Formula 1, Imola: l’albo d’oro del circuito

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La Romagna, in modo particolare tutta la zona che circonda Imola, non soltanto la costa adriatica ma anche le sue colline circostanti, rappresenta il cuore pulsante della passione automobilistica del nostro paese. Non è soltanto una questione di vicinanza geografica a Maranello, sede della Ferrari, che peraltro è in Emilia e non in Romagna. Ma della presenza di una enorme quantità di club motosportivi, che riguardano non soltanto le auto ma anche le motociclette e che sono attivissimi. Migliaia di persone che ogni anno si spostano da un circuito all’altro per seguire la Formula 1 esattamente come farebbero con la propria squadra di calcio del cuore.

Imola, luogo di culto

Nell’immaginario collettivo degli appassionati di automobilismo non soltanto italiani ma di ogni parte del mondo Imola rappresenta la passione per la Ferrari. Il circuito è nato molti anni fa addirittura prima che cominciasse l’epopea della Formula 1 così come la cominciamo oggi. Nata come pista motociclistica nei primi anni ‘50, l’autodromo di Imola ha impiegato diversi anni per evolversi, ampliarsi e dotarsi di tutta una serie di strutture di sicurezza per diventare quello che è oggi.

Anche se la Formula 1 non è tornata per diversi anni a Imola, l’ultimo gran premio prima di quello di quest’anno risale infatti al 2006 e fu vinto da Michael Schumacher, il circuito è ancora attivo. Ospita gare di moto, molte gare granturismo, auto e moto raduni e, da qualche anno, anche le corse ufficiali dei camion che partecipano al mondiale Fia Truck.

Il sogno di Enzo Ferrari

A trasformare l’Autodromo di Imola in quello che oggi è uno dei luoghi di culto degli appassionati di tutto il mondo fu proprio Enzo Ferrari che, insieme alla federazione automotoristica di San Marino, decise di dotare la pista di tutta una serie di strutture dedicate all’attività dei meccanici, alla logistica e alla sicurezza che fossero in grado di poter ospitare grandissimi eventi.

Enzo Ferrari aveva il sogno di dedicare una pista alla memoria del figlio Dino, tragicamente scomparso in un incidente automobilistico. E nel 1979 creò il primo grande appuntamento di Imola, il Gran Premio Dino Ferrari, un evento di Formula 1 che tuttavia non era stato inserito all’interno del calendario del campionato mondiale. Era una sorta di dimostrazione, una prova generale…

La stagione di Formula 1

Il gran premio di Formula 1 arriva per la prima volta a Imola nel 1980 quando l’organizzazione del campionato mondiale più importante a livello automobilistico fu costretto a rinunciare allo storico circuito di Monza. Ma il successo di pubblico fu tale che, ascoltando anche il parere dei piloti che ritenevano il tracciato uno dei più belli in assoluto di tutto il Mondiale, dall’anno dopo la tappa di Imola diventa un appuntamento fisso della Formula 1.

Il circuito è indubbiamente molto particolare con i suoi saliscendi e alcune curve velocissime anche se la sua particolarità più interessante è che è uno dei pochissimi circuiti al mondo nel quale si gira in senso antiorario. Cosa che costringe meccanici e ingegneri a rivoluzionare completamente il setup delle proprie auto prendendo qualsiasi gara di Imola meno prevedibile rispetto alle altre.

Il Regno della Ferrari

Feudo della Ferrari e dei suoi tifosi Imola, tuttavia, è stata soprattutto terreno di conquista delle auto straniere. Il primo gran premio, per esempio, fu vinto nel 1980 dal brasiliano Nelson Piquet sulla Brabham. I due successi successivi, di Pironi e Tambay sulla Ferrari rimasero isolati fino al 1999 quando iniziò finalmente l’epopea di Michael Schumacher, capace di vincere sette volte a Imola, sei delle quali con la Ferrari negli ultimi otto anni di storia del Gran Premio, tra il 1999 e il 2006, ultima edizione in assoluto della corsa in Formula 1 prima del ritorno di quest’anno

