BYD, colosso cinese delle auto elettrificate, ha ufficializzato la sua prima fabbrica in Europa. Un passo importante per crescere e diventare decisivo nel Vecchio Continente.
Lo stabilimento che nascerà a Szeged, nel sud-est della Ungheria sarà il primo impianto di produzione aperto in Europa da una Casa auto cinese. Entro tre anni diverrà operativo.
Un percorso noto, che altri Costruttori asiatici, giapponesi e coreani, hanno sviluppato in svariati decenni con successo. Ecco quali
La costruzione del sito avverrà in più fasi e la fabbrica sarà aperta e operativa entro tre anni.
Toyota, storia di un successo che cresce
Solo grandi numeri. La Casa leader di vendite nel mondo produce auto in Europa da oltre 50 anni. Ha iniziato nel 1971 a Ovar in Portogallo, con l’avvio di un impianto di assemblaggio di veicoli su piccola scala, e nel Vecchio Continente ha prodotto circa 15 milioni di esemplari.
Oggi Toyota ha nove stabilimenti europei, in UK, Francia, Turchia, Repubblica Ceca, Polonia e Russia, con circa 800 mila auto prodotte ogni 12 mesi.
I modelli Toyota più venduti alle nostre latitudini, Aygo X, Yaris, Yaros Cross, Corolla, C-HR e RAV4, vengono costruiti in Europa.
Il sito principale è il Toyota Motor Manufacturing France (TMMF) di Valenciennes inaugurat0 nel 2001 quello che ha contribuito al lancio di Yaris e assembla oltre 270.000 vetture l’anno.
Molto importante anche il Toyota Motor Manufacturing France (TMMCZ) a Kolin, in Repubblica Ceca, già Toyota Peugeot Citroen Automobile (TPCA). Dal 2021 è rimasto solo il Costruttore giapponese, con la produzione di Yaris e successivamente nel 2022 la Aygo X. La corsa continua a ritmi serrati, qui BYD ha molto da imparare..
Nissan, in UK una storia di successo,
Un classico che si rnnova. Lo stabilimento di Sunderland nel Regno Unito è una pietra miliare per Nissan. Dal 1986, quando fu inaugurato alla presenza del Primo Ministro Margaret Thatcher, ha assemblato oltre 11 milioni di auto – nessun Costruttore, nazionale o stranieri ha mai prodotto tanto in UK – con Qashqai mattatore, già arrivato a quota 4 milioni.
L’evoluzione del sito è stata fissata con il progetto EV36Zero, un Electric Vehicle Hub che darà vita al primo ecosistema di produzione di EV al mondo, con anche una Gigafactory da 7.5GW estendibile fino 35GW nel medio periodo. All in sulle batterie, BYD è in rotta di collisione, sul mercato.
Kia, in Slovacchia un punto di forza
I prgressi della Casa coreana rappresentano l’esempio più attuale da imitare per BYD. Il primo passo di Kia in Europa per aumentare le vendite e produrre modelli “su misura”, lavorando di concetro col Design Center di Francoforte. La sinergia funziona alla grande.
L’impianto di Kia a Zilina in Slovacchia è stato inaugurato nel 2007 per lanciare Kia C’eed e da allora è stato un crescendo, con anche Sportage (le versioni per il Vecchio Continente). Con una capacità di circa 400.000 auto e 500.000 motori l’anno.
Dal 2024 sarà assemblata anche la compatta elettrica la Kia EV4. La crescita continua nei piani. Una rivale diretta per BYD.
Suzuki, un successo importante
Da oltre 30 anni lavora Magyar Suzuki, impianto nato nel 1991 a Esztergom, nel nord della Ungheria, dedicato alle auto ma pure a moto e motori marini da fuoribordo. Ha una capacità produttiva di 170.000 auto auto l’anno.
Nel passato ha prodotto vetture anche per precedenti alleanze, quali Opel Agile e Fiat Sedici. Ora è “concentrato” su S-Cross e Vitara. Non direttamente in concorrenza con BYD.
Honda, addio al Regno Unito
Qualcuno invece ha spostato gli obiettivi. Honda realizzò la fabbrica di Swindon, nel sud ovest della Gran Bretagna nel 1985, dove per 36 anni ha prodotto motori e automobili. Iniziando con l’assemblaggio della Accord, poi della Civic e delle Rover 400, col tempo esportando anche in Giappone e negli USA.
Passando poi anche per la CR-V e i motori diesel. Nel 2019 è stata annunciata la chiusura, come conseguenza della Brexit, ma soprattutto dei piccoli volumi cui era arrivato l’impianto, con Honda ormai indirizzata verso la produzione di auto elettrificate in Giappone, Cina e Nord America. Fine di una epoca, ma i protagonisti oggi cambiano, BYD si candida.
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Ultima modifica: 1 Febbraio 2024