Un vero motociclista non è mai pienamente soddisfatto della due ruote che possiede. Può amarla come una fidanzata, ma troverà sempre qualche piccolo o grande difetto, qualche lacuna, qualcosa che si può migliorare o personalizzare. E’ da qui che nasce sempre la domanda: come costruire una motocicletta.
Perché imparare come costruire una motocicletta da zero
Difficile? da veri esperti di meccanica e carrozzeria? niente affatto, se si ha un minimo di perizia con chiavi, viti, bulloni e un po’ di infarinatura di meccanica.
Ci sono tanti consigli in rete e video guida che potrebbero aiutare chiunque. E la community dei bikers è davvero così estesa e variegata, sono soltanto su internet, ma anche dal vivo, che qualcuno disposto a dare un buon consiglio o una valida mano si trova sempre.
Del resto l’idea di come costruire una motocicletta non è nata oggi, quando trovare un manuale ance illustrato è la cosa più semplice e pi alla portata di tutti, ma possiamo parlare tranquillamente di una “moda” che è già tradizione.
I primi a chiedersi come costruire una motocicletta in proprio furono i soldati americani di ritorno dalla seconda guerra mondiale, soprattutto quelli che avevano avuto, non si sa bene se la fortuna o la sfortuna, ma comunque la possibilità di combattere in Europa e confrontarsi con i mezzi militari in dotazione agli eserciti.
E mentre negli Stati Uniti imperversavano motociclette che somigliavano più ad auto di piccole dimensioni tanto erano grandi e possenti le carenature di parafanghi e paraurti.
Questi soldati avevano trovato estremamente piacevole la guida di motociclette leggere, molto adatte a strade sterrate e disastrate, ma ottime anche su asfalto integro. E poi veloci, scattanti, davvero divertenti, se non ci fosse stata la guerra di mezzo.
Tornati negli Stati Uniti, molti di questi soldati – che avevano avuto anche la possibilità di cimentarsi nella manutenzione meccanica di queste moto – cominciarono a pensare a come costruire una motocicletta che somigliasse in tutto e per tutto alle italiane, alle tedesche, alle inglesi e persino alle russe conosciute negli anni della guerra.
Nacquero così le motociclette Chopper. Erano più che altro motociclette “per sottrazione”. Prendendo i modelli americani e cominciando a eliminare parti ingombranti, pesanti e forse anche inutili, gli appassionati avevano costruito moto molto più simili a quelle europee.
A distanza di settanta anni il metodo per costruire una motocicletta in proprio non è cambiato poi tanto.
Come costruire una motocicletta partendo da zero
Partire da un esemplare già esistente può avere innumerevoli vantaggi, se nel costruire una motocicletta non ci si limita solo alla parte ludica, ma si hanno serie intenzioni di portare il prodotto finito su strada o su fuori strada.
Il primo e non piccolo vantaggio è di avere una motocicletta già omologata che manterrà l’iscrizione all’ufficio automobilistico, dal momento che possiede già un numero di telaio registrato. Il secondo vantaggio è di avere una motocicletta già funzionante, che può essere provata accuratamente per essere poi modificata secondo le esigenze e le aspettative.
Non è un lavoro da poco modificare i singoli componenti per ottenere il risultato atteso, senza contare poi gli effetti che si possono ottenere lavorando sulle staffe di montaggio, eliminando, aggiungendo o elementi che possono modificare anche l’aspetto esteriore e l’assetto complessivo.
È un lavoro da fare passo dopo passo, provando ogni singola modifica per arrivare a un risultato più omogeneo. Ed è sicuramente un metodo che può dare grandi soddisfazioni in un tempo più ridotto che se si dovesse partire da zero.
Cominciare con un telaio
Un altro sistema per imparare come costruire una motocicletta da sé può essere la modifica progressiva di un telaio base. Non si parte da zero, ma quasi.
E’ necessario anche un budget un po’ più consistente e bisogna sapere che il risultato finale dovrà essere omologato, con una procedura burocratica piuttosto fastidiosa, se non si ha in mente di accontentarsi di una moto che possa andare solo su pista o su circuiti off road chiusi al normale traffico.
Il telaio ha però un numero di registrazione dal quale è possibile cominciare tutto l’iter di omologazione. Partiamo quindi dal telaio base, che comprende le due ruote, la forcella anteriore, il manubrio e anche le piastre che lo collegano alla forcella.
Tutto quello che verrà dopo sarà frutto della vostra immaginazione, per quanto riguarda la carrozzeria, e della vostra esperienza per quel che attiene la meccanica. Il passo successivo per imparare come costruire una motocicletta riguarda l’installazione della trasmissione, che dovrebbe essere sempre adeguata alle dimensioni della moto.
Meglio non andare oltre le caratteristiche suggerite da questi limiti. Influirebbe molto sull’assetto e sulla stabilità.
La soluzione del kit per i principianti
Se poi è la prima volta che vi cimentate nella costruzione di una motocicletta, è possibile anche realizzare il primo chopper utilizzando una sorta di kit.
Forse una scatola di montaggio è meno affascinante, ma può essere un ottimo banco di prova. Anzitutto il kit prevede che i componenti siano adatti per essere fissati assieme, senza possibilità di sbagliare.
C’è poi la garanzia di un unico fornitore, che può anche prestare assistenza in caso di difficoltà. Si comincia sempre dal montaggio dei pezzi fondamentali, come serbatoio, carburatore e coppia di ruote.
E’ il metodo di assemblaggio che utilizzano anche dai meccanici professionisti. Quale sia il metodo scelto per come costruire una motocicletta, è importante che troviate uno spazio adeguato per lavorare, che sia al chiuso e che vi consenta di custodire il vostro lavoro senza rischi, quando non è ancora completo.
Da tenere presente per chi invece preferisce lavorare secondo le propria esperienza e il proprio estro, che i pezzi eliminati non vanno mai buttati, potrebbero essere necessari per resettare il lavoro.
In ogni caso, armatevi di grande pazienza. È l’elemento fondamentale che vi sarà utile durante il lavoro, nelle prove e soprattutto quando dovrete correggere qualche errore, che potrebbe significare anche smontare gran parte del chopper realizzato.
Ultima modifica: 28 Maggio 2019