Rettifica motori: cosa c’è da sapere

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Quando si rompe un motore di un’automobile (o di qualsiasi altro mezzo) è una vera e propria sciagura. Sì, perché entrano in gioco una serie di ragionamenti da fare e di decisioni da prendere. Nonché – purtroppo – di soldi (tanti) da spendere: proprio così, perché anche la rettifica del motore costa.

A influenzare la scelta sono varie e numerose questioni, per esempio l’età dell’automobile: se la vettura è ancora nuova, non vale la pena cambiarla e dunque è meglio sostituire il motore, si è portati a pensare. Se, invece, l’automobile è già un po’ datata, allora conviene prendere in considerazione il cambio auto, magari valutando un usato.

Ma, naturalmente, si devono per prima cosa fare dei ragionamenti economici, occorre mettere sul piatto della bilancia tutte le variabili in gioco. In ogni caso, come si è già detto, quando si rompe un motore, vi è un’unica vera certezza: occorrerà mettere (pesantemente) mano al portafoglio. Ma vediamo nel merito.

I primi segnali non vanno trascurati

Soprattutto quando si ha a che fare con automobili di una certa età, che magari hanno raggiunto un elevato chilometraggio, meglio tenere le antenne diritte e segnalare al proprio meccanico di fiducia le eventuali anomalie. E conviene farlo subito, senza aspettare troppo tempo, perché ogni giorno la situazione può ulteriormente peggiorare fino a precipitare. Detto questo, prima di entrare nel merito della rettifica dei motori, meglio fare un’altra, ma doverosa, precisazione: non è detto che a tradire siano le automobili con tanti anni alle spalle e con tanti chilometri maturati sul campo.

Talvolta, a riservare brutte sorprese sono automobili apparentemente giovani, che hanno percorso un numero di chilometri tutto sommato congruo. In altre parole, quindi, non si può generalizzare: non è detto che a lasciarci a piedi sia un motore molto sfruttato, dunque nessuno si deve sentire tranquillo. Alle prime avvisaglie di qualche cosa che non va, meglio portare la propria auto subito in officina.

La rettifica del motore? No, delle sue componenti

Lo scenario lo abbiamo delineato: un’automobile inizia a dare qualche segnale di mal funzionamento e quindi si decide a portarla in officina per farle dare un’occhiata da qualcuno “che ne sa”. In questi casi, una volta verificata l’anomalia, è molto probabile che l’esperto proponga di procedere con la rettifica del motore, ossia con quella che è la primaria operazione di manutenzione a cui il veicolo viene sottoposto. Entrando nel merito, dire che si fa la rettifica al motore è per certi versi improprio. Nel senso che, la rettifica si fa, non al motore “tout court”, ma a parti di esso, in primis alla testata.

Già, ma che cosa significa fare la rettifica alla testata del motore? Che cos’è, per prima cosa, la testata? Praticamente la testata è una specie di coperchio, il quale ha il compito di racchiudere la parte superiore (quindi le teste) dei cilindri. Vien da sé, quindi, che la testata del motore è un elemento fondamentale, centrale, dello stesso, soprattutto se si pensa ai motori a due tempi (oggi una rarità). Ma se è vero che la prima rettifica per ordine di importanza la si fa alla testata del motore, è altrettanto vero che la si può dover fare anche ad altre componenti, per esempio all’albero motore. E, anche in questo caso, prima di entrare nel merito, meglio chiarire di che cosa si sta parlando. L’albero motore non è altro che l’organo rotante che ha il compito, tramite diverse manovelle, di convertire il moto dei pistoni da alternativo a rotatorio.

Anche le valvole e la biella possono essere rettificate

Sono numerose in realtà le componenti del motore per le quali si può predisporre una rettifica e sono, segnatamente, la biella, le valvole, la pompa dell’olio. La biella – questo è abbastanza semplice – è quella parte del motore che collega l’albero motore con il pistone e che pertanto è in grado di trasformare il moto rettilineo alternato del pistone in moto rotatorio continuo.

Le valvole, invece, sono quelle componenti che consentono/impediscono il passaggio dei fluidi.

Infine, le pompe dell’olio, sono quei compiti la cui funzione è quella di prelevare il liquido lubrificante dalla coppa e quindi portarlo al circuito di lubrificazione, il tutto sotto pressione.

Tirando le somme

Quanto fin qui detto porta dunque alle seguenti conclusioni: prima del controllo da parte di una persona esperta e di fiducia, non sapremo mai se un motore che inizia a dare segnali di stanchezza è un motore che è destinato a essere sostituito in toto. E pertanto, a priori, non potremo mai fare un calcolo della convenienza economica dell’operazione se non si è parlato con un meccanico capace di fare una previsione (e un preventivo) del lavoro che deve essere svolto.  In altri termini, non possiamo generalizzare, ma occorre valutare caso per caso i singoli segnali.

Detto questo, andando per sommi capi, si può senz’altro asserire che, se si tratta di un’automobile relativamente giovane, la rettifica del motore è sempre consigliata: è molto probabile che ad essere compromesso sia un solo componente, quindi anche la spesa a cui si sta andando incontro non dovrebbe essere folle. Se, invece, la automobile inizia a essere seriamente datata e non si tratta di un modello destinato ad entrare negli annali delle auto d’epoca, allora – prima di procedere con i lavori – conviene davvero fare due conti. Il rischio è di spendere parecchi soldi per rettificare le diverse componenti del motore, rischiando comunque di mettere un pezza per poco tempo. Non si dimentichi, infatti, che le automobili che iniziano ad avere una certa età, spesso iniziano a prendere problemi quotidianamente.

Un’altra questione è molto importante: se si iniziano ad avere dei dubbi circa la tenuta del motore, meglio far controllare l’auto prima di affrontare la revisione. Ricordiamo, infatti, che se un’automobile non passa i controlli della revisione, il proprietario è comunque tenuto a pagare il 45 euro o 66, a seconda che si vada in motorizzazione o da un privato. E spendere dei soldi per poi dover correre da un meccanico, proprio non conviene.

 

Ultima modifica: 27 Febbraio 2019