Incidenti drammatici

Come tutti i tracciati che hanno ospitato storicamente la Formula 1 anche Imola è stata teatro di grandissime tragedie. L’annus horribilis fu il 1994. Un primo incidente avvenne durante le prove libere, il 29 aprile, quando Rubens Barrichello fu trasportato all’ospedale in stato di semi incoscienza dopo uno schianto alla Variante Bassa. Un durissimo impatto sul cordolo gli fece perdere completamente il controllo della sua auto. Molto più grave l’incidente che avvenne il giorno dopo ai danni dell’austriaco Roland Ratzenberger: l’austriaco, che correva per la Simtek, finisce fuori dalla pista alla chicane delle Acque Minerali ma decise di proseguire ugualmente il suo giro per schiantarsi poco più tardi, a quasi 315 km all’ora, nei pressi della curva Villeneuve. Le ferite saranno purtroppo fatali. Morirà poco dopo essere arrivato in elicottero all’Ospedale Maggiore di Bologna a causa delle conseguenze di un gravissimo trauma cranico.

Formula 1 Imola

Ayrton Senna

Ma l’incidente che è rimasto purtroppo legato più di ogni altro all’immagine di Imola è quello che ha privato il mondo automobilistico di una delle sue stelle più fulgide, il brasiliano Ayrton Senna. Il giorno dopo l’incidente mortale di Ratzenberger, Senna si schianta alla curva del Tamburello. Ci furono molte polemiche sul fatto che la corsa si fosse tenuta lo stesso nonostante il grave incidente del giorno prima e della morte di Senna, delle sue cause e circostanze, si parla ancora oggi con grande rammarico. Solo in un secondo momento, dopo molte indagini e perizie, si capì che l’incidente di Senna fu causato da un guasto meccanico, la rottura del piantone dello sterzo.

Tuttavia, da quel momento, la pista di Imola è stata sottoposta a numerose e rigorose ristrutturazioni per garantire la massima sicurezza. Lavori che hanno portato i grandi eventi lontano dalla pista romagnola. Nel 2000, è il Motomondiale ad annunciare la sua decisione di voler lasciare Imola e, alla fine del 2006, il management della Formula 1 annuncia che il gran premio sanmarinese, nonostante un altro anno di contratto, non può più far parte del calendario a causa dei lavori di ammodernamento necessari su pista, box, paddock.

Il ritorno in scena

Da allora Imola non ha più ospitato gare di Formula 1, fino a quest’anno: la pandemia ha costretto la Formula 1 ad accogliere qualsiasi piano B possibile e Imola è tornata in scena con la speranza che la corsa di quest’anno non sia solo una parentesi… La vittoria è andata al dominatore assoluto della stagione, Lewis Hamilton.

Imola resta un luogo magico, mitico, dove le gare sono comunque una componente importante del calendario di eventi anche se per lungo tempo non si è più parlato delle classi regina di auto e moto, Formula 1 e MotoGP. Sono subentrati anche altri eventi, in particolare i festival musicali che negli ultimi anni sono stati sempre più numerosi. Ma quello che manca alla gente e a Imola, sicuramente, sono i bolidi per cui questo circuito è stato nato e pensato.

Nel complesso il circuito Ferrari di Imola ospitato 23 appuntamenti di Formula 1 monopolizzati da Ferrari e Williams, con otto vittorie a testa, tre quelle della McLaren cui si aggiunge la prima vittoria di quest’anno della Mercedes, che non aveva mai corso in Romagna.

Il pilota più vincente di sempre è Michael Schumacher, con sette successi, l’ultimo dei quali nel 2006. Uno dei pochi record che, considerando che a Imola difficilmente sicura era ancora in Formula 1, Lewis Hamilton non potrà ritoccare. Spiccano poi le tre vittorie di Ayrton Senna e Alain Prost e le due di Nigell Mansell e Damon Hill

Ultima modifica: 23 Novembre 2020