prodotti testati in classe H2 (certificati per contenere auto e autobus fino a 13 tonnellate). Si tratta di dispositivi di due classi inferiori rispetto alle barriere cui sono agganciati (new jersey o guard rail) che, invece, sono certificate in classe H4 (in grado di arrestare un autocarro di 38 tonnellate). La nostra rete autostradale si estende per 7.556 km e, considerato quanto indicato dal DM, in occasione degli interventi di adeguamento dei tronchi esistenti, dovrebbero essere installati oltre 3.700 varchi.

Varchi che, se in classe H2, potrebbero costituire delle potenziali minacce per i 5.159.187 autocarri italiani e più in generale per tutti gli utenti della strada. “Il comportamento del raccordo tra barriera H4 e varco H2 – sottolinea Impero – in caso d’impatto da parte di un autoarticolato, è di fatto ignoto. La presenza, invece, di un varco con una classe di contenimento uguale a quella dello spartitraffico, rappresenta una soluzione positiva e consente di colmare una lacuna presente oggi nel mercato”.

Il varco Titanus è stato installato per la prima volta in Italia sulla Milano-Serravalle.

Abbiamo acquistato due varchi H4 di SMA Road Safety – raccontano i Tecnici di Serravalle – uno lo abbiamo installato alla p.k. 24+900 della A7, mentre l’altro verrà montato quando termineranno i lavori di riqualifica del viadotto sul fiume Po, in prossimità dello stesso. Abbiamo scelto un varco di tipo H4 perché, di fatto, è l’unica soluzione in commercio in grado di garantire continuità di contenimento alla nostra barriera spartitraffico in classe H4”.

Serravalle sta sperimentando, inoltre, il sistema di monitoraggio degli attenuatori d’urto ideato da SMA, denominato Geronimo, che consente di effettuare video nel caso l’attenuatore su cui è installato venga impattato, permettendo di comprendere con esattezza le dinamiche dell’urto, anche nei casi nei quali il veicolo responsabile dell’impatto si allontani dopo il sinistro. Si tratta di un approccio preventivo, utile a migliorare ulteriormente la sicurezza stradale e l’innovazione tecnologica.

Titanus ha effettuato un crash test con un autoarticolato da 38 tonnellate, ottenendo una deflessione dinamica di solo mezzo metro. A seguito dell’impatto è stato necessario sostituire solo due moduli (circa il 25% sul totale), impattando positivamente sui costi di gestione futuri del dispositivo. Il sistema misura 40 m lineari ed è costituito da 7 moduli pre-assemblati di 5.7 metri ciascuno, giuntati tra loro per mezzo di un chiavistello che facilita l’installazione e la rimozione rapida del sistema. Per visualizzare il crash test Titanus varco H4 – Google Drive

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Ultima modifica: 14 Settembre 2023