Mercato auto a luglio 2024 +4,7%. Già finito l’effetto incentivi

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Mercato auto, effetto incentivi già finito? In luglio sono state immatricolate in Italia 124.806 autovetture con un incremento del 4,7% su luglio 2023.

Non è certo un dato rassicurante in un mercato che deve ancora recuperare più del 18% rispetto ai livelli ante-crisi del 2019 e ciò mentre nella piattaforma per gli incentivi all’auto varata il 3 giugno restano ancora fondi da utilizzare per il 69,8% dello stanziamento per auto ibride con emissioni da 21 a 60 grammi di CO2 al chilometro e il 41,4% dello stanziamento per le auto tradizionali con emissioni da 61 a 135 grammi di CO2 al chilometro. Vi sono quindi ancora difficoltà per utilizzare integralmente gli incentivi varati ad inizio giugno e ovviamente difficoltà ancora maggiori esistono per le vendite di auto non assistite da incentivi.

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Secondo i concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor nella sua inchiesta congiunturale mensile di fine luglio i principali fattori di freno all’acquisto di auto vengono dalla situazione economica e dai prezzi delle auto.

La situazione economica generale del Paese è vista come un ostacolo alle vendite dal 63% dei concessionari interpellati ed ancora più penalizzante è ritenuta la situazione economica delle famiglie che è un fattore di freno all’acquisto di auto per il 79% degli interpellati.

Questi dati sono, tra l’altro, coerenti con le stime dell’Istat sul prodotto interno lordo che nel 2024 avrebbe messo a punto finora una crescita acquisita dello 0,7% e che potrebbe arrivare all’1% a fine anno con la particolarità però, sottolineata da molti osservatori, di un contributo alla crescita fornito soprattutto dalle grandi aziende, mentre decisamente più modesto è l’apporto delle piccole e medie imprese.

mercato auto 2022

Questa considerazione spiega, tra l’altro, perché in Italia, come d’altra parte nel resto d’Europa, la ripresa dell’economia e degli acquisti di automobili interessi in misura decisamente più limitata della media le famiglie che devono far fronte a prezzi più elevati, mentre i salari e in genere le loro risorse non crescono come il complesso dell’economia.

Tra l’altro, tornando all’inchiesta del Centro Studi Promotor, significativo è il fatto che ben il 59% dei concessionari ritenga penalizzante per l’acquisto di auto la crescita dei prezzi delle auto che è stata nell’ultimo periodo decisamente più alta della crescita dei salari e delle risorse delle famiglie.

E’ dunque evidente che per riportare il mercato auto alla normalità, cioè al pieno recupero dei livelli ante-crisi, che alle misure fin qui adottate si aggiunga una politica volta a sostenere soprattutto i salari e le risorse delle famiglie.

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Il Governo con il Ministro Urso ha convocato un incontro per il 7 agosto per parlare di un piano triennale sugli incentivi auto e la Presidente del Consiglio è andata recentemente in Cina anche per favorire la produzione di auto nel nostro Paese.

Gian Primo Quagliano

 

Sono iniziative lodevoli, sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, ma per il ritorno alla normalità occorre che le persone e le famiglie abbiano le risorse necessarie per recuperare in termini sostanziali e non solo monetari i livelli di reddito precedenti la crisi.

Su questo terreno occorrono iniziative specifiche e concrete che, per quanto riguarda l’automobile, consentano, come accadeva prima della pandemia, che una famiglia cambi la sua auto quando ne avverte il bisogno e non sia invece costretta, come ora succede, a mantenere in esercizio la vecchia auto, che in anni normali sarebbe stata già da tempo rottamata.

Massimo Artusi Federauto © Francesco Vignali Photography
Massimo Artusi Federauto © Francesco Vignali Photography

«Mercato complessivamente positivo sull’onda degli incentivi statali operativi dagli inizi di giugno anche se con un tasso di crescita più contenuto rispetto al mese precedente, con l’elettrico in sostanziale parità e plug-in sempre in arretramento», dichiara Massimo Artusi, il Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

«Purtroppo, l’Ecobonus, anche nella versione recentemente rimodulata, non è in grado di spingere stabilmente le alimentazioni a bassissime emissioni e influire sul rinnovo del parco circolante più vetusto, con il risultato che dopo l’esaurimento flash delle risorse sulla fascia 0-20 g/km di CO2, gli ordini sono tornati in evidente affanno. Senza gli adeguati stimoli, questa tipologia di propulsori fatica ad affermarsi su larga scala sul nostro mercato e la debolezza del mercato dell’elettrico è acclarata anche a livello globale con una domanda inferiore alle previsioni che ha indotto molte Case automobilistiche a ritoccare i propri volumi produttivi».

