Dispositivo anti sonno auto: cosa sono e come funzionano

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Quando la stanchezza alla guida inizia a farsi sentire, assume un’importanza vitale il dispositivo anti sonno auto. Conosciamolo meglio.

Il dispositivo anti sonno auto aumenta la sicurezza alla guida, avvisando il conducente nei casi di stanchezza e improvvisi colpi di sonno. Ne esistono di diverse tipologie, ognuno con le proprie caratteristiche. Ad esempio, su alcune vetture di fascia medio-alta sono presenti i rilevatori di stanchezza che leggono le strisce della segnaletica.

In questo articolo però, parleremo in modo più approfondito di un altro dispositivo anti sonno auto: il bracciale, capace di emettere un suono fastidioso e un flash tramite applicazione dello smartphone, il bracciale richiama perfettamente l’attenzione del guidatore in preda al colpo di sonno.

Altro utile dispositivo anti sonno auto è l’auricolare, ma ancora meglio per la sicurezza del guidatore è il riflessometro.

Bracciale dispositivo anti sonno auto

 

Il dispositivo anti sonno auto migliore è attualmente un braccialetto che è capace di lanciare l’allarme in caso di pericolo. Così chi è alla guida e mostra una fase di attenzione calante viene opportunamente svegliato da un suono molto fastidioso e da un flash. Entrambi sono emessi dal cellulare, opportunamente collegato al braccialetto indossato al polso. Lo smartphone poi invita il guidatore a fermarsi e dormire per circa venti minuti (micro sonno). Dopodiché potrà ripartire in totale sicurezza.

Nel caso in cui i segnali emessi (suono e flash) non dovessero sortire gli effetti sperati, parte un SMS automatico a quattro numeri telefonici preimpostati. Da quel momento, familiari e amici sanno che il guidatore è in pericolo e lo possono chiamare per sincerarsi delle sue condizioni. Il valore aggiunto del bracciale è quello di essere indossabile e soprattutto personalizzato.

Il funzionamento di questo dispositivo anti sonno auto è reso possibile dalla misurazione della soglia di attenzione, diversa per ogni persona e va effettuata in anticipo rispetto al primo viaggio. L’utente si rilassa in poltrona e il sistema registra il livello di attenzione.

L’idea è da attribuire a Vincenzo Ferrari, ingegnere elettronico di Bergamo. Circa due anni fa rimase colpito dall’elevato numero di incidenti stradali causati dal colpo di sonno. Per questo insieme ad altri tre amici, ha fondato la start up Advicy Technology, brevettando il dispositivo Advicy Drive.

I ragazzi hanno aperto una sede in Italia a Bergamo e una a Londra (vicino il British Museum). Il loro progetto è stato lanciato anche su Kickstarter, la famosa piattaforma di raccolta fondi (crowdfunding) per progetti creativi.

Auricolare

 

L’auricolare è un dispositivo anti sonno auto applicato e regolato all’orecchio del conducente. Qualora il guidatore inclini il capo, l’apparecchio è pronto a emettere un suono o una vibrazione e, di conseguenza, svegliarlo.

L’innovativo dispositivo salvavita è stato ideato anni fa e adesso è utilizzato in tutto il mondo. Sul web è possibile acquistarlo ad un prezzo che oscilla dai 4 ai 25 euro. Addirittura, in alcune officine auto, questi dispositivi vengono distribuiti gratis. Un omaggio per quei clienti che hanno usufruito di un cambio olio o un treno di gomme nuove.

Nonostante il diffuso utilizzo, questi strumenti comportano delle notevoli limitazioni di funzionamento. Ad esempio, in quei casi in cui il capo del guidatore assume un’inclinazione in avanti uguale o maggiore di 30°. Tale misurazione risulta eccessiva per poter riacquistare subito il controllo dell’auto in caso di colpo di sonno.

Ancora più grave la situazione quando il guidatore inclina la testa lateralmente. O quando prova ad adagiare il capo all’indietro sul poggiatesta in cerca di confort. L’auricolare non da segnali (suono o vibrazione) e da qui al verificarsi di situazioni pericolose non ci vuole molto tempo.

L’analisi delle fasi che inducono il guidatore all’inevitabile perdita di controllo del veicolo, dai segnali iniziali di stanchezza come sbadigli continui, sbattiti veloce delle palpebre, necessità di sfregare gli occhi fino ad un pericoloso abbassamento della soglia di attenzione, ci spingono a pensare che il problema vada affrontato da principio.

Infatti il controllo degli stimoli percepiti dal guidatore e dei riflessi di cui è capace nelle fasi di coscienza eviterebbero con elevate probabilità gli incidenti dovuti ai colpo di sonno. Per questo motivo, sistemi come il riflessometro o altri già presenti in alcune auto di classe medio alta risulterebbero più efficaci.

Riflessometro

 

Il riflessometro è un dispositivo anti sonno auto che, per mezzo di una sottilissima “fettuccina” larga 5 mm e integrata nel volante, può rilevare la pressione delle mani del guidatore sul volante stesso.

Quindi è capace di misurare, in base all’intensità di tale pressione ed a una serie di test che precedono l’avviamento del motore, il grado di idoneità alla guida del conducente.

Di solito, la presenza del riflessometro è rivelata dal dispositivo applicato sul parabrezza, accanto allo specchio retrovisore interno.

La “scatoletta” non è altro che la centralina del sistema, contenente anche il monitor sul quale appare il segnale luminoso. Quest’ultimo, quando si accende, presenta le “domande” alle quali il guidatore deve rispondere mediante la pressione di entrambe le mani sul volante (o premendo un pulsante di quelli già presenti).

Tuttavia si tratta di un’installazione sperimentale: in quella definitiva, se verrà industrializzata, tutto l’hardware scomparirà alla vista. Sarà possibile vedere solo il led, forse inserito nell’autoradio integrata.

Attualmente gli “stimoli” sono costituiti da una sequenza di 10 accensioni del led. La centralina deve rilevare le risposte sul volante (tempestive subito dopo l’accensione del led) che vengono cronometrate in millisecondi.

Al termine della prova, il dispositivo emette il suo responso (fa una media ponderata delle risposte). Poi consente l’avviamento del motore, oppure lo impedisce se il risultato è sotto la soglia della sufficienza. Il sistema può anche dare il consenso all’avviamento se i riflessi sono entro un determinato valore: da 4 a 6, in una scala da 0 a 10.

Può anche segnalare che, in base all’esito del test, il guidatore non dovrebbe superare una certa velocità. Questo perché è risultato idoneo solo parzialmente (il sistema potrebbe limitare la velocità del veicolo ma attualmente non è permesso dalla legge).

La sequenza di “domande” può essere riavviata per un massimo di tre volte consecutive. Dopodiché, se il test non è stato superato, bisogna aspettare 15 minuti per poterlo ripetere.

Ultima modifica: 24 Agosto 2017