Frizione bruciata: quali sono le conseguenze?

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Spingere giù il pedale e sentirlo sinistramente arrendevole. O, peggio, avvertire una inconfondibile puzza. La frizione bruciata si fa riconoscere da alcuni segnali abbastanza inequivocabili e preoccupanti. Già, perché aver compromesso questo piccolo ma fondamentale componente significa avere un veicolo pressoché inguidabile e dover andare dal meccanico quanto prima per sostituirla. Vediamo dunque nel dettaglio quali sono le conseguenze se abbiamo la frizione bruciata.

Un cuscinetto di importanza fondamentale: cosa fare per preservarlo

Pochi centimetri di diametro dai quali dipende l’efficienza dell’intero veicolo. La frizione è sicuramente tra i componenti cruciali delle vetture. Detta in estrema sintesi, si tratta di quell’elemento che permette il trasferimento dell’energia prodotta dall’unità propulsiva alla trasmissione, ovvero dal motore al cambio e dunque alle ruote. Un’interfaccia preziosa che un tempo si usava realizzare in amianto. Con la scoperta delle pericolose caratteristiche del metallo si è passato all’utilizzo di altri materiali. La funzione resta invariata, così come le conseguenze in caso di rottura.

Per evitare problemi è dunque necessario adottare stili di guida “morbidi”. No a brusche accelerazioni che impongono cambiate volanti. Non restare troppo con la marcia superiore per non dover innestare quella più bassa all’improvviso. Ma soprattutto bisogna stare attenti a far sì che il cuscinetto si accosti perfettamente alle due parti del meccanismo, altrimenti c’è la tradizionale “grattata” e la puzza di bruciato che nei casi più gravi portano alla necessità di sostituzione del componente. Pertanto il suggerimento più immediato è spingere fino in fondo il pedale prima di innestare la marcia, senza essere superficiali.

Le conseguenze di una frizione bruciata

La frizione, come ogni altro elemento meccanico, può andare incontro a guasti. Ma trattandosi di un componente che si basa su un funzionamento meccanico, è l’usura da errato utilizzo a destare le maggiori preoccupazioni oltre chiaramente alla variabile tempo che incide su tutto. É consigliabile avere uno stile di guida sorvegliato, senza sovraccaricare la frizione.

Anche comportamenti abitudinari e apparentemente innocui come appoggiare la mano sul pomello del cambio possono agire negativamente. In media (ma molto dipende dal tipo di veicolo) la frizione va controllata in officina ogni 70.000 chilometri se la vettura è utilizzata perlopiù in percorsi urbani, ma si superano abbondantemente i 100.000 se il tracciato è misto o autostradale. Ci si accorge di una frizione bruciata o prossima al guasto da alcuni sintomi: innesto non ottimale con la classica “grattata”, pedale che balla sotto il piede in fase di scivolamento, odore di bruciato in fase di cambio.

Le conseguenze sono essenzialmente di due tipi: funzionale, ovvero la impossibilità di varare le marce con naturalezza e velocità, ed economica. I costi variano in base al segmento. Un gruppo frizione per un veicolo di fascia medio-bassa costa in media 500 euro. Per le vetture di più alto rango e per i mezzi da lavoro si sale anche oltre i 1.000 euro.


Ultima modifica: 20 Maggio 2021