Superbollo auto: calcolo, quando e si deve quanto pagare

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Superbollo: per quali auto

 

Fino a qualche tempo fa chi possedeva un’auto di lusso era trattato alla stregua di chi possedeva una utilitaria, ossia pagava il bollo in proporzione alla potenza in Kw della propria vettura. Tutto questo, per chi ha stilato il recente decreto Salva Italia, creava uno squilibrio ponendo davanti a situazioni per cui un cittadino in possesso di una citycar con qualche anno alle spalle si trovava a pagare un bollo intorno alle 150,00 euro e chi invece possedeva un’auto di lusso nuova con una determinata potenza pagava un bollo di circa 400,00 euro. Con questo decreto si vuole in un certo senso andare a dare una stangata a coloro che possiedono auto di lusso, introducendo il Superbollo, ossia una tassa aggiuntiva che fa lievitare l’ammontare degli importi dovuti per il possesso di un’auto.

Un altro dei motivi per cui è stata introdotta questa nuova tassa è strettamente ambientale, i motori di grossa cilindrata producono in proporzione più emissioni dannose per l’ambiente e, di conseguenza, per l’aria che si respira. Certo questa motivazione non è stata esente da polemiche al seguito e mal si lega alla precedente motivazione esposta; se da un lato si vuol dare una stangata economica e far pagare di più a chi può permetterselo, nello stesso tempo si affianca a questo una sorta di legittimazione ad inquinare, sostenendo un determinato costo.

Quando pagarlo

 

Il superbollo per le auto di lusso deve essere pagato in concomitanza col bollo tradizionale e non prevede tempistiche differenti, condivide le stesse scadenze e tempistiche, ossia entro la fine del mese di scadenza (che dipende dal mese di immatricolazione dell’auto). Alla stessa maniera condivide ogni modalità di pagamento prevista per il bollo tradizionale, quindi bollettini postali, lottomatica, agenzie autorizzate Aci o servizi online sono i mezzi più utilizzati per ottemperare al pagamento della tassa di possesso.

Quanto pagare

Come per il bollo standard, uno dei valori di riferimento fondamentale alla determinazione dell’importo da pagare è la potenza in Kw del veicolo a cui si riferisce. A differenza però del bollo in senso stretto, non possiede coefficienti regionali di riferimento che interessano al calcolo ma un importo standard da moltiplicare unico per tutto il territorio italiano.

Le automobili che superano i 185 Kw di potenza devono pagare 20,00 euro per ogni Kw in più, quindi ponendo il caso di un’auto dalla potenza di 200 Kw, il superbollo ammonterà 300,00 euro (considerati 15 Kw in più x 20,00 euro a Kw = 300,00 euro). In ogni caso per i 185 Kw di base vigono le regole standard di calcolo previste per il bollo tradizionale, i cui importi variano da regione a regione.

Com’è evidente si tratta di uno smacco bello e buono a sfavore di chi possiede auto di una determinata potenza ma che, comunque, è accompagnato da riduzioni riferite all’anno di immatricolazione: se l’auto ha meno di 5 anni l’importo per ogni Kw è ridotto a 12,00 euro, se ne ha tra 6 e 10 l’importo scende a 6 euro e si riduce a 3,00 a Kw per auto di lusso che hanno più di 10 anni.

Cosa succede se non si paga

Le conseguenze del mancato pagamento del superbollo sono esattamente assimilabili a quelle valide per il bollo tradizionale e bisogna mettere in chiaro la differenza tra ritardo nel pagamento e mancato pagamento vero e proprio. A livello legislativo la condizione di mancato pagamento si verifica quando il ritardo supera i 12 mesi, fino a quel termine è possibile pagare il superbollo accessoriato dalla sanzione prevista a seconda dell’entità del ritardo stesso. Nello specifico:

  • se il ritardo nel pagamento è di un massimo di 14 giorni all’ammontare del superbollo vengono aggiunti interessi su base annua dello 0,2% per ogni giorno di ritardo effettivo;
  • se il ritardo è compreso tra 15 giorni e 30 giorni è prevista una sanzione pari al 3% dell’importo più la quota interessi per ogni giorno di ritardo dell’1% calcolato su base annua;
  • se il ritardo supera i 30 giorni, fino alla scadenza del 12° mese la sanzione sale al 3,75% a cui sommare interessi dell’1% per ogni giorno di ritardo calcolati su base annua;
  • superati i 12 mesi di ritardo si rientra nella condizione legale di mancato pagamento, è sempre possibile pagare il bollo nelle forme tradizionali ma la sanzione diventa del 30% dell’importo totale e gli interessi da aggiungere hanno una percentuale del 1% per ogni giorno di ritardo, sempre su base annua.

Superati 12 mesi di ritardo?

Le conseguenze per il mancato pagamento non sono solamente a livello economico ma, superati 12 mesi di ritardo, fanno innescare meccanismi specifici in seno all’Agenzia delle Entrate. Nello specifico si diventa soggetti a ricevere una specifica cartella esattoriale relativa al superbollo non pagato, ricevuta la quale non sarà possibile effettuare il pagamento in maniera tradizionale ma questo deve avvenire presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate preposti. La scadenza della cartella esattoriale è in questi casi di 30 giorni dalla notifica e prevede come conseguenza, in caso di mancato pagamento della stessa, il fermo amministrativo del veicolo. Se scatta il meccanismo del fermo non basterà poi più solamente pagare l’importo totale per svincolare il veicolo, occorrerà fare un’ulteriore pratica di sblocco dello stesso che, ovviamente, prevede dei costi.

Le sanzioni in certi casi possono diventare salate e le cartelle di mancato pagamento possono comportare importi consistenti, considerati anche gli interessi per ogni effettivo giorno di ritardo che partono dal primo giorno. Un escamotage abbastanza utilizzato in questi casi sperimentato dalla legge, è quello di poter fare una pratica particolare, chiamata ‘ravvedimento operoso’, un istituto che prevede la possibilità di pagare un importo minore rispetto a quello indicato sulla cartella esattoriale. Questo ‘sconto’ è relativo al fatto che, tramite questa pratica, in buona sostanza si afferma la coscienza di essere in difetto con un pagamento e che si è disposti ad onorarlo nei tempi stabiliti, quindi in pratica ci si ravvede, appunto. Questa pratica è abbastanza utilizzata anche nei casi in cui il bollo o il superbollo non vengono pagati per qualche anno consecutivamente e permette di rimettersi in linea regolare coi pagamenti usufruendo di importi scontati.

 

Ultima modifica: 27 Aprile 2017