Un asfalto che dura di più, non risente del passaggio dei veicoli e non si deforma. Non è un sogno, si chiama Gipave ed è stato progettato e sviluppato dall’azienda bergamasca Iterchimica, in collaborazione con un fornitore di prodotti a base di grafene. I test hanno dato risultati molto incoraggianti e questo nuovo asfalto potrebbe aiutare a risolvere i molti problemi delle strade italiane.

IL GRAFENE PER RAFFORZARE L’ASFALTO

Questa interessante innovazione è targata Iterchimica, azienda del bergamasco che ha brevettato appunto Gipave, un nuovo tipo di asfalto molto performante, arricchito con il grafene, il materiale più sottile creato dall’uomo che ha un’altissima resistenza all’usura. L’idea è quella di realizzare pavimentazioni stradali perpetue, aumentando in maniera notevole la resistenza al passaggio dei veicoli e riducendo la traccia sull’asfalto che, inevitabilmente, lasciano gli pneumatici.

DIMINUISCE LA MANUTENZIONE E SI ABBASSANO I COSTI

Grazie al grafene diminuirà – secondo le promesse della Iterchimica – la manutenzione di cui ha bisogno il manto stradale. Se con le tecniche e i materiali che si utilizzano oggi il manto stradale ha bisogno di un rinnovo completo almeno ogni sette anni, con il grafene questo periodo raddoppierà, consentendo alle Amministrazioni locali che gestiscono la manutenzione delle strade un risparmio notevole di soldi e risorse.

I PRIMI TEST SONO MOLTO POSITIVI

Il nuovo asfalto al grafene Gipave – dopo gli eccellenti risultati ottenuti in laboratorio – è stato testato per la prima volta su un tratto di strada provinciale nei pressi di Roma con risultati altrettanto soddisfacenti.

I dati, infatti, hanno fatto registrare un incremento del 250% della resistenza rispetto al normale asfalto, con ricadute positive anche sull’ambiente perché la nuova tecnologia permette il riciclo dei materiali utilizzati e una produzione a bassa temperatura (con meno emissioni di CO2). Dopo il test in territorio italiano l’asfalto al grafene verrà posato anche sulle strade del Regno Unito, negli Stati Uniti e in Oman.

Ultima modifica: 9 Aprile 2019