A un anno dalla morte di Sergio Marchionne resta da capire quale sarà il futuro di FCA. Fra rivoluzioni culturali (auto elettrica e guida autonoma) e rivolgimenti tecnici, il gruppo italo-americano sta ancora seguendo le linee tracciate dal manager abruzzese.

FCA è sempre più brand globale con epicentro finanziario in Olanda. ;a anche solide radici italiane e orizzonti che spaziano verso Stati Uniti e Cina. Sono questi i grandi serbatoi del mercato. Quelli che possono mantenere elevati gli standard di produzione. Specie in quei segmenti più elevati e remunerativi che Marchionne aveva individuato come la chiave del business a quattro ruote.

Manley garantisce concretezza
La locomotiva Jeeep, un brand pienamente rilanciato come marchio mondiale, ha oggi il suo ex capo al vertice del gruppo FCA. La concretezza, il senso pratico, la visione del mondo premium fanno di Manley una garanzia per lo sviluppo di questo segmento.
Alfa Romeo Tonale rinuncerà al Diesel?
Dove trovano posto anche Alfa Romeo, ancora alla ricerca di un pieno rilancio con il nuovo Suv Tonale e Maserati, alla vigilia di un’annata cruciale con il concept Alfieri, che sarà trasformato in un Suv di lusso. In questa logica che mira alla costruzione di vetture molto profittevoli che fine farà la costola italiana, maestra nelle piccole auto, madrina del miracolo 500, inesausta creatrice di serie speciali e nuove versioni per sostenere i suoi assi (500, Panda e Lancia Ypsilon)? Qui torna d’attualità il matrimonio, sfumato o solo rinviato, con il gruppo Renault-Nissan.
Una grande alleanza nel futuro di FCA
Sergio Marchionne fu il primo a indicare la via delle acquisizioni e delle sinergie per moltiplicare il potenziale del gruppo. L’operazione Chrysler resta il suo capolavoro. Alla viglia delle svolte epocali dell’auto è giusto rilanciare l’idea di una grande fusione che permetta a Fiat-FCA di mantenere un ruolo di primo piano nel risiko dell’auto mondiale. Se oggi Marchionne fosse vivo, sarebbe il primo a rilanciare l’idea di una grande alleanza come autostrada per il futuro.
Giuseppe Tassi
Ultima modifica: 31 Luglio 2019