Per ragioni che dovrebbero esser piuttosto ovvie per chiunque, la legge (il Codice della Strada, nello specifico) prescrive che la targa auto per i veicoli che circolano su strada debba sempre essere ben leggibile.

Pertanto non è consentito – ed è anzi sanzionato – circolare con una targa imbrattata di fango oppure sporca a causa delle emissioni del motore, soprattutto se si tratta di un diesel. È vietato, anche, andare in giro con una targa auto scolorita, sbiadita, danneggiata.

Targa auto non leggibile: sanzioni

Dunque, che succede se la targa auto non è leggibile? La multa prevista dal codice della strada per questa eventualità può spaziare dai 41 ai 168 euro.

È pure prevista, ancorché come solo possibile, non obbligatoria, la pena aggiuntiva del fermo amministrativo per un periodo di tre mesi, e anche la confisca della targa. In caso il proprietario cada di nuovo in errore, c’è la confisca del mezzo.

Bisogna poi tenere presente che, sempre in caso di targa auto non leggibile, l’autorità preposta alla Motorizzazione Civile si può rifiutare di sottoporre il mezzo alla revisione periodica. A questo riguardo occorre ricordare che circolare su strada senza revisione è ugualmente sanzionabile, con una multa da 168 fino a 680 euro.

Un caso particolare, infine, è quello della contraffazione della targa auto. In questa ipotesi la multa non è indifferente: si va dai duemila euro e fino agli ottomila.

Targa auto danneggiata: cosa fare

Se la targa è danneggiata o deteriorata e comunque non più in condizione di essere letta, occorre domandare alla Motorizzazione una nuova immatricolazione. Nei casi di smarrimento, distruzione, furto della targa, bisogna senza meno denunciare l’accaduto all’autorità competente (per solito i carabinieri) entro due giorni. Dopo quindici giorni dalla denuncia è possibile chiedere la nuova immatricolazione di cui sopra.

Più in concreto, ci si può rivolgere a uno dei seguenti uffici:

  • agenzie di pratiche automobilistiche
  • delegazioni ACI
  • uffici provinciali della Motorizzazione
  •  uffici provinciali del P.R.A.

Il modello da riempire è comunque il TT2119. A questo documento devono poi essere uniti, in copia, i seguenti altri: due fotocopie della carta di identità, il codice fiscale (lo trovate sulla vostra tessera sanitaria), il libretto di circolazione, il certificato di proprietà e, se ancora esistente, la targa da sostituire.

Inoltre occorre fare una serie di inevitabili versamenti: 10 euro e 20 di diritti, l’imposta di bollo di 32 euro per il PRA, l’imposta di bollo per la Motorizzazione, pure questa di 32 euro; infine 59 euro vanno girati sul c/c della Tesoreria ACI.

Ultima modifica: 5 Novembre 2018