L’etilometro non revisionato annulla il test

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Per dare un giro di vite a quelle che furono un tempo definite “le stragi del sabato sera” – il riferimento era ai terrificanti incedenti automobilistici, spesso mortali, che si verificavano dopo una notte di divertimento – anni fa fece la sua comparsa sulle strade italiane l’etilometro. È un dispositivo nelle mani delle forze dell’Ordine, capace di rilevare la presenza di alcol nel sangue di chi guida. Noto anche come “palloncino” – perché permette di rilevare il tasso alcolemico di chi guida, facendo in modo che, se vengono superati i limiti consentiti dalla legge, il guidatore in stato di ebrezza venga fermato per tempo. E un etilometro non revisionato?

 

Etilometro non revisionato: la sentenza parla chiaro

Come è noto, infatti, l’alcol, soprattutto se assunto in grandi quantità, altera lo stato di chi guida, con pesanti ricadute proprio sulla sicurezza stradale di chi è a bordo, ma anche di chi circola inconsapevole sulle strade. Ma per essere attendibile, l’etilometro deve naturalmente funzionare bene, non deve presentare falle nel rilevamento e pertanto, per essere credibile, deve essere revisionato, un po’ come accade per qualsiasi strumento. Ma, in caso di etilometro non revisionato per fare un test agli automobilisti, che cosa succede? Si annullano i test e dunque anche le eventuali sanzioni o ritiri della patente? La questione non è di poco conto, perché ha importanti risvolti giuridici. Dunque meglio procedere per punti e andare nel dettaglio.

Se l’etilometro non è stato sottoposto ad adeguata revisione, gli eventuali test fatti con quello strumento non sono validi e pertanto, qualsiasi provvedimento derivante dall’utilizzo di quel dato strumento, non ha alcuna validità. A dirlo, senza nemmeno troppi giri di parole, è la Cassazione, precisamente con la sentenza 38618 depositata il 19 settembre scorso. Si tratta di una novità importante per il diritto penale, perché implica che, in caso di contenzioso, la difesa non debba più dimostrare eventuali malfunzionamenti dell’etilometro – questione peraltro piuttosto complessa – ma si dà per scontato che un etilometro non revisionato non sia attendibile.

In seguito a un’altra sentenza – questa volta del 2015, la numero 113 della Corte Costituzionale – l’etilometro deve infatti essere tarato, ora con la nuova sentenza l’etilometro non tarato non è attendibile a prescindere. Fino a ieri, invece, spettava al trasgressore dimostrare l’inattendibilità dell’apparecchio, il che naturalmente non era cosa complessa. Come poteva in effetti fare, il potenziale trasgressore, a entrare in possesso dei dati riguardanti quello strumento?

Errare è umano… e non solo

In pratica, quindi, nonostante il codice della strada non dia alcuna indicazione in questo senso, la sentenza che obbliga alla taratura dell’etilometro oggi consente al trasgressore di avere in mano delle certezze, perché naturalmente, in caso di contenzioso, sarà disponibile tutta la documentazione riguardante lo strumento in questione. La sentenza che ha imposto questa svolta poggia su un principio ben preciso, in effetti molto più che condivisibile: tutti gli strumenti di misura sono soggetti a variazioni, invecchiamento, eventuali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici e quant’altro ne possa pregiudicare il funzionamento corretto.

Per tali motivi occorre una verifica periodica che permetta l’eventuale ritaratura, la messa in bolla, in modo che, una volta utilizzato, lo strumento non lasci alcun dubbio. E poiché lo strumento penale deve essere utilizzato solo come extrema ratio, va da sé che la taratura si impone. Ma si impone sempre e dunque si può stare tranquilli che oggi tutti gli etilometri vengano revisionati, oppure davvero ci sono strumenti sulle strade non tarati?

Il problema sono le risorse

Sembra di primo acchito una questione quasi di lana caprina, perché se è vero che a governare tutto il processo è la razionalità, vien da sé pensare che uno strumento utilizzato per sanzionare, il quale, a sua volta, deve rispondere a una sentenza che dice che va sottoposto a periodiche verifiche, non dovrebbe essere mai inefficiente. Invece succede, e pare non di frequente. Il tema della mancata verifica periodica è molto più frequente di quanto si sia portati a pensare e lo è per una serie di motivi.

Per esempio, sono in pochi a sapere che per molto tempo la Motorizzazione – a cui spetta il compito di fare queste verifiche – ha avuto scarse risorse sia in termini di laboratori – uno solo quello disponibile, e si trovava a Milano – sia in termine di personale. Impossibile, quindi, gestire il carico di lavoro, reggere il carico dei test. Quello che si è generato è stato un arretrato di lavoro di mesi. Da qualche tempo è stato aperto un centro anche a Roma il che ha permesso di rimettere in pari il lavoro.

Guidare con prudenza

Detto questo, se è vero come è vero che chiunque deve poter contestare un eventuale errore da parte delle Forze dell’Ordine, resta che mettersi alla guida in stato di ebrezza non è soltanto un comportamento che può portare a un’eventuale sanzione, ma è un comportamento fuori da ogni logica.

Guidare in stato di ebrezza aumenta di molto il presentarsi dei colpi di sonno, dà una visone alterata della realtà, non consente la giusta lucidità che occorrerebbe avere durante la guida. Pertanto, che l’etilometro sia giustamente tarato è molto importante, ma lo è ancor di più non mettersi alla guida dopo che si è bevuto.

Ultima modifica: 7 Gennaio 2020