Uno degli optional più sottovalutati della nostra auto è il poggiatesta. Molti lo considerano inutile, pochi sono quelli che lo usano, pochissimi quelli che sanno sfruttarlo in un modo corretto. Ed è un vero peccato: perché il poggiatesta può essere estremamente importante sotto un aspetto non tanto di comfort quanto di sicurezza.
Poggiatesta, la sicurezza passiva
Il poggiatesta è inserito tra gli strumenti di sicurezza passiva all’interno della nostra automobile. Bisogna fare una distinzione tra la sicurezza attiva e quella passiva. In quest’ultima categoria sono inseriti tutti quei dispositivi che servono a ridurre in modo anche considerevole quelle che possono essere le conseguenze di un brutto incidente. E dunque gli airbag, le cinture di sicurezza, i seggiolini dei nostri bambini.
Tutti questi sono considerati strumenti di sicurezza passiva che non possono e non devono essere sottovalutati. Tant’è che ormai non sono più considerati ‘optional’ dei quali dotarsi o meno. Ma fanno parte di quella che è la dotazione obbligatoria della nostra vettura. Anche i poggiatesta.
Utilità dei poggiatesta
Il poggiatesta, in modo particolare, serve per ridurre quelle che possono essere le conseguenze del cosiddetto colpo di frusta. Molto spesso, erroneamente, si ritiene il colpo di frusta un movimento brusco, a volte violento, del collo e della testa in avanti. Si effettua una brusca frenata peggio ancora si urta un mezzo davanti a noi. Il nostro corpo subisce una spinta cinetica pari alla variazione improvvisa della velocità del nostro mezzo. Il movimento è in avanti e la testa andrà ad appoggiarsi, più facilmente ad urtare, il volante.
L’airbag servirà a ridurre le conseguenze di questo secondo movimento successivo all’impatto e che quasi sempre, avrà un movimento contrario e di intensità quasi pari al primo. Il classico contraccolpo. Senza il poggiatesta alle nostre spalle capo e collo, e in particolare il rachide cervicale, subirebbero danni anche molto gravi. Spesso permanenti. A volte non individuabili al momento dell’incidente ma destinati a lasciare il segno nel corso degli anni a venire. Il danno neurologico di un colpo di frusta è quasi sempre grave, difficilmente individuabile nell’immediatezza dello scontro.
Origine del poggiatesta
Il poggiatesta comincia a comparire sulle prime auto, come optional, ancora non era considerato un vero e proprio strumento di sicurezza, nei primi anni ‘50. I primi modelli, addirittura, non erano nemmeno regolabili in altezza. Ma tutte le auto erano molto più spartane e anche la regolazione delle poltrone di guida erano estremamente essenziali. Ora tutto è cambiato: il sedile di guida può essere regolato in molti modi diversi, in altezza, in profondità, sull’asse reclinabile della schiena e anche il poggiatesta, di conseguenza, può essere accomodato sulla base della nostra altezza e della nostra posizione alla guida.
Regolare il poggiatesta
Un sistema di sicurezza attivo deve essere funzionante e soprattutto calibrato nel modo migliore. I freni, sono il classico sistema di sicurezza attivo che deve essere perfettamente funzionante e che sulla base di quelle che sono le norme del codice della strada deve essere testato e verificato con obblighi ben precisi ad esempio quando il veicolo deve essere sottoposto a revisione.
Lo stesso discorso vale anche per le cinture di sicurezza. Non basta che siano montate a bordo: devono essere funzionanti, non devono essere bloccate e devono ovviamente essere indossate. Per i poggiatesta il discorso è un po’ diverso: proprio per il fatto che siano stati strumenti sottovalutati sono pochi quelli che li regolano correttamente.
Qualche consiglio
In caso di tamponamento, sia che siamo noi a scontrare un veicolo che ci precede ma ancora maggiormente se subiamo un urto da dietro, il poggiatesta diventa fondamentale. Se subiamo un tamponamento il primo movimento sarà proprio ‘a ritroso’ coinvolgendo il poggiatesta nel contenimento del contraccolpo su collo e rachide: è il colpo di frusta.
Il 70% delle richieste di risarcimento assicurativo riguarda danni alla testa e al collo per un movimento irregolare in caso di urto. E almeno un terzo di questi potevano essere evitati grazie a un poggiatesta montato e regolato correttamente.
Il poggiatesta non deve essere troppo alto e nemmeno troppo basso: esattamente come per gli specchietti retrovisori il poggiatesta va regolato nel modo dovuto. Quello giusto è posizionare la parte superiore del supporto, quella imbottita, 5 centimetri al di sopra dell’orecchio.
Regolare il poggiatesta non basta
Il poggiatesta di solito è montato su un supporto che si incastra con delle guide metalliche all’interno della poltrona e può essere alzato o abbassato. Ma anche la poltrona può essere alzata e abbassata: a volte si esagera alla ricerca del miglior comfort con posizioni esageratamente erette o sdraiate. Il capo deve essere sempre aderente al poggiatesta che deve essere montato in modo solido e stabile. Se non dovesse resistere a un forte urto da impatto sarebbe un danno, e non uno strumento di sicurezza.
La posizione giusta
Indipendentemente dal poggiatesta è fondamentale perdere qualche minuto alla ricerca della miglior posizione sulla poltrona. E questo vale non solo per chi guida, ma anche per chi viaggia. Alla guida è fondamentale posizionarsi, regolare la corretta visibilità di tutti gli specchietti retrovisori – interni ed esterni. Ma anche la funzionalità delle cinture di sicurezza, quella del poggiatesta e regolare la poltrona in altezza. Occorrono pochi istanti per fare in modo che tutto sia confortevole e di nessun rischio in caso di incidenti. Sono poche e semplici regole da seguire con attenzione e che possono salvarci da conseguenze drammatiche.
La cosa è ancora più significativa per viaggi lunghi. Tanto più comoda è la posizione, meglio non troppo ‘sdraiata’, tanto più sicura sarà la nostra guida. Appogiarsi di tanto in tanto al supporto servirà a sciogliere i muscoli, a rilassare la testa e il collo e a rendere la guida meno forzata. Anche se in caso di viaggi davvero molto lunghi il consiglio migliore sarà sempre concedersi qualche minuto di riposo tra una sessione di guida e l’altra.
Ultima modifica: 9 Novembre 2020