Il Salone di Parigi ha segnato una tappa importante nella svolta elettrica dell’auto. Il debutto dei suv di lusso a zero emissioni Mercedes EQC e Audi e-tron testimonia che le grandi case stanno puntando il timone in modo deciso verso il futuro della mobilità .
Le nuove batterie, che occupano spazi più contenuti e immagazzinano quantità superiori di energia, hanno portato l’autonomia oltre i 400 km e i sistemi di ricarica si stanno perfezionando per offrire tempi sempre più ridotti per un pieno di elettroni.

Ma l’automobilista medio rinnova l’ansiosa domanda. Vale la pena di acquistare oggi un’auto elettrica? Sono maturi i tempi per avventurarsi lungo il nuovo sentiero?
Un test di guida prolungato con la nuova Nissan Leaf, antesignana dell’elettrico e modello a impatto zero più venduto nel mondo, mi aiuta a fornire una risposta attendibile. Cominciamo dall’autonomia, nervo scoperto della rivoluzione verde. I 250 km dichiarati sono reali, specie se guida in città e si utilizza il dispositivo e-pedal, che consente di condurre l’auto col solo pedale dell’acceleratore. Quando lo rilasci, Leaf frena in modo progressivo e recupera energia preziosa.
Nel traffico cittadino l’operazione paga. Meno attendibile la stima del chilometraggio se marci in autostrada e ti capita di accelerare in modo brusco per un sorpasso necessario. Con 250 ckm di autonomia ci si può spostare fuori città senza paura di restare a secco di elettroni.
Ma è bene programmare il viaggio attraverso il computer di bordo che indica le stazioni di ricarica più vicine. E ti informa anche se sono libere in quel momento. Per essere certi di avere energia sufficiente per ogni evenienza, è sempre bene ricaricare quando restano 50 km di autonomia.
I tempi di ricarica
Oltre alle stazioni Enel sono presenti molti altri punti di ricarica pubblica. Anche presso supermercati, come Lidl, che permettono ai loro clienti di effettuare la ricarica gratis. Anche sui tempi di ricarica c’è molta confusione. Per un pieno serve almeno un’ora con le colonnine ad alta tensione. Quindi se non hai il wall box a casa, va programmata un’attività per coprire quel tempo di attesa. In sostanza vivere l’elettrico oggi è già possibile, se si accetta la piccola/grande svolta culturale che ti impone.
Giuseppe Tassi
Ultima modifica: 22 Ottobre 2018