Interruttore differenziale, che cosa è e a cosa serve

Un sistema utile contro gli sbalzi della corrente e in molti casi salva vita. Ecco il salvavita (Il nome è stato registrato nel 1965 dall’azienda italiana BTicino) o interruttore differenziale.
Siamo certi di sapere tutto quello che riguarda su questo specifico dispositivo, in grado di salvarci la vita?

Cos’è l’interruttore differenziale

Iniziamo con il dire che si tratta di un dispositivo elettronico di sicurezza ideato per interrompere il flusso energetico in determinati casi a rischio.

Un sistema in grado di non farci rimanere fulminati in caso di dispersione di corrente. Infatti, l’interruttore differenziale protegge in caso di gravi dispersioni di energia elettrica oppure nei casi di folgorazione fase-terra.
Purtroppo non abbiamo nessuna protezione negli episodi di sovraccarico e nei cortocircuiti.

Il principio è abbastanza semplice. In caso di dispersione il meccanismo blocca e arresta in maniera automatica e rapida l’emissione di corrente elettrica. Questo piccolo componente è molto importante e al tempo stesso essenziale per la sicurezza all’interno della nostra casa e sul posto di lavoro.

Facilmente identificabile grazie alla presenza del tasto T (Test) situato nella parte frontale, posizionato poi all’interno del quadro elettrico. Utile per il controllo periodico del funzionamento.
In campo civile questi interruttori devono avere una sensibilità di valore non superiore allo 0,03 A (30 milliampere).

Differenti tipologie di interruttore differenziale

Ogni guasto o dispersione ha il suo interruttore. In commercio possiamo trovare differenti tipologie. Ecco le principali.

  1. AC: Sono sensibili alla sola corrente alternata
  2. A: Si attivano anche con le correnti unidirezionali pulsanti
  3. F: Tipologia sensibili anche alle correnti di dispersione da 10 Hz a 1 Khz
  4. B: Utili anche per le dispersioni in corrente continua per i convertitori a frequenza trifase.

I modelli di ultima generazione ‘a riarmo automatico’ si riattivano in automatico dopo lo stacco. In questo modo non saremo più costretti a ripristinare di persona la luce. Questi modelli possono inoltre essere gestiti da remoto tramite smartphone e tablet, grazie a delle speciali app.

Possiamo anche regolare una soglia minima, così che non scatti nei casi deboli perturbazioni. Sistema utile per evitare dei seri danni al nostro impianto elettrico, oltre alle varie apparecchiature come elettrodomestici e simili.

Non solo abitazioni, infatti, le tipologie A e B sono utilizzate anche nel settore automobilistico elettrico. Il modello più adoperato è il modello B in quanto il circuito a trifase è il più utilizzato tra i due.

Ultima modifica: 5 Giugno 2019