A Treviso, presso l’area Opendream, si è tenuta una grande festa per celebrare i 50 anni di Fantic Motor, storica società italiana specializzata in motociclette enduro, fuoristrada e trial. Fantic ha colto l’occasione per presentare fra l’altro anche il suo nuovo progetto, che certamente renderà curiosi i fan: una versione total electric del mitico Caballero. Non ci sono però al momento ancora immagini o un prototipo pronto, c’è solo l’annuncio dell’inizio dei lavori.

50 di Fantic Motors

Fantic Motor nasce nel 1968 a Barzago, piccolo paese in provincia di Lecco. Si specializza praticamente subito nella costruzione di motociclette dedicate alle competizioni off-road, spiccando in particolare con la specialità trial, settore nel quale riesce a conquistare ben tre mondiali, nel 1985, 1986 e nel 1988.

All’inizio degli anni Novanta gli affari cominciano a girare male per Fantic, che nel 1995 fallisce, sospendendo completamente la produzione nel 1997. Sei anni dopo, nel 2003, l’azienda lombarda rinasce grazie a un imprenditore veneto, Federico Fregnan, che la acquisisce e sposta tutte le attività a Dosson di Casier, in provincia di Treviso, senza però cambiare il nome del marchio e mantenendo una vocazione da enduro e supermotard per i nuovi modelli.

Nel 2014 la società viene comprata dal gruppo VeNetWork, una squadra di imprenditori veneti il cui presidente è Alberto Baban.

Il Caballero

La Fantic Motors è diventata celebre nel mondo delle due ruote nostrane anche grazie a un modello estremamente iconico: il Caballero. La sua data di nascita è il 1969, un anno dopo la fondazione dell’azienda, che lo presenta al Salone del ciclo e del motociclo di Milano (EICMA). Ottiene immediatamente un grande successo, soprattutto da parte degli adolescenti dell’epoca a cui peraltro era proprio rivolto. Si trattava di una motocicletta dotata di motore due tempi da 49 cc di produzione Motori Minarelli (Bologna).

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Esteticamente appariva semplice e allo stesso affascinante, con la sua impostazione da fuoristrada, con telaio e parafanghi alti e ruote massicce. Si poteva scegliere fra un classico cambio a 4 marce o un inedito 6 marce. Nel 1973 vide la luce anche la versione 125, che contribuì ad ampliare il pubblico e a continuare il successo commerciale, fino ad arrivare ai giorni nostri, con cilindrate ancora più alte.

Ultima modifica: 5 Ottobre 2018