L’airbag, dall’inglese “borsa d’aria” o semplicemente “cuscino salvavita”, è un sistema di sicurezza installato sulle vetture e prevede il gonfiarsi quando subisce un forte urto. La borsa è composta da una miscela di idrogeno, contenuto all’interno della cartuccia che esplode, per gonfiare il palloncino e per poi sgonfiarsi. Questo processo avviene in pochissimi secondi e permette di tutelare la persona dall’impatto con zone più consistenti dell’auto.

Il primo airbag fu brevettato nel 1953 dallo statunitense John W. Hetrick, tecnico industriale in pensione, che lo inventò dopo un incidente occorso a lui e alla sua famiglia. I primi, furono istallati frontalmente, uno dentro al volante e uno dentro al cruscotto. Adesso nelle auto più costose, sono anche sul tetto. Il tutto, viene comandato ed avviato da un sensore preposto. L’attivazione è determinata dalla velocità, fattore importante per determinare l’apertura dell’airbag ( di circa 50 km/h). Quindi in caso di incidente l’urto che ne consegue, superiore ai 50 km/h farà in modo che il sensore attivi l’airbag. Oltre la velcità, il sensore valuta la potenza del’impatto. Così facendo l’airbag risulta essere fondamentale nel salvare la vita a migliaia di persone, per la miglior riuscita in tema di sicurezza stradale. Questo dispositivo, tuttavia, ha una problematiche: il prezzo. Pur riuscendo a salvare le persone, recandogli solamente un leggero danno fisico, paragonibile  ad uno schiaffo e un’irritazione per via del contatto con le polveri liberate dalla deflagrazione; il prezzo di riparazione è elevato.

Una volta accaduto l’incidente, gli airbag devono essere riparati. Il costo di tale operazione cambia a seconda della vettura interessata. La cifra inoltre varia se ad essere sostituito è l’airbag frontale oppure quello posto sul lato passeggeri. Se si deve riparare il dispositivo di sicurezza frontale allora si dovranno spendere circa 750 euro. Per quanto riguarda quello posto al lato del passeggero, la cifra si aggira intorno ai 900 euro. Con buona probabilità l’autista dovrà cambiare anche la cintura di sicurezza e la centralina e anche il cruscotto va riparato. Dapprima l’accoglienza del mercato non fu positiva e ci furono molte controversie sull’effettiva validità del dispositivo. Non a caso, in Europa apparve solo nel 1981, come optional dei modelli più prestigiosi della Mercedes-Benz.
Oggi, a oltre mezzo secolo dalla sua invenzione, è diffusissimo anche sulle utilitarie ed è diventato un elemento indispensabile per la sicurezza dell’auto (alcune ne hanno fino a 12). E comincia a trovare applicazione anche in campo motociclistico. Quando si ha un incidente di questa gravità, dunque, allo spavento e al pericolo di farsi seriamente male si aggiungono anche spese davvero notevoli.

 

Ultima modifica: 25 Maggio 2018