La patente CQC non è una patente in senso stretto, ma senza di essa non si potrebbero guidare molti automezzi e svolgere alcune attività lavorative. La “Carta di Qualificazione del Conducente”, meglio nota con l’acronimo CQC è, in pratica, un’abilitazione alla guida professionale necessaria ai conducenti per il trasporto di merci o persone su strada. Vediamo nel dettaglio che cos’è la patente CQC e quando occorre possederla.
Chi deve possedere la Carta di Qualificazione del Conducente
La Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) è stata introdotta quasi vent’anni fa nell’ordinamento comunitario con la direttiva 2003/59/CE. Essa certifica il possesso delle capacità professionali per svolgere l’attività di autotrasportatore di merci o di persone. Più esattamente, la patente CQC è necessaria per chi è in possesso delle seguenti categorie di patenti di guida:
- C (camion);
- CE (mezzi fino a 9 posti);
- D (autobus con più di 9 posti);
- DE (autotreni e autosnodati).
Essendo direttamente collegata alla patente, qualora questa dovesse essere sospesa o ritirata, le conseguenze ricadrebbero anche su tale qualifica.
La Carta di Qualificazione del Conducente, dunque, non è una patente riconducibile a una specifica tipologia ma una certificazione obbligatoria per coloro che conducono veicoli di massa superiore a pieno carico a 3,5 tonnellate destinati al trasporto di merci o persone. Essa costituisce la dimostrazione, attestata da appositi corsi presso autoscuole, che la persona titolare di patente possiede i requisiti per svolgere un’attività lavorativa delicata e potenzialmente rischiosa, per sé e per gli altri, come la guida di un mezzo pesante.
Cosa prevede la normativa per la patente CQC
La legge consente di conseguire la qualifica contemporaneamente per mezzi atti al trasporto di merci e al trasporto di persone. Nel caso dei veicoli adibiti al trasporto merci (CQCM), la patente CQC deve essere conseguita da chi effettua il trasporto di cose in conto terzi con veicoli di massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate. Per i conducenti di autobus (veicoli con capienza superiore a 9 posti in servizio pubblico di linea o a noleggio) la sigla è la CQCP.
Con le più recenti disposizioni normative varate dal Consiglio dei Ministri nel 2020, l’obbligo della patente di guida professionale è stato di fatto esteso a tutti gli autisti professionali. La nuova direttiva prevede modifiche relative alla qualificazione iniziale e alla formazione periodica dei conducenti dei veicoli adibiti al trasporto di merci e persone e stabilisce che la patente CQC non sarà più necessaria solo a chi svolge l’attività di autotrasportatore, ma a tutti coloro che guidano con patenti C1, C, C1E, CE, D1, D, D1E, DE.
In questo modo è stata eliminato il riferimento all’attività di guida professionale ed e sono stati estesi gli obblighi a tutti i conducenti di veicoli la cui guida richieda le patenti sopra citate. Di conseguenza, chi possiede una delle suddette patenti di guida superiore dovrà sostenere anche gli esami per il conseguimento della qualifica CQC e i relativi corsi di aggiornamento previsti per mantenere l’abilitazione, anche se non svolge l’attività professionale.
Ultima modifica: 3 Settembre 2021