E’ proprio vero che le parole dei grandi uomini hanno un peso specifico diverso. La considerazione nasce da una recente intervista a Giorgetto Giugiaro, uscita sulle pagine di QN qualche giorno fa.

Incoronato designer automobilistico del secolo nel 1999 a Las Vegas, il genio di Cuneo ha fornito un ritratto credibile della sua arte, ma soprattutto ha ribadito il concetto ispiratore, il nucleo filosofico della sua attività. Disegnare auto o oggetti che rendano più facile e più bella la vita dell’uomo. Un inno alla praticità, un elogio della funzionalità.
Giugiaro, il padre nobile dell’automobile: l’intervista

Quando si parla di design, anche nel campo dell’automotive, spesso restiamo folgorati da linee avveniristiche, costruzioni astruse o soluzioni imprevedibili. Giugiaro invece è fatto di altra pasta.

L’uomo che ha inventato Uno, Panda e Golf è lo stesso che ha disegnato Maserati Ghibli, Mangusta De Tomaso, Lotus Esprit e perfino la DeLorean DMC 12, poi adottata dal cinema per «Ritorno al futuro». Sono creature apparentemente inconciliabili. Le auto da sogno e le utilitarie, le vetture dei Vip e quelle della gente comune.

E invece lo stesso concetto di praticità percorre le une e le altre. Ha spiegato Giugiaro che la sua stessa formazione scolastica, insieme artistica e tecnica, è alla base di questo modo di concepire il design. E così scopri che perfino nella coupé estrema Sibylla, progettata per i suoi 80 anni, le singolarità sono figlie di esigenze pratiche.

Bellezza e praticità. Per tutti
L’auto, nata su commissione dei cinesi di Envision-Energy, un potente gruppo che domina il mercato delle turbine a vento, è elettrica e futuristica nelle sue linee affilatissime. Ma poi scopri che i maestosi sportelli ad ali di gabbiano e e la cupola di vetro retrattile, che fa da parabrezza, sono nate per esigenze pratiche. Consentire il comodo accesso ai sedili dell’auto, anteriori e posteriori, anche a persone mature con qualche problema di flessibilità. E’ il piccolo regalo del genio a noi comuni mortali. Fatto con lo stesso spirito che fu alla base di Necchi Logica. Ovvero la macchina per cucire ergonomica, progettata da Giugiato nel ricordo della madre china sul suo lavoro di sarta.

Ultima modifica: 9 Aprile 2018