Riapre i battenti lo storico Museo delle automobili a Torino e lo fa grazie ad una struttura che si sviluppa su tre piani espositivi.

Il percorso di visita parte dal secondo piano, attraversando la sezione Automobile e il 900. Si snoda poi in una serie di tappe lungo le quali le vetture esposte sono moltissime. Gran parte delle auto in mostra è anche accompagnata da apposita scenografia, che mostra uno spettacolo davvero interessante sia per gli adulti che per i più piccolini. E’ un tour che segue un percorso circolare attraverso la storia dell’automobile, partendo dagli albori della locomozione per poi rivivere il momento in cui i cavalli passarono il testimone alle vetture a motore. Prosegue con una rivisitazione delle auto che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del ‘900, per poi giungere allo step finale, quello nel quale si prefigura già l’auto che dominerà il futuro.

La storia del museo

 

Il Museo dell’Automobile è stato realizzato nel 1932, grazie ad un progetto voluto e portato a termine da due pionieri del settore motoristico a livello nazionale. Parliamo di Cesare Goria Gatti e di Roberto Biscaretti di Ruffia. Il primo era il Presidente dell’Automobile Club di Torino, nonché norme storico della rosa dei fondatori del marchio Fiat. Il Museo di Torino, inoltre, è tra i più antichi musei dedicati all’Automobile, esistenti al mondo.

Il figlio di Roberto, vale a dire Carlo Biscaretti di Ruffia, un membro dell’aristocrazia torinese legò indissolubilmente il suo nome a quello del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. Fu egli stesso a progettarne la realizzazione, non solo radunando una collezione iniziale di vetture, ma anche battendosi per tutta la sua vita al fine di concedere una sede dignitosa alla collezione. Fu lo stesso Carlo il primo Presidente del Museo e alla sua morte, il Consiglio di Amministrazione decise di intitolare la struttura a suo nome, inaugurandola il 3 novembre 1960.

Si tratta del solo Museo presente in Italia dedicato all’automobile. Questo è ospitato all’interno della sede progettata dall’Architetto Amedeo Albertini. Si trova esattamente sulla sponda sinistra del Po, poco distante dal rinomato Lingotto. Rappresenta, ad oggi, un esempio raro di architettura in stile moderno.

Qui sono racchiuse collezioni non solo interessanti, ma anche rare nel proprio genere. Racchiude all’incirca 200 autovetture originali, a partire dalla metà dell’800, sino ad arrivare ai nostri giorni. Una collezione che racchiude ottanta marchi automobilistici diversi, che provengono non solo dall’Italia, ma anche da:

  • Francia
  • Gran Bretagna
  • Germania
  • Olanda
  • Spagna

La prima idea di una ristrutturazione del Museo nasce nel 2002, a circa quaranta anni di distanza dalla sua inaugurazione. Questo anche perché possa essere reso non solo più moderno, ma anche più accattivante e interessante agli occhi del pubblico e dei suoi visitatori. Nel corso dell’estate del 2005 vengono portati a termine i lavori della commissione che si occupa di giudicare in merito al concorso internazionale per il rinnovo della struttura. Questo vede anche la partecipazione di circa cinquanta studi di architettura di provenienza mondiale.

Ad aggiudicarsi la vittoria è il team composto dall’architetto Architetto Cino Zucchi, la Recchi Engineering srl, insieme a Proger spa. Il progetto si prepone l’obiettivo di riorganizzare la struttura museale, creando nuovi spazi che lo mettano anche in relazione con la città stessa. Punto focale dell’intero progetto di rielaborazione, sarà un nuovo rapporto tra percezione degli spazi espositivi e quelli della città, soprattutto in corrispondenza del suo affacciarsi su via Richelmy. A rendere ancora più organico ed esclusivo il progetto proposto dall’Architetto Zucchi è stata la collaborazione con lo scenografo franco- svizzero Francois Confino, il quale si è occupato degli allestimenti del Museo.

Novità

 

La ristrutturazione del Museo dell’Automobile di Torino è stata portata a termine nel 2011. La nuova rielaborazione dello spazio espositivo ha dotato il Museo di uno stile decisamente contemporaneo, ma in maniera particolare ha inserito in maniera del tutto originale la struttura museale in un panorama molto attento ed esigente, quale è quello culturale italiano.
Non a caso, nel 2013, il Museo è stato annoverato dal quotidiano inglese The Times tra i migliori 50 musei presenti al mondo. A fare da cardine alla sua rinnovata edizione sono stati, senza dubbio, le rappresentative impostazioni educative e scientifiche.

La grande novità è senza dubbio la possibilità di fare riferimento alle importanti innovazioni in campo tecnologico degli ultimi anni. Infatti, è possibile utilizzare una rete Wi-Fi aperta e gratuita e dei totem multimediali o iPad in dotazione. Da questi strumenti è piossibile consultare un’app che consente ai visitatori del Museo di avere accesso ad un ricco patrimonio di dati:

  • importanti approfondimenti storici
  • immagini d’archivio
  • schede tecniche sulle auto esposte

Per le auto che non si possono inserire all’interno del percorso espositivo della struttura sarà tuttavia possibile visitarle, su espresse richiesta e previa prenotazione, all’interno di un nuovo Garage. Questo ospita anche un’officina, nonché la scuola di restauro che è in grado di coinvolgere professionisti esperti nel relativo settore delle vetture d’epoca, oltre ad artigiani che potranno sostenere i giovani allievi.

Vi è poi anche una specifica sezione dedicata al Design, che è stata totalmente allestita ex novo per ospitare una analisi approfondita del design automobilistico nel corso della storia. Da non dimenticare anche la creazione di specifici spazi per eventi, centro congressi e laboratori didattici. Ma soprattutto il Centro di Documentazione, uno tra i più ricchi a livello europeo, che consente anche la consultazione telematica del catalogo e degli archivi.

Curiosità

 

Tra le particolarità che rendono questo spazio museale davvero unico la corte interna. Questa è completamente rivestita da pannelli in alluminio traforato. Di fronte si trovano sia la scala mobile che gli ascensori da dove ha inizio l’intero percorso espositivo. L’originalità di questo Museo è il fatto di essere in grado di raccontare la storia dell’automobile intesa in maniera del tutto nuova. Le auto, infatti, sono accompagnate da uno specifico contesto legato al periodo durante il quale venivano usate.

Le varie contestualizzazioni scenografiche rendono il percorso museale una sorta di racconto delle trasformazioni che sono avvenute nel corso degli anni, influenzando anche la società e il modo di vivere delle varie epoche. L’intero percorso mira a far riflettere le future generazioni su ciò che attende il settore dell’automobile, in termini puramente evolutivi, anche in virtù delle nuove tecnologie disponibili.

Ultima modifica: 17 Maggio 2018