C’è la Ferrari, è vero Motor Show: ritorno al futuro per il Salone

4847 0
4847 0

Il Motor Show è ormai alle porte. Dal 2 al 10 dicembre, sotto i padiglioni di BolognaFiere e nelle grandi aree esterne, si rinnoverà una volta di più il mito di una rassegna che non ha paragoni per il suo specialissimo dna.

La nascita del Motor Show di Bologna

Da giovane collaboratore segui il Motor Show fin dal suo primo vagito, nel dicembre del 1976. La fiera del motore fu ideata e realizzata dal bolognese Mario Zodiaco, che intendeva proporre un’alternativa al Salone dell’automobile di Torino. E a quello di Ginevra, ritenuti poco allettanti per i giovani e per il pubblico femminile. Zodiaco fondò una società con Sandro Munari e Giacomo Agostini per la gestione del Motor Show e la sua promozione. La presenza di campioni delle due e quattro ruote connotava la rassegna come una parata del motorismo da competizione intorno al quale costruire un circo del divertimento. Fatto di gare in pista, esibizioni di dragster e stunt-man, motorhome popolati di salsicce fumanti. Poi belle donne in pelliccia o in minigonna e vip in libera uscita. Tutti pronti a regalarsi al grande pubblico.

L’età dell’oro di Alfredo Cazzola

Fu la lunga e fortunata era del nuovo patron, Alfredo Cazzola, a sviluppare questi contenuti e ad arricchirla con la presenza sempre più qualificata di case d’auto e di nuovi modelli da presentare ai potenziali clienti. Il salone tradizionale affiancava con successo il grande barnum del motore, diventando una cosa sola. Una formula che ha retto fino all’anno della grande crisi (2008). Quando la recessione economica che ha messo in crisi le case automobilistiche ne ha ridimensionato gli investimenti e limitato le presenze. Fino al black-out, alla scomparsa del Motor Show, ormai troppo vicino, nelle sue ultime versioni, a un modello di salone tradizionale. E sempre più esposto al vento della crisi.

La nuova era del Motor Show

Una tendenza che il nuovo direttore, Rino Drogo, sostenuto da BolognaFiere ha ribaltato. Rinnovando nel 2016 la formula-spettacolo che ha fatto grande il Motor Show. Moltiplicando anche le opportunità dei test-drive, dei contatti diretti fra i visitatori e le auto. Un’altra peculiarità della rassegna bolognese. Ecco perché, in attesa che l’organizzazione comunichi i nomi della case d’auto presenti, possiamo già dire che lo spirito della manifestazione è salvo. Il ritorno della Ferrari e del Memorial Bettega, il classico mini-rally dell’area 48, sono il segnale più atteso dal popolo del Motor Show già pronto a riaccendere la passione.

Giuseppe Tassi

Ultima modifica: 24 Novembre 2017