I dispositivi di illuminazione delle automobili sono diversi e con diverse destinazioni d’uso. Andiamo a scoprire quali sono le luci e a cosa servono
Su di un’auto possiamo trovare diversi equipaggiamenti, che possono andare da quelli accessori a quelli che sono veri e propri optionals. Ma sicuramente la dotazione di sistemi di illuminazione in un’auto è un elemento essenziale che permette se efficiente e ben regolato di percorrere in tutta sicurezza strade poco illuminate e comunque di poter circolare la sera.
Esistono numerosi dispositivi di illuminazione, i fari veri e propri (che generalmente inglobano diverse tipologie di lampadine), i fari fendinebbia.
Differenti tipi di luci
Nei fari anteriori sono installate più lampadine che assolvono a tipi di illuminazioni e compiti differenti: le lampadine di posizione, le lampadine anabbaglianti e le lampadine abbaglianti. Ma quali sono le differenze tra le stesse? Partiamo dagli abbaglianti, hanno dei limiti di utilizzo definiti dalla legge) che si rivolgono a strade con visibilità quasi assente, sono definiti dal CDS ‘proiettori di profondità’ perché emettono un fascio di luce orizzontale adatto a permettere una visibilità in profondità, ma devono essere usati con cautela perché, appunto come dice il nome, abbagliano la vista ai veicoli incrociati frontalmente. Esistono poi le lampadine di posizione e le lampadine anabbaglianti. Posseggono caratteristiche differenti ed utilizzi differenti.
Le luci di posizione, oggi meglio conosciute come luci diurne, in quanto sulle auto sono sempre accese, sono delle luci che la sera producono una scarsa visuale perché il loro scopo è tutt’altro e cioè quello di identificare la sagoma del veicolo ed il proprio riconoscimento. La luce anabbagliante è la classica luce che permette una visuale serale ottimale in strade anche poco illuminate, produce un fascio di luce che viene proiettano davanti all’auto ma rivolto verso il basso, in maniera tale da non arrecare disturbo alla vista quando si incrociano altri veicoli.
Altre differenze
Altro fattore che distingue i fari di posizione da quelle anabbaglianti è il fatto che le posizioni intervengono sia a livello anteriore che posteriore (dovendo appunto identificare la sagoma del veicolo) mentre le luci anabbaglianti intervengono solo a livello dei fari anteriori. Questo perché un ‘rafforzamento’ delle luci posteriori si andrebbe a confondere con le luci di STOP che intervengono in frenatura. Ulteriore fattore di distinzione è la regolabilità: le luci di posizione non possono essere slittate mentre le luci anabbaglianti possono essere regolate in altezza in funzione del carico e quindi creare un fascio di luce ottimale per la guida serale.
Ultima modifica: 31 Marzo 2017