La denuncia arriva congiuntamente da Aiped (Associazione Italiana Periti Estimatori Danni) e Federcarrozzieri, che rappresenta le autocarrozzerie italiane: in tema di risarcimenti da sinistri e interventi di autoriparazione i periti assicurativi e le carrozzerie italiane intervengono contro alcune pratiche scorrette attuate dalle compagnie di assicurazioni che finiscono per arrecare danno agli automobilisti italiani e al mercato.
Le parole di Luigi Mercurio presidente dall’Aiped chiariscono la denuncia di Federcarrozzieri:
“L’attività peritale, nel rapporto con le mandanti assicurative, incorre in alcune gravi criticità sul fronte delle perizie volte a consentire una quantificazione economica del danno subito dalle auto in caso di sinistri. Come noto la normativa vigente attraverso l’art. 156 del D.lgs.n. 209/2005 Codice delle assicurazioni private definisce la professione del perito in ambito assicurativo come attività rivolta “all’accertamento e alla stima dei danni alle cose derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei veicoli a motore e dei natanti”.
“L’attività del perito assicurativo è quindi determinare e stimare il danno sotto il profilo tecnico, individuando le sostituzioni e/o le riparazioni necessarie, valutando altresì l’eventuale anti-economicità di tali riparazioni. Esula invece del tutto dall’attività del perito assicurativo l’individuazione o la stima del costo orario aziendale delle imprese di autocarrozzeria, che costituisce elemento distinto dalla stima del danno”.
“Nonostante tali prescrizioni di legge, le compagnie di assicurazioni impongono ai periti di eseguire valutazioni relative ai costi orari di manodopera esposti dalle autocarrozzerie e a quelle dei materiali di consumo (come i pezzi di ricambio) che tuttavia non costituiscono oggetto diretto dell’attività professionale del perito assicurativo, poiché ciascun autoriparatore, in virtù della libertà imprenditoriale, adotta la propria tariffa per la manodopera nell’ambito del mercato di riferimento”.
“Una pratica questa che porta a sottostimare i costi di manodopera mediamente del 15/20%, quelli dei materiali vernicianti del 25%, con la conseguenza che in caso di sinistro un automobilista ottiene un risarcimento inferiore in media di circa 200/300 euro rispetto il valore corretto” – prosegue il Presidente dell’associazione dei periti che lamenta anche “l’intervento nelle procedure della stima del danno di società che utilizzano a vario titolo soggetti non abilitati a svolgere tale compito”.
Le conclusioni di Federcarrozzieri
“Quelle denunciate dall’Aiped sono pratiche tese in modo evidente a contenere i costi dei sinistri a carico delle compagnie assicurative, uniformando verso il basso i costi di manodopera e dei materiali di consumo come le vernici, costringendo così le carrozzerie a svolgere interventi di riparazione talvolta approssimativi utilizzando materiali “low cost”, con danni diretti per gli automobilisti e per gli assicurati e una grave alterazione del mercato su cui si auspica un celere intervento dell’Antitrust”.
Anche la associazioni dei consumatori si associano alla denuncia di Federcarrozzieri: “le politiche liquidative devono essere trasparenti – dicono Sonia Monteleone responsabile nazionale settore assicurativo di MC e Stefano Mannacio di Assoutenti – e il delicato ruolo dei periti deve tendere all’autonomia. Occorre evitare i condizionamenti economici imposti dalle mandanti assicurative alle reti peritali, condizionamenti che troppo spesso si ripercuotono sui risarcimenti che spettano ai consumatori e sulla qualità e sulla sicurezza delle riparazioni”.
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Ultima modifica: 19 Marzo 2023