Sedici milioni di auto vendute in tutto il mondo sono un bel passaporto per il mito a quattro ruote. Con un successo ventennale alle spalle, Ford Focus prova a rinnovare il suo piccolo mito. Lo fa puntando su un design decisamente più sportivo e moltiplicando le tecnologie di ausilio alla guida.

Ma soprattutto rinnovando la felice strategia adottata con Fiesta. La superveterana del segmento B , nella sua ultima versione, è declinata in molte anime. Lo stesso concetto adesso si applica a Focus. Non una sola auto ma quasi un’ intera gamma derivata dal modello base.
Ecco allora Focus ST-Line più affilata e grintosa nell’assetto, con dichiarata vocazione sportiva, e la versione wagon con bagagliaio da record e coda allungata.

Poi Focus Vignale per chi ama il lusso e l’esclusività e infine la versione Active , che strizza l’occhio al mondo dei Suv con carrozzeria rialzata, passaruote a rilievo, tettuccio nero e un aspetto più muscoloso.Da un’unica piattaforma nascono quattro vetture diverse, capaci di intercettare le esigenze dei clienti più disparati.

L’operazione Fiesta è ripetuta alla lettera con l’aggiunta della variante wagon, non prevista per la piccola di casa Ford. Con questa strategia il marchio americano moltiplica i potenziali utenti e allarga la sua base di consenso, andando a cercare clienti anche al di fuori del classico segmento C. Ecco allora la wagon, che sembra disegnata apposta per le flotte aziendali e l’Activity che sconfina nel territorio dei fuoristrada oggi il più gradito e ricercato.

Focus, arriverà anche mild-hybrid
Insomma un’operazione di mercato molto solida e concreta, secondo tradizione Ford, che sarà completata negli anni a venire con una Focus mild-hybrid capace di restare sotto la soglia di emissioni di 95 grammi al km. Un’evoluzione necessaria, che il brand americano non vuole forzare nei tempi , ma ormai indispensabile per restare nel recinto delle nuove regole Ue in vigore dal 2021.
Giuseppe Tassi
Ultima modifica: 16 Aprile 2018