Gli pneumatici moderni sono stati inventati nel 1845 da Robert William Thomson, poi ripresi e perfezionati da John Dunlop nel 1888. Al giorno d’oggi vengono anche definiti semplicemente “gomme” o “copertoni”, e sono una delle parti fondamentali della vettura poiché, assieme al peso totale e alla tipologia del veicolo stesso, gli permettono di mantenere il giusto attrito su qualsiasi suolo esso si trovi.
Tipologie di pneumatici
Numerose sono le gamme di realizzazione: ecco alcuni esempi.
- Con camera d’aria: la copertura è creata in gomma e tele di fibra o di metallostesso;
- Senza camera d’aria: la copertura, dalle medesime caratteristiche sopraelencate, è creata in maniera tale da riuscire a trasmettere e a ricevere gli attriti che si scatenano attraverso il movimento, ed è la copertura stessa ad avere il ruolo di camera d’aria, per questo non ne occorre un’altra;
- NPT (Non-pneumatic tires): si tratta di pneumatici che non richiedono aria, come i “Pieni”, che invece di essere gonfiati con aria sono ripieni di plastica, oppure riescono a sostenersi da soli, avendo, appunto, una struttura piena;
- Autoportanti: pneumatici pieni, provvisti di fori che ne garantiscono una maggiore flessibilità;
- Tweel: grazie alla copertura esterna realizzata in gomma, garantiscono al battistrada una giusta rigidità, senza alcun aiuto d’aria.
Cosa è l’equilibratura
Un intervento che viene effettuato per permettere alla vettura di mantenere una più adeguata stabilità, è quello dell’equilibratura, chiamata anche “bilanciatura delle gomme”. Essa viene effettuata, appunto, per permettere all’asse di rotazione di raggiungere nuovamente, e soprattutto mantenere, l’equilibrio d’origine.
Sono molti i rischi e i problemi che insorgono quando si perde l’assetto ideale. Le gomme, ad esempio, consumano ancor di più durante l’attrito, così come il carburante, e la stessa stabilità dell’auto è messa fortemente a rischio. È opportuno, quindi, effettuare una nuova equilibratura ogni volta che si cambia uno pneumatico.
Le autofficine hanno tutti gli strumenti necessari per intervenire e soprattutto si tratta di un’azione molto semplice da svolgere, poiché bisogna soltanto inserire dei pesi che siano in grado di reimpostare l’asse di rotazione dello pneumatico riconducendola all’equilibrio originario, facendo anche in modo che essa sia in linea col mozzo della vettura. Questo intervento, che permette di avere una rotazione migliore della gomma e una maggiore velocità, deve essere effettuato per ogni singolo pneumatico, in modo tale che tutti possano raggiungere lo stesso risultato.
Ultima modifica: 4 Settembre 2018