Toyota punta i piedi: troppo presto per convertirsi ad auto solo elettriche. Il colosso giapponese, primo Marchio (non Gruppo) mondiale per vendite, punta su un’offerta a lungo termine di più tecnologie di motori. Convinta che i clienti sceglieranno a lungo ancora differenti tipi di alimentazione.
Il dibattito è cruciale. Molti Costruttori hanno annunciato la totale conversione alle auto elettriche (anche Fiat, per il 2030). Toyota invece va dritta per la sua strada, fedele alle parole del presidente Akio Toyoda dello scorso dicembre.

La strategia del Marchio a lungo termine è quella della multi-tecnologia. Offrire vari tipi di motorizzazione, adatte ai clienti di tutto il mondo: che non hanno le stesse esigenze.
Toyota punterà ancora sulle auto endotermiche, ovviamente soprattutto ibride. Per un periodo lungo. Per trenta anni produrrà ancora vetture alternative alle elettriche, proponendo ai clienti una la scelta più adatta alla località dove vivono, alle necessità e al loro portafoglio. Difficile non condividere questa visione.

Ribadita dal vice presidente Shigeki Terashi. “E’ prematuro puntare su una sola possibilità”. Nessun addio ai motori a combustione interna per il 2030 o dopo. Come noto, il 2050 è la data annunciata Toyota per il suo Environmental Challenge. Sino ad allora tutte le possibilità saranno valutate.
Per chiarire il concetto sono sufficienti le parole di di Masahiko Maeda, chief technology officer: “Alla fine quello che conta è quello che sceglie il cliente”. Pragmatismo, soprattutto.
A 360 gradi
Quindi auto ibride, elettriche, benzina, a idrogeno, tutte le tipologie. Una offerta completa. Toyota punterà anche sulle vetture a batterie per le quali sta studiano un ciclo vita virtuoso degli accumulatori, per l’imitare l’impatto ambientale.
Ma farà anche modelli solo a benzina, come l’erede della Aygo per l’Europa, che sarà prodotta in Repubblica Ceca e solo con motore termico.

Ultima modifica: 21 Giugno 2021