Da icona americana a player globale. E’ questa la strategia annunciata da Jeep durante la presentazione della nuova Compass, il Suv compatto (4,40 metri) che mira a far breccia nel mercato Premium. L’auspicio di Dante Zilli, numero uno Jeep in Europa, ha fondamenta molto solide per le qualità del nuovo modello, che eredita le importanti evoluzioni tecnologiche già viste su Renegade e Grand Cherokee, e per la nuova dimensione del brand nel mercato mondiale.
Da quando Jeep, già di proprietà Chrysler, è passata sotto il controllo diretto di FCA gli scenari sono completamente cambiati. La rete di vendita si è ampliata del 25%, sfruttando le sinergie con gli altri brand del gruppo, in particolare Alfa Romeo. E il lancio di modelli fortemente innovativi, come Renegade e Grand Cherokee, ha scosso il mercato, moltiplicando le vendite.
Nel 2009 Jeep vendeva 330 mila unità in tutto il mondo, nel 2016 è salita a 1,4 milioni di auto. Per sette anni consecutivi il marchio americano ha continuato a crescere, stabilendo cinque record globali di vendite. La Renegade , prodotta in Italia nello stabilimento di Melfi, ha sfornato 550 mila vetture destinate a ogni angolo del mondo e la nuova strategia, sempre più globale, prevede che Compass venga prodotta in quattro stabilimenti in continenti diversi.

Il Marchio americano che diventa globale
In Italia Jeep ha segnato un 600% in più negli ultimi 4 anni. A dimostrazione che il marchio conta quando ci sono nuovi e importanti modelli a sostenerlo. Non a caso Gianluca Italia, capo di Fca nell’area Europa e Medio Oriente, affida a Compass la consacrazione definitiva del marchio Jeep nel nostro Paese.
Per spiccare il volo, la scelta non poteva che ricadere sul segmento dei Suv compatti. Che vende 6,3 milioni di unità all’anno a livello globale e 1,6 milioni in Europa. E’ un settore che viene acceditato di una crescita del 20% di qui al 2020. Una scommessa troppo affascinante per farsela scappare.
Ultima modifica: 19 Dicembre 2017