Il circuito del Mugello non ha ancora cinquant’anni ma li dimostra tutti! In positivo, naturalmente. Questo rientra è nel gotha delle piste italiane con Monza e Imola, ed è tra i più rispettati dagli stessi motociclisti a causa dei suoi contenuti tecnici di livello elevatissimo. Terminato nel 1974, la sua costruzione fu voluta dall’Automobil Club d’Italia della Toscana, come alternativa più sicura alle competizioni motoristiche che si svolgevano sui colli toscani. Qualche tragedia purtroppo si è consumata anche dopo, l’ultima delle quali con l’investimento fatale dello svizzero Jason Dupasquier il 29 maggio scorso durante le prove della Moto3. Ma il Mugello non è soltanto due ruote: l’autodromo è di proprietà della Ferrari dal 1988 e lo scorso anno ha ospitato, per la prima volta, un gran premio di Formula Uno.
Le gare più avvincenti corse al circuito del Mugello
La prima competizione in assoluto sulla pista del Mugello fu la F 5000 del 1974. Nel luglio 1975 si disputò la mille chilometri del Mugello, prova del campionato Endurance che si concluse con un podio motoristicamente tutto italiano: vinse la Ducati 900 NCR con Ferrari e Grau, seconda la Guzzi V7 Sport di Sciaresa-Mulazzani, terzi Brettoni e Cereghini (il noto giornalista Mediaset) con la 1000 tre cilindri Laverda. Il primo Gran Premio d’Italia valido per il mondiale si corse il 16 maggio 1976. Una data tragica purtroppo a causa degli incidenti mortali di Paolo Tordi e Otello Buscherini.
Il circuito di Scarperia è un appuntamento del Motomondiale ininterrottamente dal 1991. Si può affermare che tutte le gare al Mugello sono avvincenti. Basti dire che cinque volte è stato definito “miglior circuito del mondiale” e pertanto premiato dall’International Road Racing Teams Association (l’associazione che supporta e rappresenta tutti i team nella gestione delle gare). Una delle gare rimaste scolpite nella storia è senz’altro quella andata in scena nel maggio del 2000. Una sfida tutta tricolore con Loris Capirossi, Valentino Rossi e Max Biaggi protagonisti di una delle più belle gare viste sul circuito toscano. Molti la ricorderanno. Il terzetto fece il vuoto in 500 e diede vita a una serie di sorpassi e controsorpassi da antologia. All’ultimo giro Rossi, che era secondo, tentò di superare Capirossi ma volò nell’area di fuga, quasi subito imitato da Biaggi.
Molto avvincente anche la sfida del 2005. Anche in quel frangente piloti italiani superprotagonisti con un ordine d’arrivo tricolore dalla prima alla quarta piazza: Rossi – Biaggi – Capirossi – Melandri. A lungo in testa, Biaggi dovette inchinarsi alla bravura dell’eterno rivale e alla guidabilità della Yamaha di Valentino, non senza sparare giri da record grazie alla sua proverbiale guida pulita. Soltanto 3 decimi alla fine distanziarono i primi due. Si ricorda anche la gara della 250 stagione 2009: una lunga e incredibile volata sotto il diluvio con il compianto Marco Simoncelli su Gilera e Mattia Pasini su Aprilia coinvolti in continui sorpassi a ogni staccata. La spuntò di un soffio Pasini su Simoncelli, che aveva trionfato l’anno precedente.
Ultima modifica: 17 Giugno 2021