Impianto a metano su auto diesel: come funziona?

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Perché conviene fare l’impianto a metano

Il gas naturale compresso, comunemente definito “metano” (che è uno dei componenti del gas, insieme a propano, butano e a tracce di altri gas) e da distinguersi dal GPL (Gas di Petrolio Liquefatto), esso ha cominciato a essere utilizzato comunemente come carburante a partire dalla crisi petrolifera del 1973; dopo un ridimensionamento negli anni ’80, dovuto anche all’introduzione, da parte del governo Craxi, del cosiddetto “superbollo” anche per le auto catalitiche, c’è stata negli anni 2000 una considerevole ripresa, grazie all’abolizione della tassa introdotta da Craxi e agli incentivi concessi alle vetture poco inquinanti. La Fiat Marea 1.6 BiPower è stata la prima auto italiana a metano di serie, con impianto a doppia alimentazione. La Multipla 1.6 BluPower, invece, è stata la prima a essere alimentata esclusivamente a metano.

Caratteristiche e incentivi

Una vettura alimentata a gas naturale emette circa il 20% in meno di anidride carbonica rispetto alla stessa auto alimentata a benzina. Inoltre non vengono prodotti PM10, tra le principali cause di inquinamento dell’atmosfera, e vengono ridotte notevolmente le emissioni di composti per cui, pur essendo inquinanti, la normativa non impone limiti: biossido di zolfo, benzene, formaldeide e idrocarburi policiclici aromatici. Inoltre viene ridotto il potenziale di formazione del cosiddetto “smog estivo”, che causa la produzione di ozono nell’atmosfera. Rimangono pressoché invariate, invece, le emissioni di monossido di carbonio, di ossidi di azoto e di idrocarburi incomposti (che sono tra gli inquinanti normati dalle direttive europee).

Inoltre, sono disponibili numerosi incentivi per l’acquisto di un’auto a metano o per la conversione a metano di un’auto alimentata originariamente a benzina. Il consorzio Ecogas sta spingendo per ottenere ulteriori incentivi per l’installazione di impianti a metano e a GPL.

La rete di distribuzione del metano in Italia è capillare e permette di risparmiare fino al 70% sul costo della benzina. Come per il GPL, non è possibile rifornirsi autonomamente ma bisogna far sempre compiere l’operazione di rifornimento dall’addetto alla pompa; tuttavia, non è difficile trovare distributori che erogano anche metano, preso direttamente dalla rete che serve anche le utenze domestiche per il riscaldamento e non trasportato mediante autocisterne.

Un altro vantaggio, rispetto alle auto alimentate a GPL, è che non esistono limitazioni riguardo al luogo di parcheggio e questo va sicuramente a favore del guidatore che può spendere meno tempo in questa operazione, che altrimenti ne richiede moltissimo soprattutto in grandi città sprovviste di zone di parcheggio libero.

Come funziona un’auto a metano

Il metano viene venduto allo stato gassoso e viene iniettato nelle apposite bombole di forma cilindrica, posizionate nel bagagliaio (per le auto convertite) o sotto il pianale (per le vetture nate per il funzionamento a metano). La particolarità dell’utilizzo del metano è che il costo è a chilogrammo (in generale, un chilo di metano equivale a 1,7 litri di benzina), ma ogni ricarica può avere massa diversa poiché, essendo il metano erogato allo stato gassoso, esso si comprime o si espande in funzione di molti fattori: anche il semplice passaggio dall’inverno all’estate e viceversa può determinare una modificazione della massa del 15%.

Un’altro fattore che può influenzare le prestazioni del veicolo è la purezza del gas introdotto: i gas di provenienza italiana o russa, infatti, sono quelli più “puri”, con una percentuale di metano che si aggira intorno al 98-99%, mentre i gas di provenienza olandese e algerina hanno una purezza inferiore. Per un’utilitaria, con un pieno di metano si possono percorrere anche 200-300 km.

Generalmente vengono convertite a metano vetture a benzina, poiché il metano, erogato dalla bombola, passando per il riduttore di pressione (che si occupa di ridurre la pressione del gas dai 220 bar alla pressione di funzionamento) viene iniettato direttamente nel motore. Un discorso a parte merita la conversione a metano di auto diesel, generalmente sconsigliato a causa degli alti costi poiché comporta il rinnovamento del motore con la sostituzione della testata e l’aggiunta delle candele, non utilizzate su un motore diesel. La ditta Landi Renzo, tra le più grosse in Italia, ha brevettato un sistema capace di convertire i motori diesel in motori dual-fuel capaci di funzionare con una miscela di metano e diesel. La tecnologia è sofisticata, ma può essere utilizzata per convertire veicoli commerciali, sia medio-leggeri che pesanti.

I vantaggi

Numerosi sono i vantaggi derivanti dall’acquisto di un’auto alimentata a metano o convertita per funzionare anche a metano. Innanzitutto, si gode immediatamente di un risparmio sul costo del carburante che può arrivare fino al 70%. L’autonomia di una utilitaria arriva ai 200-300 km con un pieno, autonomia che sale nel caso di vetture di cilindrata maggiore poiché utilizzano bombole di dimensioni maggiori. Inoltre, grazie alla riduzione delle emissioni inquinanti, le auto a metano beneficiano di una serie di incentivi e, spesso, a livello regionale anche di una riduzione o di un’esenzione sul bollo auto, che permettono di risparmiare sul costo dell’acquisto e della conversione.

Gli svantaggi, invece, sono: l’alto costo necessario per la conversione “aftermarket” (ossia, successiva all’acquisto), che può arrivare a costare tra i 1500 e i 2500 € ed è più costoso rispetto a un impianto a GPL, il calo delle prestazioni da fermo e cambiando marcia (che si avverte soprattutto se si adotta uno stile di guida “sportivo”), la necessità di mantenere un piccolo serbatoio a benzina anche per le auto alimentate a metano sin dall’origine per consentire l’avviamento del motore anche a temperature molto basse. Poiché la combustione del metano è più lenta rispetto a quella della benzina, le parti elettriche devono essere revisionate più spesso per garantirne l’efficienza; al contrario, l’olio necessita di essere controllato leggermente meno spesso. Anche l’usura in generale della vettura è minore, con conseguente maggior durata.

Ultima modifica: 30 Marzo 2017