Corsie preferenziali: tutto quello che c’è da sapere

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Laterali, centrali, contromano: possono essere di qualsiasi forma, resta fermo che le corsie preferenziali sono spesso la croce pesante della polizia municipale, che deve fare i conti con le continue infrazioni che ne annullano il senso e ne riducono sensibilmente lo scopo per cui vengono istituite.

Dovrebbero servire al passaggio veloce di mezzi pubblici, mezzi di soccorso o altre categorie di veicoli, e invece sono spesso occupate per parcheggio o attraversate da chi non ne ha diritto. Ma vediamo anzitutto come vengono realizzate le corsie preferenziali.

Quando vengono istituite

L’esigenza di creare dei percorsi riservati nei centri urbani è legata all’incremento sempre maggiore del traffico. Negli anni 60, con il boom economico, i tracciati dei tram vengono riconvertiti in corsi preferenziali per veicoli su gomma.

E sono quelle corsie preferenziali, in genere monodirezionali, che si trovano al centro della carreggiata e che in alcune città sono rimaste immutate. Sono sempre indicate da una segnaletica orizzontale, costituita da una colorazione gialla delle strisce, e da una segnaletica verticale che indica con precisione anche quali siano i veicoli ammessi al transito sulle corsie preferenziali.

Non è infatti detto che servano a tutte le categorie di mezzi speciali: possono ad esempio essere riservate solo al passaggio di ambulanze e altri mezzi di soccorso, se si trovano in prossimità di ospedali o presidi medici.

Le varie tipologie

Nel tempo la progettazione delle corsie preferenziali è cambiata. Dove ci sono carreggiate più ampie, è facile che vengano realizzate in entrambi i lati della strada per avere una doppia direzione. Sono anche in questo caso ben segnalate e delimitate, ma non è per nulla raro che vengano utilizzate come aree di sosta, sia pure per pochi minuti, ma così frequenti da renderle inutilizzabili. Quando si trovano ai lati della carreggiata, sono di norma pensate per il transito dei mezzi pubblici, ma sono ugualmente aperte al passaggio di altri veicoli che abbiano titolo a passare.

Per ovviare alle “invasioni” improprie, sono spesso delimitate da cordoli di cemento. Le meno abusate si sono rivelate le corsie preferenziali “contromano“, che vengono realizzate e ben delimitate lateralmente alla carreggiata e in esse si procede in senso inverso rispetto alla carreggiata riservata ai veicoli ordinari. Dato l’elevato rischio di incappare in incidenti anche gravi, gli automobilisti, anche i più ostinati nei comportamenti scorretti, sono meno incentivati a superare gli ostacoli del traffico utilizzando questo tipo di corsie preferenziali.

Come evitare comportamenti scorretti

Più efficace, come deterrente a comportamenti scorretti da parte degli automobilisti si è rivelato l’impianto di videocamere collegate a una centrale operativa: si tratta spesso di telecamere con lettore ottico, in grado di “leggere” appunto le targhe e segnalare la presenza non autorizzata di auto o altri mezzi lungo le corsie preferenziali. E di solito la multa recapitata a casa è inevitabile. Esistono anche strade intere riservate a corsie preferenziali e generalmente si tratta di percorsi studiati per agevolare il trasporto pubblico nei centri urbani particolarmente afflitti dall’eccesso di traffico veicolare.

Tempo fa circolava una battuta sulla scorrettezza degli automobilisti rispetto all’uso delle corsie preferenziali. C’è stato chi ha proposto di cambiare la denominazione da “preferenziali” a “preferite”, perché in alcuni centri urbani per molti automobilisti che hanno fretta diventano la soluzione di tutti i mali del traffico. E’ pur vero che la sanzione è elevata verso chi viene colto a transitare su una corsia preferenziale, senza averne autorizzazione, poiché consiste nel pagare un importo di tutto rispetto, anche se non prevede sottrazione di punti alla patente. Si rischia infatti una sanzione fino a 80 euro.

Chi può circolare

Ma vediamo chi è autorizzato, in genere, a utilizzare le corsie preferenziali. Non hanno alcuna necessità di comunicare l’utilizzo o di richiedere un’autorizzazione speciale:

  • i mezzi adibiti al trasporto pubblico, tra i quali rientrano anche i taxi; i mezzi delle forze di polizia;
  • tutti i veicoli che vengano adottati per svolgere funzioni di interesse pubblico;
  • i mezzi di soccorso;
  • i veicoli con targhe speciali, come quelle del Corpo Diplomatico o del corpo consolare.

Ci sono poi dei mezzi privati che possono circolare sulle corsie preferenziali, pur non avendo alcun interesse pubblico: sono i ciclomotori e i motocicli, anche di categoria L5 Ae, ma sempre se è indicata la possibilità da una segnaletica specifica.

Altre categorie hanno invece bisogno di presentare una richiesta di autorizzazione. Si tratta, giacché ogni Comune ha una certa discrezionalità nel definire gli accessi alle corsie preferenziali, di:

  • cariche dello Stato, degli enti territoriali e funzionali, associazioni a carattere assistenziale;
  • organi di informazione;
  • liberi professionisti con particolari esigenze di lavoro.

Alcuni Comuni consentono il passaggio anche ai residenti. Ci sono poi veicoli che sono titolati ad accedere alle corsie preferenziali ma devono segnalare la loro presenza alle autorità comunali e di polizia locale. In questa fattispecie ricadono

  • taxi e mezzi NCC;
  • i mezzi di trasporto pubblico;
  • le auto delle forze di polizia che non abbiano la targa speciale;
  • furgoni portavalori;
  • mezzi di soccorso e manutenzione stradale nell’esercizio delle loro funzioni;
  • veicoli con disabili muniti del contrassegno specifico.

Si è dibattuto a lungo sulla possibilità che le corsie preferenziali venissero adoperate anche dai mezzi a noleggio con conducente. Ed è stata una battaglia condotta soprattutto dalle associazioni di tassisti contro le ditte, e in particolare contro società che sfruttano un app per fornire mezzi NCC. Nel 2015 una sentenza della Cassazione aveva infatti riservato questa possibilità solo ai tassisti munti di una regolare licenza, considerando i veicoli NCC assimilabili a mezzi privati.

Le cose sono poi cambiate poi con la diffusione del servizio considerato assimilabile a un servizio di trasporto pubblico. E sono infatti molti i Comuni che nei centri urbani, nelle Ztl, e per le corsie preferenziali, non fanno più alcuna distinzione tra taxi e Ncc: occorre però che venga richiesta una regolare autorizzazione.

Ultima modifica: 19 Febbraio 2019