I lockdown seri e definitivi come quello che chiuse in casa tutti, o quasi, gli italiani tra marzo e maggio dello scorso anno non ci sono per fortuna più stati. Ma è anche vero che sono moltissimi gli automobilisti che, con zone rosse, smart working, didattica a distanza e quant’altro ci è stato precluso da un anno e mezzo a questa parte a causa del covid e della conseguente emergenza sanitaria, hanno lasciato ferma la propria auto o comunque ne hanno ridotto – di molto – l’utilizzo. E, è noto, un’auto che sta troppo a lungo ferma è sinonimo di eventuali problemi: i motori, per essere sempre efficienti, devono girare. Ma il problema non è solo a carico dei motori: anche le gomme risentono della staticità del veicolo, così come anche le parti meccaniche e gli accessori.
Dunque, se a causa del lockdown o per qualsiasi altra motivazione la propria auto è stata a lungo ferma, meglio procedere con una verifica del suo stato di salute. Cosa che, in effetti, andrebbe fatta ogni qual volta che si decide di intraprendere un lungo viaggio. Vediamo dunque che cosa è bene fare per rimettere in sesto il proprio mezzo.
Prima di partire, la check list
Il veicolo è stato fermo per un po’ di tempo, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, oppure perché da tempo si è in smart working. O, semplicemente, perché si sono cambiate le abitudini: magari si preferisce andare a lavoro in bici, oppure con i mezzi pubblici, oppure si è deciso di cambiare vita – in molti lo hanno fatto da quando è in atto la pandemia – e non si ha più la necessità di prendere l’auto. Ma, prima di partire per un lui viaggio, o comunque prima di utilizzare l’auto dopo un lungo periodo di fermo, è bene fare una serie di accertamenti per essere sicuri di viaggiare in sicurezza.
Per prima cosa, per esempio, è bene accertarsi che l’auto parta: la batteria, dopo un lungo periodo di fermo dovuto a qualsivoglia motivo, potrebbe non rispondere più. Per evitare che si verifichi questa situazione, si dovrebbe giocare di anticipo e cioè staccare la batteria in prevenzione. Ma non sempre ciò è possibile, perché spesso il fermo auto è imprevisto: chi lo avrebbe mai detto, per esempio, che lo scorso marzo 2020 il mondo del lavoro e della scuola – più in generale l’Italia – si sarebbero fermate per tre mesi a causa del diffondersi incontrollato del virus?
Dunque, se si trova la batteria scarica dopo un lungo periodo di fermo, ci sono alcune cose da fare e altre da non fare. Quanto a queste ultime, è bene non chiamare il classico amico con i cavi di ricarica in cantina: con le auto ad alto tasso di elettronica come quelle odierne, si rischia solo di fare danni, mandando in tilt la scheda elettronica dell’auto.
Occhio alle gomme ovalizzate
Dunque che cosa fare se la batteria è scarica? La risposta è semplice: occorre sostituirla. Per farlo è sufficiente rivolgersi al proprio elettrauto di fiducia oppure, se si è mimicamente capaci di mettere mani nel cofano dell’auto, si può anche acquistare una batteria nuova e sostituirla in modalità fai da te. L’acquisto può essere fatto sul web – sono sempre più numerose le piattaforme b2c che rivendono ricambi anche agli utenti finali – oppure presso negozi di after market.
Il costo della batteria è tutto sommato contenuto, quindi in caso di batteria guasta non c’è da disperarsi. Decisamente più invasivo il costo degli pneumatici, un treno nuovo può abbondantemente superare i 500 euro. Per tale motivo, occorre stare attenti a non fare ovalizzare le gomme, un fenomeno che subentra quando l’auto resta a lungo inattiva. Per scongiurare il pericolo ci sono alcuni segreti, il primo è far muovere comunque l’auto anche solo per il giro dell’isolato. Ma se l’auto resta troppo spesso inattiva, allora forse ci sono altre soluzioni che possono essere messe al vaglio. Per esempio, si può pensare di fare a meno dell’auto.
Se non si usa l’auto, ci sono delle valide alternative
Non è una provocazione, ma una attenta valutazione dell’offerta alternativa al possesso dell’auto. Sì, perché oggi le forme di noleggio di automobili sono varie e molto convenienti. Per esempio, si può pensare di noleggiare l’auto una volta all’anno, quando cioè serve per andare in vacanza. Oppure, se l’uso è sporadico, ma per lo più in città, allora una valida alternativa è rappresentata dalle auto in car sharing. I vantaggi che stanno dietro la scelta del noleggio sono più di uno: i costi sono certi, non è necessario fare nessun tipo di manutenzione e non si deve temere il furto quando l’auto è parcheggiata per lunghi periodi inutilizzata. Certo si tratta di un cambio di mentalità, di un nuovo approccio. Ma può valere la pena fare due conti.
Ultima modifica: 12 Settembre 2021