«La prossima settimana», continua Artusi, «è in programma il Tavolo Automotive convocato dal Ministro Adolfo Urso dopo quello tenutosi a febbraio scorso. Sarà l’occasione per esprimere la nostra posizione sul contesto generale delle politiche sulla transizione, sui risultati delle attuali politiche governative per l’automotive e sull’approccio che il Governo deve portare avanti per il prossimo futuro, sia a livello nazionale che europeo, per sostenere imprese e cittadini, nell’ambito della transizione. Non mancheremo di ribadire la centralità dei concessionari per il buon funzionamento del mercato in termini di concorrenza e sicurezza e il peso in termini occupazionali e contributivi che garantiamo».

«Per facilitare e velocizzare lo svecchiamento del parco circolante prescindendo dalla tecnologia di propulsione e imprimere una crescita costante ai veicoli elettrificati BEV e PHEV, anche considerando il divieto europeo alla vendita di veicoli endotermici dal 2035, ribadiamo la priorità nonché l’opportunità, nell’ambito dei lavori della legge delega sulla riforma fiscale, di rivedere la tassazione che grava sull’auto aziendale: l’unica leva in grado di garantire continuità, certezza e sviluppo delle nuove alimentazioni secondo una strategia di medio-lungo periodo. Mentre, in ambito europeo», conclude Artusi.

«Dopo l’insediamento della nuova Commissione europea, l’auspicio è che si possa ridiscutere tempi e contenuti del Green Deal Automotive. Le dichiarazioni preliminari sulle politiche di decarbonizzazione, da parte della neo rieletta Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, infatti, sono state piuttosto sintetiche e deludenti».

Dal punto di vista dei canali di vendita, quello dei privati, che segna un incremento delle immatricolazioni (+14,1%), al 62,3% di quota (+5,3 p.p.) e porta i primi sette mesi dell’anno ad una rappresentatività del 56,3% (+1,7 p.p.), insieme a quello delle auto-immatricolazioni (+16,7%) contribuiscono alla chiusura positiva del mese. Il canale flotte archivia il mese con +0,5% (quota 5,3%); il noleggio nella sua interezza (ovvero considerando il breve e lungo termine) si presenta in affanno, con un calo mensile del -22,7% e un posizionamento al 19,6% (quota cumulata al 27,9% in calo di 3,8 p.p.).

Mercato auto in Europa Mercato auto Europa

Mercato auto, come sono andate le alimentazioni

Sul lato delle alimentazioni, a luglio le auto elettriche, dopo il balzo del mese precedente, non hanno registrato un incremento di rilievo (+0,4%) restando in sostanziale parità sui volumi dello scorso anno e una quota del 3,3% in linea con quella cumulata (3,8%).

Le auto plug-in non mostrano spiragli di crescita, chiudendo il mese a -14,1% (quota 3,7%) e anche su base annua la perdita cumulata è forte (-24,9%) con la rappresentatività al 3,3%.

Al contrario, l’ibrido elettrico consegue un accrescimento mensile del +17,9% e una rappresentatività al 40,2% (38,9% su base annua, come nel mese precedente).

Sempre negativa la performance del diesel (-25%) la cui quota si assottiglia arrivando a segnare 12,8% (14,2% nel periodo gennaio-luglio). Le autovetture a benzina sono sempre attive, crescendo nel mese del +3,5%, con una quota di mercato del 28,7% (nel progressivo annuo la crescita è del +12,7% e quota 30,2%). Infine, il Gpl registra ancora una buona performance (+21,3%) che porta il mese a chiudere con una quota dell’11,4% (9,3% quella nel progressivo da inizio anno), mentre si rileva l’ennesima discesa in picchiata del metano (-87,6%).

Negli ultimi tre giorni di luglio è stato immatricolato il 34,8% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari (incluso l’uso noleggio), secondo le elaborazioni Federauto sui dati Dataforce, hanno rappresentato circa il 13,3% dei volumi di vendita mensili, con un incremento del +16,7% rispetto a luglio 2023.

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Ultima modifica: 1 Agosto 2024