Alla domanda ‘Cosa vuoi fare da grande?’ rivolta ai bambini, molti tra loro risponderanno, tra gli aspiranti astronauti e calciatori, di voler diventare piloti di Formula 1.
Malgrado questo sogno sia comune tra la tenera età , non è così semplice ed immediato realizzarlo, in primis per il budget necessario.
Se, infatti, per arrivare a gareggiare al Motomondiale servono cifre parecchio alte, per far parte del Grande Circus della F1 si parla di bottini economici stellari.
Prima di scendere nel dettaglio economico, però, è bene sottolineare come il solo denaro non basti per giungere ad alti livelli e, come in ogni sport che si rispetti, è necessario fare gavetta, dunque sbracciarsi per far emergere il proprio talento.
L’eccezione che conferma la regola, anche in questo caso, non poteva mancare ed ad essere il protagonista è Max Verstappen, pilota olandese, che solo dopo un anno di Formula 3 ha fatto il grande salto nella Formula Regina.
Kart
La prima nave scuola della maggior parte dei piloti è il Go-Kart, dove ancora giovanissimi prendono maggior padronanza con asfalto e gomme.
Solitamente si inizia a solcare le piste intorno all’età di 9 anni ma alcuni grandi campioni, come Ayrton Senna, si sono messi in pista già a 3 anni.
Per iscriversi al campionato nazionale di Kart bisogna avere compiuto 7 anni di età , oltre ad essere provvisti della quota d’iscrizione e di due go-kart.
La prima stagione di Kart ha un costo d’iscrizione pari a € 20,000 mentre un go-kart di media qualità viene a costare circa € 2,500.
Si partirà , quindi, da una base di € 25,000 a cui andranno sommandosi i costi di trasferte ed eventuale manutenzione dei go-kart.
Il prezzo da sostenere per le stagioni successive sarà in crescendo, con la seconda stagione che costerà € 25,000 mentre dalla terza in poi il costo si assesterà sui € 40,000.
Quando il pilota avrà raggiunto un’età compresa tra i 13 ed i 15 anni potrà approdare al Campionato Mondiale di Kart, talento permettendo.
Il go-kart di cui si necessiterà adesso sarà ‘pro’ ed il costo potrà variare da € 18,000 ad € 25,000 cada uno.
L’iscrizione, invece, sarà il primo anno pari ad € 60,000 mentre il secondo anno sarà € 72,000 e, dal terzo anno in poi, sarà fissata ad € 75,000.
La cifra di partenza complessiva per gareggiare nel Campionato Mondiale di Kart sarà , quindi, intorno a € 110,000.
Formula 4
Raggiunta l’età dei 16 anni il pilota è pronto per il debutto nei campionati spagnoli, italiani o tedeschi di Formula 4.
Qui, com’è lecito attendersi, i costi schizzano alle stelle evidenziando decisamente il salto di categoria. Il costo d’iscrizione per la prima stagione si aggira intorno ad € 155,000 che diverranno € 180,000 dalla seconda stagione in poi.
Una monoposto completa per gareggiare in F4 ha un prezzo di circa € 33,000 a cui andranno a sommarsi eventuali rotture dei materiali.
Il costo complessivo per gareggiare, almeno il primo anno, in Formula 4 sarà intorno ad € 250,000.
Formula 3 e GP3
L’anno successivo, cioè quando il pilota ha compiuto 17 anni può approdare in Formula 3.
Il costo di iscrizione si aggira intorno ad € 360,000 ed ogni monoposto ha un valore intorno a € 70,000. Quindi omettendo le voci di trasferte e manutenzione si dovrà sborsare almeno la cifra di €500,000.
Se il talento ed il denaro non mancano, al raggiungimento della maggiore età italiana, 18 anni, il pilota può salire un ulteriore gradino, sbarcando in GP3.
Questo step, pur essendo parecchio dispendioso, è l’ultimo che separa il guidatore professionista dall’Olimpo dell’automobilismo, ovvero la Formula 2 e la Formula 1.
Iscriversi al GP3 ha un costo che si aggira attorno ad € 550,000 a cui andranno sommandosi le due monoposto necessarie, il cui prezzo oscilla tra € 110,000 e € 150,000 cada uno.
Sarà quindi doveroso per potervi partecipare avere un budget complessivo di almeno € 850,000 malgrado con la somma di € 1.000,000 si possano affrontare eventuali spese supplementari, di gran lunga più onerose in questa categoria, con maggior tranquillità .
Formula 2
Il pilota pro, compiuti i 19 anni di età , sarà pronto per le categorie tanto agognate.
Approdare in Formula 2 comporterà l’impegno da parte del guidatore di procurarsi il 70% degli sponsor per le monoposto, al rimanente 30% ci penserà il team d’appartenenza.
Il costo minimo di tali sponsor sarà di € 2.000,000 a cui andranno a sommarsi le iscrizioni, € 2.015,000 il primo anno e € 2.115,000 dal secondo anno in poi.
Quindi, l’acquisto delle monoposto da parte del pilota viene rimpiazzato dalla ricerca dello stesso di una larga fetta di sponsor, per sostenere l’investimento della casa automobilistica.
La base di partenza per gareggiare in Formula 2 si aggirerà intorno ad € 4.500,000.
Formula 1
Ed eccoci giunti alla tanto ambita Formula 1 che, come visto più volte durante questa ipotetica gavetta, stravolge nuovamente gli schemi.
Nella Formula Regina, infatti, le quote d’iscrizione non solo vengono interamente pagate dal team d’appartenenza, ma le stesse sono calcolate in base ai risultati della stagione passata.
Così, ogni casa automobilista verserà una somma di circa € 550,000 a cui dovranno sommarsi un importo supplementare in base alla posizione ottenuta sia nella classifica costruttori che in quella piloti.
Per intenderci, colossi come la McLaren e la Ferrari che spesso navigano nelle zone alte di classifica, dovranno sborsare un importo non inferiore ai € 5.000,000 per iscriversi alla FIA.
A giocare un ruolo determinate nella categoria massima sono decisamente gli sponsor, ovvero coloro che irrorano le casse dei team con denaro sonante.
Si parla di cifre da capogiro a cui penseranno totalmente le case automobilistiche, quindi il ruolo dei piloti pro sarà esclusivamente quello di adoperarsi per raggiungere i traguardi migliori, d’altronde dopo tutto questo sacrificio sembra doveroso.
Ad esempio, la Mercedes riceve oltre € 100.000,000 di sponsor di cui circa il 60% proviene dallo sponsor Petronas, mentre la Ferrari supera i 200 milioni grazie al mega-sponsor della Philip Morris ed, infine, il team SportPesa Racing Point F1 riceve circa 80 milioni di euro come sponsor dal bookmaker della Gazzetta dello Sport, appunto SportPesa.
Ultima modifica: 6 Maggio 2020