Il motore di un’auto elettrica: come funziona

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Sempre più persone decidono di optare per la scelta di un’auto elettrica rispetto ad una a benzina o a diesel: il motore presenta, tuttavia, delle differenze che occorre conoscere quando si decide di comprare queste vetture. In questo articolo affronteremo queste tematiche e vedremo com’è fatto il motore di un’auto elettrica e come funziona.

Il motore di un’auto elettrica: come è fatto

Il motore di un’auto elettrica ha una struttura più semplice rispetto ad un motore a benzina o a diesel: è molto compatto e resiste più a lungo. Per capire la composizione del motore, basti sapere che un motore elettrico è formato da due parti: lo statore ed il rotore, i quali generano due campi magnetici che producono la coppia motrice.

I motori elettrici vengono creati per funzionare o in una corrente continua o in una corrente alternata, anche se un motore costruito per corrente continua potrebbe funzionare anche con l’alternata.

Entrambi i motori, per poter funzionare, utilizzano l’inverter, fondamentale per la generazione della corrente trifase; tuttavia, la differenza principale tra le due tipologie risiede nel rotore e nella logica di funzionamento dell’inverter, il quale pilota la corrente in modo diverso.

Il motore elettrico si differenzia in due tipologie:

  • motore sincrono: in cui la velocità di rotazione dell’asse è legata alla frequenza della tensione di alimentazione;
  • motore asincrono: in cui la velocità di rotazione dell’asse è minore della velocità di rotazione del campo rotante, che è legata alla frequenza della tensione di alimentazione.

Gli elementi utili alla realizzazione delle auto elettriche sono stati inventati molti anni fa: nel 1834 è stato creato il motore elettrico a corrente continua, mentre le batterie ricaricabili al piombo sono state inventate nel 1859.

Nel 1880, Edison è riuscito a brevettare il sistema di produzione e distribuzione dell’energia elettrica in corrente continua e, da quel momento, la produzione di carrozze alimentate ad elettricità è diventata più semplice rispetto a quella delle carrozze a combustione interna.

I primi veicoli elettrici non avevano il cambio, la frizione e neanche la manovella di avviamento, ma alcuni venivano utilizzati come sostituti dei taxi, mentre altri sono stati usati per trasformare le carrozze in versioni elettriche.

Il funzionamento del motore

Il motore elettrico utilizza l’energia elettrica accumulata dalla batteria e la trasforma in energia meccanica, utile a far muovere la vettura. Grazie all’inverter, l’energia elettrica che viene accumulata dalla batteria viene poi trasferita al motore elettrico. Questo dispositivo ha la funzione di trasformare la corrente continua dell’accumulatore in corrente alternata.

Il motore elettrico ha la funzione di generatore e, in questo modo, ricarica la batteria e, mentre si sta guidando, l’auto elettrica procede in modo fluido e silenzioso e ha una spinta immediata più veloce rispetto ad una vettura dotata di un motore tradizionale.

Le batterie sono un elemento fondamentale nelle auto elettriche: l’autonomia dei modelli dotati di batterie al litio va da 200 a 400 Km, ma questo valore cambia in base alla guida del conducente.

La maggior parte delle auto elettriche possono essere ricaricate fino all’80% della loro capacità in soli 30 minuti e una programmazione dell’utilizzo dell’auto consente di usufruire della ricarica convenzionale quando la macchina è ferma nel parcheggio di casa o dell’ufficio.

Ultima modifica: 23 Febbraio 2022