Specialmente dopo qualche anno in cui si ha preso la patente di guida, capita di dimenticarsi le nozioni apprese in tema di distanza di sicurezza. La questione si complica ulteriormente quando si affrontano condizioni meteorologiche avverse, quali per esempio la neve.
Distanza di sicurezza in caso di neve
Consultando il codice della strada o il web, scoprirete che è l’articolo 149 quello specifico che tratta di distanze di sicurezza. Si ricorda che mantenerle, consente di riuscire a frenare anche in maniera brusca per una qualche emergenza e non scontrarsi con il mezzo che si ha davanti.
Nel caso di incidente stradale, le forze dell’ordine riescono a ricostruire gli attimi precedenti all’impatto e se non sono state rispettate le distanze di sicurezza si passa automaticamente dalla parte del torto.
In caso di sinistro stradale le pene possono essere di natura amministrativa e pecuniaria. In base al danno provocato nell’incidente, si potrebbe arrivare a dover pagare anche più di mille euro. In aggiunta, va considerato che verranno tolti da 3 a 8 punti della patente di guida.
In situazioni davvero gravi, si rischia anche il ritiro della patente da un mese fino a 4 anni, in caso di omicidio colposo.
In caso di neve, la distanza di sicurezza tra i veicoli potrebbe quadruplicare rispetto a quella che si dovrebbe tenere con manto stradale asciutto. Se ci dovessimo trovare dietro a un veicolo spargisale o sgombraneve, dovremmo per legge mantenere una distanza di sicurezza pari a 20 metri.
Come calcolare la distanza di sicurezza
Specialmente quando si sta viaggiando in auto, anche a una certa velocità e pensando a mille altre cose, non si tiene conto della distanza di sicurezza. Il calcolo, d’altronde, non è neppure così semplice come si potrebbe pensare.
Mantenerci a distanza dalle auto o da qualsiasi altro mezzo che ci precede non solo potrebbe salvarci la vita e la carrozzeria della macchina, ma consente anche di non dover pagare multe salate o di perdere qualche punto della patente.
Ma come si fa allora a sapere a quanti metri dobbiamo stare per essere tranquilli? Purtroppo, la risposta è che dipende. La distanza di sicurezza, infatti, viene condizionata da molti elementi e potrebbe variare di molto anche se cambia uno solo di questi.
Bisogna, innanzitutto, tenere conto del veicolo sul quale si sta viaggiando, dell’età del mezzo e dell’usura delle gomme. Se sappiamo che l’impianto frenante non è più al 100% conviene aumentare la distanza perché lo spazio di frenata aumenta. Così come quando siamo raffreddati o stiamo prendendo dei farmaci che potrebbero farci aumentare il tempo in cui reagiamo agli stimoli. Altro aspetto da considerare è il tempo atmosferico.
Quando nevica, grandina piove o c’è nebbia, la distanza che si dovrebbe normalmente tenere potrebbe aumentare anche di quattro volte.
Da ultimo, anche le condizioni della strada che si sta percorrendo possono far variare la distanza di sicurezza.
Passiamo ora alla parte un po’ più pratica dove proviamo a fare qualche calcolo matematico. Per prima cosa, è opportuno essere a conoscenza del fatto che quando raddoppiamo la velocità, da 50 km/h a 100 km/h per esempio, il tratto dedicato alla frenata aumenta di ben 4 volte. Ovvero, se alla prima velocità impieghiamo 5 metri a frenare, alla seconda ce ne impieghiamo 20.
Bisogna poi stabilire in quanti secondi riusciamo a rispondere agli stimoli. Questo varia con l’età e altri fattori ma per facilitarci un po’ la vita, in linea generale ci si può basare sul seguente calcolo: prendere la velocità alla quale si sta viaggiando (in km/h), dividerla per il numero 10 e poi elevarla al quadrato. Ciò che risulta può rappresentare un parametro soddisfacente a cui fare riferimento, finché magari non entrerà in commercio un supporto o un gadget capace di dirci, in ogni istante, la distanza di sicurezza adeguata.
Ultima modifica: 7 Novembre 2018