Se una macchina, con quattro posti a sedere, quattro ruote e un tetto sopra la testa, garantisce comodità e sicurezza, di contro una moto, con le sue due ruote, emoziona grazie all’agilità e alla maneggevolezza, nonché al senso di libertà che trasmette. Il sidecar, sintesi a tre ruote dei due mezzi, riunisce i difetti di entrambi: è instabile, scomodo e non ripara dalle intemperie, proprio come una moto, ed è ingombrante quanto una macchina. Eppure nel tempo sono nate numerose gare sidecar, al pari di moto e auto.

Allora come ci si spiega che questo triciclo non sia ancora stato scartato dall’evoluzione del mondo motoristico? La risposta è semplice e, come per tutte le cose a cui non è facile trovare una giustificazione razionale, risiede nelle emozioni che sa trasmettere.

Gare sidecar: tecnica ed emozioni

Nelle gare sidecar, insieme alle prestazioni dei mezzi, anche queste emozioni sono potenziate al massimo. È proprio in gara che la spettacolarità e l’unicità del sidecar vengono esaltate in più alta misura.

Portare al limite un sidecar, infatti, richiede una guida unica e spettacolare, imposta dalla presenza del carrozzino che, rendendo il mezzo asimmetrico, ne influenza pesantemente la dinamica compromettendone l’equilibrio. Così il veicolo tende sempre ad imbardare, sia in accelerazione che in frenata e, soprattutto, essendo la moto molto più pesante del carrozzino, tende a ribaltarsi quando affronta una curva dal lato di quest’ultimo.

Queste caratteristiche impongono a pilota e passeggero di muoversi continuamente a bordo, per stabilizzare il veicolo con il proprio peso, dando vita a una danza unica. Il risultato è che i due si devono muovere in simbiosi, cambiando continuamente e velocemente posizione, sporgendosi prima a destra e poi a sinistra, spesso portandosi quasi completamente fuori dal carrozzino, in posizioni spettacolari a pochi centimetri dall’asfalto.

Come partecipare alle gare sidecar

Va da sé che uno spettacolo così particolare, può far nascere la voglia di parteciparvi direttamente e per farlo, ovviamente, il primo passo è quello di acquistare il mezzo con cui gareggiare. Se ci si accontenta di partecipare, rinunciando ad ambizioni da podio, ce lo si può procurare con una spesa di circa 10.000 €. Seconda condizione irrinunciabile e il possesso di una licenza agonistica.

Fatto ciò, i principali ostacoli sono superati. Sul sito della FIM, si possono reperire informazioni sulle gare e i trofei organizzati, con le relative informazioni per l’iscrizione; i costi, in genere, si aggirano su poche centinaia di euro, quindi non vi resta altro da fare che trovare un amico disposto a salire sul sidecar con voi.

 

Ultima modifica: 23 Ottobre 2018