Freno a disco, cos’è e come funziona

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Le nostre automobili, oltre ad avere optional di ultima generazione in grado di facilitare la guida e al tempo stesso di renderla più sicura per noi e per tutti gli altri, hanno altri elementi meccanici che la fanno camminare e arrestare. Quello che ci interessa oggi è il sistema frenante che in molti casi ci ha evitato spiacevoli incidenti. I freni sono di due categorie: tamburo e disco. La prima tipologia di freni è stata utilizzata per molto tempo per le automobili e per le moto, grazie alla loro semplicità nel montarli e soprattutto dal punto di vista dei costi, perché sono economici.

Possiamo dire che i freni a tamburo sono stati i primi freni presenti nelle auto. Mentre l’introduzione del freno a disco è più contemporanea e nel corso degli anni poco ha sostituito quelli a tamburo. Comunque i freni a tamburo non sono estinti, infatti, sono ancora utilizzati negli scooter di bassa cilindrata e nelle utilitarie delle maggiori case automobilistiche nazionali e internazionali. Alla fine, cosa sono e come funzionano i freni a disco?

Freno a disco: Che cosa è?

Potrà sembrare strano ma il freno più utilizzato nelle moto e nelle auto (anche nelle biciclette), il freno a disco è una novità recente. Il primo modello di questa tipologia di freni fu montato per la prima volta nel 1955 in una Citroën DS andando così a sostituire i freni a tamburo. Anche se già nel 1902 s’iniziavano a progettare i primi prototipi. Un tempo optional installati nei veicoli di lusso, oggi di serie nei modelli delle maggiori case automobilistiche. La maggior parte dei guidatori trascura questi dispositivi meccanici che sono in grado di arrestare (o rallentare) il nostro veicolo in tutta sicurezza.

Freno a disco: come funziona?

Il freno a disco è costituito da diverse parti: disco, ruota, pinze e le pastiglie. Partiamo dal disco che può essere in acciaio o in ghisa, sistemato alla ruota del veicolo che a sua volta è frenata tramite il sistema a pinza. Durante la frenata, le pinze spingono a loro volta contro le pastiglie (una coppia) composte di materiale d’attrito che frenano e poi arrestano le ruote (entrambi i lati) e quindi il veicolo. Le pinze poi sono attivate da un’azione che può essere generata da un dispositivo idraulico come nella maggior parte dei veicoli a motori, meccanico utilizzato molto per le biciclette e quello pneumatico per i veicoli industriali.

Ultima modifica: 17 Dicembre 2020