Un indicatore delle capacità potenziali di un veicolo, ma soprattutto l’unità di misura privilegiata per la quantificazione degli oneri connessi al suo utilizzo: sono i cavalli fiscali, un ordine di grandezza che nasce in equilibrio tra requisiti meccanici del mezzo e adempimenti amministrativi da svolgere per i proprietari. Una nozione che è bene conoscere soprattutto quando ci accingiamo a stipulare un contratto di assicurazione per la responsabilità civile, pagare la tassa di possesso o vendere/acquistare una vettura.
Vediamo insieme dunque cosa sono i cavalli fiscali di un’auto.

Fiscali versus vapore: non tutti i cavalli sono uguali

Cavalli fiscali e cavalli vapore, non poche persone tendono ad associare erroneamente le due tipologie per somiglianza nel nome e da qualche familiarità. Entrambe, infatti, fotografano un dato quantificabile e hanno attinenza in qualche modo con le potenzialità di un veicolo misurate lungo una scala di grandezza.

Nel dettaglio, i cavalli fiscali fotografano l’indicatore derivante da altri parametri meccanici come il volume del motore in questione. Una apposita scala di corrispondenza bi-univoca consente di stabilire quanti cavalli fiscali vanno attribuiti in funzione di un determinato range dimensionale del propulsore misurato in centimetri cubici. Individuando un intervallo di valori è evidente che lo stesso segmento possa comprendere veicoli dalla potenza non esattamente coincidente. Al crescere del volume corrisponde sempre un aumento del numero dei cavalli fiscali, ma può capitare che motori distanziati solo da pochi centimetri cubici rientrino in fasce fiscali differenti. Per lo stesso principio può succedere che vetture ricadenti nella medesima soglia di tassazione abbiano prestazioni decisamente non paragonabili.

Se si vuole avere una misura più precisa della potenza sprigionata da un propulsore occorre invece fare riferimento ai cavalli vapore. Si tratta di una unità di misura che trae origine proprio dalla equivalenza in natura con la forza erogata da un cavallo. Nei manuali la si indica come la capacità di sollevare un peso di 75 chilogrammi alla velocità di un metro al secondo. Solo una convenzione, come del resto la gran parte dei sistemi di misura. In realtà la potenza di un cavallo in carne e ossa è stimabile in più cavalli vapore, circa 10. 

A cosa servono i cavalli fiscali: guida pratica

Il numero di cavalli fiscali è impiegato principalmente per la quantificazione uniforme dei corrispettivi da versare in ragione del veicolo da assicurare per la responsabilità civile auto o per il pagamento della tassa di possesso annuale. Un parametro che mette in fila le auto malgrado la loro diversità di potenza.

I cavalli fiscali costituiscono un elemento da conoscere e far conoscere anche quando si procede alla compravendita di una vettura, dipendendo da esso i successivi oneri. Altra ricaduta pratica di questo “numerino” è la sua indicazione all’atto di richiedere i rimborsi previsti dalla legge per le spese di viaggio sostenute con la propria vettura per motivi di lavoro e servizio. E’ possibile calcolarlo semplicemente avvalendosi della apposita scala di conversione reperibile online e nel materiale informativo delle compagnie assicurative, avendo come riferimento di partenza la potenza del motore espresso in chilowatt indicata nella sezione “P.2” della carta di circolazione.

 

Ultima modifica: 10 Giugno 2020