Scocca auto: cos’è e tipologie

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Cos’è la scocca auto

È il rivestimento esterno che collega tutte le parti di un’auto: si potrebbe anche definire l’involucro entro cui si installano tutte le parti della carrozzeria, dalle portiere al pianale, dai sedili alle ruote, dal vano motore al bagagliaio.

La scocca può essere “portante” o “svincolata”: nel primo caso – oggi più frequente per il minore costo di produzione – essa sorregge tutte le parti meccaniche, compreso il telaio e il motore, il cambio e la trasmissione; nel secondo caso, invece, si limita ad una funzione di rivestimento che collega la carrozzeria esterna e il pianale, mentre gli elementi della meccanica si collegano al telaio.

Questo tipo di scocca permette anche di progettare e produrre parti in cui la rigidità e la flessibilità sono di livelli diversi: poiché le parti sono fuse in un unico involucro, ciò significa che sono prodotte separatamente, quindi si possono ottenere delle parti – come l’abitacolo vero e proprio – maggiormente rigide e indeformabili, oppure delle parti flessibili e gradatamente deformabili – come i vani anteriore e posteriore –.

In questo modo si ottiene la possibilità di:

  • assorbire gradatamente gli urti aumentando la rigidità in prossimità dell’abitacolo centrale;
  • garantire la limitazione dei danni di riparazione alle sole parti interessate nell’urto, poiché l’abitacolo e dintorni rimangono quasi “indenni”.

Un caso “economico” di scocca è la “monoscocca”: è un corpo unico in cui carrozzeria e motore si fondono generando un “monolito”, produttivamente economico, ma praticamente rigido e difficile da riparare.

Scocca auto in vetroresina

Una volta le scocche erano solo in metallo e ferro, ma dal 1970 in poi ne vediamo molte anche in vetroresina. Questo materiale ha egregiamente sostituito le vecchie scocche delle auto rendendole anche esteticamente più belle ed armoniose.

Tra i vantaggi, oltre a quelli prettamente estetici, si riscontrano soprattutto alcuni legati a sicurezza, prestazione e manutenzione dell’auto. Relativamente alla sicurezza si evidenziano:

  1. elevata malleabilità della vetroresina che garantisce maggiore assorbimento degli urti ritornando, in buona parte, nella sua forma originale;
  2. elevata elasticità all’impatto consentendo un “rimbalzo” del veicolo in caso di urto ed evitando l’assorbimento statico che ricade rovinosamente su guidatore e passeggeri.

Per quanto riguarda prestazioni e manutenzione, invece, si rilevano i seguenti vantaggi:

  1. maggiore leggerezza dell’auto, quindi abbattimento dei consumi;
  2. elevata resistenza agli agenti atmosferici e alle temperature (caldo e freddo);
  3. minori costi di riparazione in quanto il materiale è producibile con tecniche non dispendiose (stampa a freddo);
  4. bassa manutenzione dovuta alla natura compatta della struttura: ciò implica maggiore resistenza ai fattori esterni e all’usura dell’abitacolo interno.

Scocca auto a scoppio

La scocca auto a scoppio appartiene al magico mondo del modellismo. I volumi di questi magnifici oggetti rivelano l’utilizzo di una tecnica che non è solo prettamente artigianale – e soprattutto artistica -, ma è anche dimostrazione di elevate conoscenze ingegneristiche.

È noto, infatti, che un modellino auto è una riproduzione in scala dell’originale, quindi il rispetto delle proporzioni di tutti gli elementi che lo compongono è assolutamente obbligatorio. D’altronde il costo di un modellino di auto può raggiungere cifre elevate e muove un mercato numeroso di cultori e collezionisti in tutto il mondo.

Le dimensioni di un modellino con scocca auto a scoppio può essere più piccolo dell’originale di un quinto (1:5), di un ottavo (1:8) o di un decimo (1:10). Il materiale è in lexan, o altro tipo di policarbonati. Lo strumento per la creazione della scocca è una termo-formatrice in cui è inserito uno stampo in gesso dell’auto da riprodurre in scala, e su cui sarà versato il materiale plastico da cuocere a temperature elevate.

Restauro e trattamento scocca auto d’epoca

Il fascino di un’auto d’epoca è particolarmente legato alla conservazione dei suoi elementi originali. Questo significa anche che nel trattamento di una scocca auto d’epoca si deve rispettare l’estetica effettuando un restauro “fedele” alle forme e ai colori delle origini: l’intervento da effettuare, quindi, è una ricostruzione della scocca che ne riproduca i volumi e, soprattutto, le funzionalità.

Il restauratore è un abile artigiano che conosce la tecnica di modellazione dei metalli – materiali per lo più utilizzati nelle auto d’epoca – e si avvale di conoscenze ingegneristiche supportate, oggi, da strumentazione computerizzata in grado di garantire precisione e qualità del restauro.

Ecco alcune tecniche previste nel trattamento di restauro:

  1. sverniciatura, che avviene attraverso un delicato “lavaggio” della vernice originale;
  2. decapaggio, ossia trattamento dalla ruggine della scocca sverniciata attraverso l’immersione in vasche contenenti prodotti chimici adeguati;
  3. verniciatura, che può essere elettrostatica (immersione in vasche di colore con trattamento antiruggine), oppure manuale, o “a spruzzo”.

Preparazione e trattamento scocca auto da competizione

Appartengono a questa categoria le auto da corsa – in tutte le categorie di potenza, fino alla Formula Uno –, le auto da rally e le auto “gran turismo”.

Le auto da competizione sono una categoria tutta speciale per quanto riguarda gli allestimenti, e in particolare la “preziosa” scocca.

Prima di tutto, la procedura e i materiali per il trattamento della scocca auto da competizione deve essere approvata dalla F.I.A., Federazione Italiana dell’Automobile, incaricata della produzione ed emissione del regolamento relativo a questo segmento auto. Il regolamento consiste in un protocollo in cui sono descritti i passaggi del trattamento e le tecniche da adottare nella preparazione del veicolo.

Si tratta per lo più di equipaggiamento per la sicurezza, che consiste in rinforzi della scocca (tetto e abitacolo) atti a limitare la forza devastatrice di urti ad alta velocità e preservare la salute dei passeggeri. Devono essere, infatti, assicurati:

  • la predisposizione di un’armatura di sicurezza, struttura costituita da fissaggi, piastre e tubolari in acciaio e installata nell’abitacolo come parte integrante della scocca;
  • il rinforzo del tetto con traverse di dimensioni e formati conformi a misure normate;
  • il fissaggio di sicurezza supplementare su ciascun cofano (anteriore e posteriore) che ne escluda l’apertura automatica;
  • le cinture di sicurezza che devono essere con il sistema di “apertura a fibbia girevole”; nei rally pilota e co-pilota devono disporre anche di due taglia cinture a bordo; le cinture devono possibilmente essere ancorate alla scocca in diversi punti, appositamente già rinforzati da sbarre o piastre in acciaio.

Sulle tecniche di saldatura, sulle dimensioni degli elementi – e loro curvatura per assolvere a funzionalità in ergonomia -, e sull’obbligatorietà di alcune materiali, si rimanda agli allegati tecnici della F.I.A. che precisa ulteriori distinzioni per tipologia di auto da competizione, secondo le diverse categorie enunciate.

Ultima modifica: 11 Maggio 2017