Fiat entro il 2030 avrà una gamma solo elettrica.
Il Marchio produrrà esclusivamente auto a batteria, lo ha confermato ufficialmente Olivier François, CEO di Fiat Fiat e CMO di Stellantis, durante una conferenza con il celebre architetto Stefano Boeri.

A partire dal 2025 progressiva rinuncia ai motori Diesel, benzina e ibridi
Dal 2025 Fiat comincerà progressivamente ad abbandonare i motori endotermici, benzina e Diesel. Di conseguenza anche gli ibridi saranno accantonati dal 2030.
Queste le parole di François sulla Fiat solo elettrica
“Il nostro dovere è di offrire al mercato, al più presto possibile compatibilmente con la riduzione del costo delle batterie, auto elettriche che non costino più di quelle a combustione. Stiamo esplorando il territorio della mobilità sostenibile per tutti, questo è il nostro progetto. Tra il 2025 e il 2030, gradualmente, la nostra gamma di prodotto diventerà solo elettrica. E questo sarà un cambiamento radicale per Fiat“.
L’amministratore delegato di Fiat ha aggiunto
“La scelta di lanciare la Nuova 500 – elettrica e solo elettrica – è stata presa prima del Covid infatti, già allora, eravamo coscienti che il mondo non poteva più accettare “compromessi”. Il lockdown in effetti è stato solo l’ultimo degli alert che avevamo ricevuto. In quel periodo abbiamo assistito a situazioni inimmaginabili fino ad allora, come ad esempio rivedere animali selvatici nelle città, a dimostrazione che la natura stava riprendendo il suo posto“.
Il Lingotto verde
“Sono orgoglioso di un progetto che vedrà la riconversione della leggendaria pista sulla ex fabbrica del Lingotto di Torino nel più grande giardino sospeso d’Europa con oltre 28.000 piante. Un progetto importante e significativo e, di nuovo, sostenibile che rivitalizzerà la città di Torino, la nostra città“.

Non si torna più indietro. Svolta epocale per Fiat, che col prossimo piano industriale, atteso per inizio 2022 potrebbe presentare la versione di serie di Centoventi la concept di nuova utilitaria (erede di Punto e Panda?) presentata al Salone di Ginevra del 2019.

Ultima modifica: 5 Giugno 2021