Educazione stradale: come insegnarla ai bambini giocando

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Come ci si deve comportare quando si circola in città, sia a piedi che in macchina o in motorino? Cosa fare davanti a un semaforo rosso o quando ci si trova davanti alle strisce pedonali? Sono tutte situazioni che per un qualunque adulto che abbia superato l’esame per ottenere la patente di guida non dovrebbero porre alcun problema, ma per un bambino è diverso. Insomma, quando i piccoli arrivano a una certa età è proprio il caso di impartire loro alcune nozioni fondamentali di educazione stradale. Sì, ma in che modo?

Finché i bambini sono troppo piccoli per uscire di casa da soli, la cosa non pone problemi, ma quando cominciano ad andare a scuola, allora forse è proprio arrivato il momento di insegnare loro qualche nozione di base su come si deve circolare sulle strade. Per la loro sicurezza e anche per quella degli altri, basti pensare alle occasioni nei quali ci si imbatte in ragazzini che vanno in bicicletta contromano. Evidentemente nessuno ha mai spiegato loro che tutti quanti, compresi pedoni e bici, devono tenere la destra.

Educazione stradale: come insegnarla ai bambini?

Qui di seguito cercheremo di rispondere proprio a questa domanda, mettendo in fila una serie di modesti suggerimenti su come sia possibile insegnare l’educazione stradale alle generazioni più giovani.

Se vi è mai successo di camminare in città in compagnia dei vostri bambini, forse avete avuto modo di notare come i più piccoli siano affascinati da tutto ciò che ha a che fare con la circolazione stradale: i colori dei segnali, le strisce sull’asfalto, i semafori. Sono tutte cose che li calamitano e che attirano il loro interesse: perché non spiegare loro a che cosa servono e qual è il loro significato?

Si tratta di curiosità che in genere i bambini cominciano a manifestare a partire diciamo dai quattro anni di età. Rispondere con cognizione di causa alle loro domande può essere un ottimo modo non solo per avviarli all’educazione stradale, ma anche per rafforzare il vostro rapporto con loro.

Naturalmente, trattandosi di bambini, il segreto è insegnare loro i rudimenti della circolazione stradale come se fosse un bel gioco. Sarà bene affrontare innanzitutto le nozioni basilari: per esempio che cosa significano i tre colori del semaforo, da quale parte si deve voltare la testa prima di attraversare sulle strisce (a sinistra), che non si deve mai attraversare senza stringere la mano di un adulto. Dopodiché, di curiosità in curiosità, passare ad altri e più complessi argomenti sia per voi che per loro sarà solo un bel gioco.

Educazione stradale, un gioco da ragazzi

È chiaro che quando comincia la scuola, alcune nozioni saranno impartite anche dagli insegnanti, si spera, ma è altrettanto chiaro che non c’è niente di più efficace, ai fini dell’apprendimento delle regole base dell’educazione stradale, del rapporto di complicità che si può creare tra genitori e figli, soprattutto col papà, ma nel caso anche con la mamma.

Si diceva che l’educazione stradale dovrebbe essere vissuta dai piccoli come un gioco e un modo per fare questo è insegnare loro il perché dei segnali sfidandoli a indovinarne il significato. Si indica loro un segnale, li si invita a osservarne la forma, il colore, le eventuali figure stilizzate che ci sono sopra e poi si chiede al bambino o alla bambina che cosa pensa possa voler dire.

Naturalmente le volte successive sarà molto più divertente: loro avranno già familiarità coi cartelli e quando gli chiederete quali comportamenti impongono, vietano o permettono, non vedranno l’ora di sfoggiare le loro nuove conoscenze stradali. E la cosa sarà ancora più efficace e divertente se i bimbi sono due o più, perché in quel caso faranno a gara a chi è più bravo a ricordare le regole e il significato della varia segnaletica che si vede in giro per le nostre città.

Il gioco ovviamente potrà essere ripetuto anche a casa. E stavolta può trasformarsi in un’attività che ha poco da invidiare alla scuola, pur mantenendo doverosamente un tono leggero e giocoso (mai annoiare i bambini).

Altri trucchi e consigli

Una cosa utile e divertente che potete fare è preparare delle sagome dei vari segnali e chiedere ai vostri figli di riempirle coi colori giusti. Sulle prime non se li ricorderanno bene, per cui potrete aiutarli con qualche foto. In questo potrà soccorrervi il vostro smartphone: se avete modo di fare una passeggiata in città da soli, approfittatene per fotografare i segnali di cui avete parlato nelle vostre precedenti uscite coi bambini. Quelle istantanee vi torneranno molto utili in casa, magari nelle sere d’inverno, quando fuori piove e fa freddo e non si può uscire per il gioco del quiz stradale.

Un altro modo efficace con cui potete fare educazione stradale ai bambini è trasformare il vostro appartamento in un percorso didattico: appenderete i più diversi cartelli stradali nelle varie stanze della casa e inviterete i piccoli a seguirli, naturalmente cercando sempre di rammentarne il significato. Si potrebbe vedere questa attività come una sorta di gioco dell’oca tridimensionale, con direzioni obbligatorie, stop, rallentamenti e divieti.

I bambini impareranno senza quasi accorgersene e soprattutto sapranno mettere a frutto quel che hanno appreso nelle loro uscite in città. In particolare, adesso che ne conoscono il significato, staranno molto più attenti a quei cartelli che fino a poco tempo prima erano solo colorati ghirigori senza senso.

Va anche osservato che il gioco dell’oca di cui sopra può diventare ancora più divertente se riuscite a coinvolgere tutta la famiglia: mamma, babbo, nonni, cuginetti eccetera. Tra l’altro non è detto che questa attività non si riveli utile anche per gli adulti di casa. Se uno ha conseguito la patente trent’anni prima, è abbastanza facile che lungo la strada qualche cosina se la sia dimenticata.

Un’ultima considerazione: tutto ciò di cui abbiamo parlato finora, le uscite in macchina o a piedi, i quiz, il gioco dell’oca, sono tutte attività utili a trasmettere ai piccoli i rudimenti dell’educazione stradale, ma la cosa principale, la più efficace, è il buon esempio. Quando siete al volante (e non solo) mostratevi sempre rispettosi delle regole e degli altri. Osservando il vostro esempio, lo diventeranno anche i vostri bambini e non c’è soddisfazione più grande.

Ultima modifica: 4 Ottobre 2019