Motori a idrogeno auto, perché sono il futuro

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La sperimentazione dei motori a idrogeno è ormai un fatto consolidato, e anche se la loro applicazione commerciale è ancora solo agli inizi, le case automobilistiche che nei prossimi anni investiranno capitali consistenti nella progettazione di motori con propulsione a idrogeno aumenteranno considerevolmente.

In questo momento i prodotti già presenti sul mercato sono tre anche se l’unica vettura che è già disponibile sulla rete commerciale è la Toyota Mirai. A seguire sono arrivate la Hyundai Nexo e la Audi H-Tron: nell’arco di pochi anni anche i colossi Ford e Renault dovrebbero mettere risorse su questi progetti che una decina di anni fa erano stati accantonati per abbracciare il progetto elettrico.

Motori a idrogeno: energia economica e riconvertibile

Definire i motori a idrogeno completamente a impatto zero non è esattamente corretto. Nulla in definitiva è a impatto zero, neppure le macchine elettriche perché le batterie al litio, per quanto di nuova concezione e di lunga durata, rappresenteranno sicuramente un costo economico ed ecologico nel momento della loro dismissione e dello smantellamento.

I motori a idrogeno di nuova generazione sono definiti Fuel Cell: l’idrogeno viene sfruttato sotto l’aspetto chimico per combinare potenza con una batteria al litio e creare energia elettrica. Anche le macchine a idrogeno in definitiva sono macchine elettriche ma la loro induzione sarà più rapida e senza la necessità di una ricarica alla rete, e quindi più economica.

Il grande inconveniente in questo momento è il rifornimento di idrogeno: il Governo italiano ha stabilito di inserire l’idrogeno tra i carburanti alternativi, una manovra di quest’anno e questo significa che le auto a idrogeno possono essere immatricolate e che il loro combustibile può essere stoccato e venduto.

Idrogeno sempre più economico e trasportabile con le nuove norme

L’idrogeno è una sostanza presente in modo massiccio in natura ma è possibile anche riprodurlo chimicamente con costi ridotti : già lo si fa per le necessità industriali di molte grandi aziende. Messo sotto pressione può essere immagazzinato e trasportato come qualsiasi altro propellente.

Un altro dei vantaggi del fatto che da oggi può essere considerato al pari di GPL, metano ed energia elettrica un carburante da autotrazione è che si è sbloccato un altro passaggio importante, e cioè il suo stoccaggio in fusti e bombole a 700 atmosfere. Prima si poteva conservare il gas solo a 350 bar: il che significa più spazio, più quantità e più economia.

Ma al momento in tutta Italia esiste un solo distributore per motori a idrogeno, a Bolzano, anche se il Governo ha avviato 25 concessioni. Da tempo si dice che anche la Snam, il colosso italiano degli idrocarburi, sia pronto a entrare con forza in questo segmento e questo dovrebbe portare più auto a idrogeno anche nella nostra rete commerciale.

 

Ultima modifica: 25 Novembre 2019