E’ quanto di più frequente possa capitare se si affronta un percorso di montagna e si tratta di quelle curve che tradiscono i più spericolati, i meno esperti, i più distratti alla guida. Sono i tornanti, curve in salita o in discesa che compiono un raggio di 180 gradi o che sono molto lunghi.
Ma il tornante classico è quello di montagna e c’è una ragione precisa, che trova spiegazione nelle progettazioni delle strade di montagna. C’è spesso la necessità di tracciare un percorso dove bisogna scalare quote anche molto elevate.
E per evitare che due rettilinei abbiano una pendenza eccessiva, si risolve unendoli con una curva a 180 gradi, o quasi, che risolva la quota altimetrica. In altre parole, i tornanti servono a unire i due rettilinei paralleli su livelli diversi.
E’ per questa loro caratteristica intrinseca che i tornanti possono essere davvero pericolosi, se non si affrontano con la dovuta cautela o con una tecnica precisa. Perché possono far parte anche di circuiti di gara, come nei rally di montagna, ed essere affrontati in velocità . E’ importante quindi conoscerli a fondo e studiare bene la loro conformazione per uscirne indenni.
Come sono fatti i tornanti
Detti anche curve di ritorno, i tornanti somigliano quindi a una semi circonferenza, ma possono definirsi tali anche delle curve molto lunghe. La tecnica per eseguire correttamente un tornante cambia poco a seconda che si ci trovi alla guida di un’auto o di una moto.
A meno che non siate piloti provetti, cercate sempre di tener presente che una velocità moderata e scalare verso le marce basse costituisce la base per una buona guida in montagna. E’ buona norma prestare, se non si conosce la strada, attenzione alla segnaletica stradale verticale.
Di solito i tornanti, che possono essere in serie, vengono segnalati adeguatamente. E’ anche probabile che venga indicata la percentuale di pendenza della strada e il limite di velocità consentito. Entrare e uscire da un tornante non è una cosa semplice e molto dipende anche dal tipo di veicolo con il quale si deve affrontare un tracciato che presenti questo tipo di curva.
Un’auto compatta sarà più maneggevole. Una berlina lunga, magari a trazione posteriore, potrebbe presentare qualche difficoltà aggiuntiva. Molto dipende anche dalla posizione del tornante: in salita, in discesa, a destra o a sinistra. Esistono tecniche specifiche per ogni tipo di tornante e non è detto che si tratti di un percorso fastidioso o ansiogeno.
Può essere divertente, anche se non si è piloti. Questo tipo di percorsi consente infatti di sfruttare al meglio il cambio e di mettere alla prova le prestazioni dell’auto.
Come superare i tornanti in salita
Quando si è in salita è bene fare attenzione alla risposta del motore: potrebbe perdere di potenza e il contagiri può esservi di aiuto. Se si scende sotto i 1500 giri, meglio scalare. Potrebbe essere necessario scalare più volte, se la salita si presenta particolarmente ripida. Quando ritenete di aver raggiunto il punto più alto, piede sull’acceleratore e passate a una marcia superiore.
La vera arte sta invece nell’individuare la traiettoria giusta per eseguire il tornante in maniera perfetta. Se la curva è in salita a sinistra occorre spingersi più possibile verso l’esterno della curva e mantenere la traiettoria più lineare possibile, per trovarsi a fine curva sempre sull’esterno.
E’ una norma di sicurezza prima di tutto: non avrete infatti una visuale perfetta, per la salita e per la semicirconferenza. E’ possibile che nel senso opposto provenga un altro veicolo che magari non indovini la traiettoria invadendo la vostra corsia. La cosa più sbagliata da fare, infatti, resta mantenersi al centro della propria corsia per poi tagliare la curva quanto più vicini alla linea di mezzeria, ritrovandosi poi al centro della corsia al termine della curva.
A metà tornante si è troppo vicini, quando non si rischia addirittura di ritrovarsi, alla corsia opposta. Per evitare un incidente dovreste solo sperare che non sopraggiunga un altro veicolo o che quest’ultimo esegua alla perfezione il tornante in discesa. E’ comunque buona regola entrare nel tornante a velocità moderata e scalare di marcia se il motore perde potenza.
Per un tornante in salita che curvi verso destra vale sempre il consiglio di entrare a velocità moderata, ma la traiettoria richiede più impegno. Come nel caso precedente bisogna entrare allargandosi verso la corsia opposta, fino a invaderla se si è certi che non venga nessuno in senso opposto e rientrare quando si è a metà curva, così da trovarsi nel punto più stretto del tornante, per poi rientrare al centro della propria corsia.
E’ sbagliato pensare che un tornate in salita che viri a destra possa essere affrontato come quello che va verso sinistra. Si corre il rischio di trovarsi completamente spostati sulla corsia opposta.
Insidie dei tornanti in discesa
In discesa le manovre si complicano alquanto, poiché influisce molto il controllo della velocità . Quando si incontrano determinate pendenze, è facile per un veicolo prendere velocità e il freno in una curva è quanto di più deleterio per il controllo della vettura.
Meglio sfruttare il freno motore, scalando le marce, fino alle più basse per far perdere velocità e impostare meglio la traiettoria. In caso di tornante in discesa verso sinistra, è importante tenersi larghi verso l’esterno della curvatura, per ritrovarsi poi a centro della propria corsia.
Per un tornante in discesa a destra, la manovra richiede più attenzione. Occorre infatti spostarsi il più possibile rasenti la linea di mezzeria in entrata, controllare la velocità per avvicinarsi più possibile all’interno della curva e, mantenendo una direzione lineare spostarsi verso il centro della propria corsia.
Neve e ghiaccio nemici perenni
Se per caso doveste incrociare sul vostro cammino un pullman, un tir o un mezzo che vi impedisca di avere una traiettoria perfetta, e non vi sentite sicuri ad affrontare comunque il tornante, meglio fermarsi e aspettare che il mezzo più grande passi per poi riprendere il cammino.
In caso di neve o ghiaccio, le manovre corrette sono possibili senza difficoltà solo se si hanno le dotazioni invernali e naturalmente la velocità va dirotta ulteriormente.
Ultima modifica: 3 Gennaio 2019